L'APPELLO
DI GIOVANNI PAOLO II
L'APPELLO
DEL SUPERIORE GENERALE DEI PASSIONISTI
NOTA
DELL'UFFICIO CELEBRAZIONI LITURGICHE DEL VATICANO
NOTA
DELL'AGENZIA SIR
MESSAGGIO
PER LA PACE (SIR)
"QUASI UNA SVEGLIA PER UNA CHIESA UN PO'
STANCA"
IL
SIGNIFICATO DEL DIGIUNO
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L'APPELLO
DI GIOVANNI PAOLO II
La scena internazionale continua ad essere turbata da
preoccupanti tensioni. Non possiamo non ricordare le pesanti
sofferenze che hanno afflitto e che ancora affliggono tanti nostri
fratelli e sorelle nel mondo: migliaia di vittime innocenti nei
gravissimi attentati dell'11 settembre scorso; innumerevoli
persone costrette ad abbandonare le loro abitazioni per affrontare
l'ignoto e talvolta la morte cruenta; donne, vecchi e bambini
esposti al rischio di morire di freddo e di fame.
In una situazione resa drammatica dalla sempre incombente minaccia
del terrorismo sentiamo l'esigenza di elevare il nostro grido a
Dio. Quanto più insormontabili sembrano le difficoltà e oscure
le prospettive, tanto più insistente deve farsi la nostra
preghiera per implorare da Dio il dono della comprensione
reciproca, della concordia e della pace.
Sappiamo che la preghiera acquista forza se è accompagnata dal
digiuno e dall'elemosina. Così insegna già l'Antico Testamento
ed i cristiani, fin dai primi secoli, hanno accolto questa lezione
e l'hanno applicata, particolarmente nei tempi di Avvento e di
Quaresima…
Chiedo ai cattolici che il prossimo 14 dicembre sia vissuto come
giorno di digiuno, durante il quale pregare con fervore Dio
perché conceda al mondo una pace stabile, fondata sulla
giustizia, e faccia sì che si possano trovare adeguate soluzioni
ai molti conflitti che travagliano il mondo. Ciò di cui ci si
priva nel digiuno potrà essere messo a disposizione dei poveri,
in particolare di chi soffre in questo momento le conseguenze del
terrorismo e della guerra.
(Appello del 18-11-2001) |