L'APPELLO
DI GIOVANNI PAOLO II
L'APPELLO
DEL SUPERIORE GENERALE DEI PASSIONISTI
NOTA
DELL'UFFICIO CELEBRAZIONI LITURGICHE DEL VATICANO
NOTA
DELL'AGENZIA SIR
MESSAGGIO
PER LA PACE (SIR)
"QUASI UNA SVEGLIA PER UNA CHIESA UN PO'
STANCA"
IL
SIGNIFICATO DEL DIGIUNO
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IL
SIGNIFICATO DEL DIGIUNO (Federica
Lamberti Zanardi, giornalista)
La data del 14 dicembre non è
casuale, ma coincide con l'ultimo giorno di Ramadan, il mese di
purificazione dell'Islam, in cui a tutti i credenti è imposto
dall'alba al tramonto di astenersi dal cibo, ma anche dal fumo,
dal sesso, dai profumi. "Il digiuno voluto dal Papa ha,
infatti, anche un significato di solidarietà interreligioso",
spiega il teologo don Bruno Forte. "Vuol dire che
questa non è una guerra di religioni, perché nessun Dio chiede
una guerra. Ma è un conflitto di fanatismi. Astenersi oggi dal
cibo è un modo, quindi, per essere solidali con il popolo afgano,
e con tutto il mondo islamico".
"Per una tradizione cattolica il digiuno è soprattutto il
segno dell'attesa", continua Forte. "Simbolicamente
il senso di vuoto che la mancanza di cibo produce ci rende
disponibili a ricevere il Signore. E' un modo per dire io aspetto,
cioè spero. Spero che la pace sia ancora possibile, che Dio non
ci abbia abbandonati. Poi c'è anche un terzo significato,
quello della privazione: io rinuncio al cibo come penitenza per
manifestare la mia solidarietà verso chi sta
soffrendo".
Speranza, penitenza, solidarietà interreligiosa. Questi i tre
significati del digiuno chiesto dal Papa in un giorno, il
venerdì, che fa anche pensare alla Madonna di Medjigorie. Sembra,
infatti, che durante l'apparizione del 1 agosto 1984, Maria abbia
detto ai veggenti: "Vorrei che tutti digiunassero il
mercoledì e il venerdì.
Sta di fatto che la pratica del digiuno è presente in tutte le
religioni, e in ognuna assume caratteristiche e significati
diversi.
Per il Buddhismo è una forma di disciplina interiore.
Liberando il corpo dagli opposti (in questo caso fame sete) si
libera la mente.
Nella religione ebraica
ha una forte dimensione espiatoria, il digiuno riscatta dai
peccati e ristabilisce il sacro ordine cosmico. Lo Yom Kippur, ad
esempio, è il giorno del digiuno collettivo ed è prescritto per
24 ore dalla sera del 10 Tishri (il mese di ottobre).
Ma il digiuno ha anche un significato molto lontano da quello
religioso: la protesta. Astenersi dal cibo è stata, dal
Mahatma Gandhi in poi, una forma di contestazione pacifica ma
efficace, usata per far valere i propri diritti. Basti pensare
agli scioperi della fame di Marco Pannella o Emma Bonino. L'ultimo
in ordine cronologico è quello degli studenti del Liceo Tasso di
Roma che hanno digiunato per oltre una settimana per ottenere un
incontro con il ministro della Pubblica Istruzione Letizia Moratti.
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