La Biblioteca di S.
Maria di Pugliano nel cammino storico delle biblioteche passioniste del
Lazio sud: '700 e '800. P. Giuseppe
Comparelli
I dati fisiologici, gli
incrementi
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Nel frattempo anche la
biblioteca della Badia a Ceccano ha fatto qualcosa di simile integrando
quel primo fondo che iniziò con concreti aiuti del vescovo Borgia,
amico del Fondatore, nel 1748 e 1751. Poi vennero gli incrementi di cui
abbiamo già parlato. Teniamo presente che se la biblioteca della Badia,
dopo la vicenda napoleonica, riacquista libri già posseduti, vuol dire
che nel convulso periodo repubblicano del 1798 ha subito danni, quando
fu saccheggiato il convento. La biblioteca fu inventariata dal Demanio
per l'asta nel 1810 e rimase incustodita fino al 1814, pur essendo stata
ricomprata dai religiosi.
Il 1826 è una delle
date legate all'opera di provvista dei superiori P. Pighi e P. Fabi. Nel
1835 la biblioteca della Badia acquista libri a Ceccano stessa, segno
che sul posto erano possibili collegamenti con Roma e con Napoli che
allora aveva una forte attività editoriale con prezzi convenienti. Fin
dai tempi del Fondatore, infatti, se ne teneva conto. Nel 1845 si
acquistano i dieci grossi volumi di Cornelio A Lapide (van den Steen)
allora il più titolato per gli studi biblici.
Il 1847 è la volta della
Storia Naturale del Buffon in cinquantasette volumi (1789 e ss.)
e di altre opere. Tutto acquistato anche con l'industria dei singoli
religiosi secondo usanze del tempo. Ma non sempre i si registra e non
sempre si trasmettono i titoli dei volumi acquistati. E' in questi anni,
per esempio, che si acquistano i preziosi volumi del Moroni per le
biblioteche di Ceccano e Paliano: Dizionario di erudizione
storico-ecclesiastica. Altri ingressi vengono riferiti al P. Gaspare
Forti dopo la parentesi che vide all'asta queste biblioteche, poi
riacquistate.
Siamo nel 1888 e 1890. Vengono comprati libri appartenuti
ad un prete ceccanese. Dopo la stasi delle leggi eversive, vengono
curati altri acquisti. Il P. Forti era uno scrittore e probabilmente il
bibliotecario del tempo. Era di ricca famiglia ebraica di Siena. In
gioventù era entrato tra i passionisti dopo una decisa conversione.
La biblioteca di S.
Maria di Pugliano non registra una tale continuità di incrementi e la
ragione molto plausibile può essere nel fatto che, essendo sempre stata
sede di noviziato, fin dal 700, non aveva corsi istituzionali di studio
formale. Questo ha comportato anche un tipo di personale addetto (con
ricambio annuale di giovani) che non ha documentato in proposito, ma ha
ugualmente fruito di una biblioteca che risulta costituita con i criteri,
e nelle fasi storiche, che abbiamo notato per le altre.
Sempre in tema di
incrementi è bene completare l'argomento aggiungendo un'ultima voce:
quella modesta, ma significativa committenza editoriale con cui queste
biblioteche passioniste a sud di Roma valorizzarono editori e stampatori
di provincia come I fratelli Bono di Ferentino dal 1842, Renna e Stracca
di Frosinone, Pagnanelli e D'Amico a Sora - negli ultimi decenni
dell'800 - ma anche Filippo Torno ad Aversa, dal 1853. Il P. Filippo
Squarcia stampò a Ferentino (1844 e 1860) i suoi scritti spirituali e
biografici; ad Aversa nel 1853 diede alle stampe un'opera spirituale del
suo confratello Domenico Barberi. Non sempre questo significava obbligo,
soprattutto quando il finanziamento ci fa ipotizzare aiuti fuori di
comunità. Il P. Forti stampò a Torino nel 1872 e a Boscomarengo nel
1876. Il P. Zannelli a Montecassino nel 1875. Il P. Sperati a Napoli nel
1876 e a Firenze nel 1882.
I dati fisiologici, gli
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