La Biblioteca di S.
Maria di Pugliano nel cammino storico delle biblioteche passioniste del
Lazio sud: '700 e '800. P. Giuseppe
Comparelli
I dati fisiologici, gli
incrementi
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Il P. Silvestro
Zannelli, superiore locale e provinciale, missionario, docente e
scrittore, certamente dové promuovere questa attività se i giovani
chierici, in continuo bisogno di carta, utilizzarono la sua
corrispondenza epistolare, ora rintracciabile in un gran numero di testi
rilegati. Questo particolare permette anche la datazione dell'attività
per lo spazio di non meno quindici anni, fino alla forzata cessazione
per le leggi degli incameramenti.
Nel 1851 la biblioteca
della Badia a Ceccano non aveva ancora il suo laboratorio se il rettore
P. Carlo Tavassi (1785-1853) chiamò due rilegatori da Ferentino per
parecchi giorni di lavoro "necessario", dicono i documenti.
Segno concreto di premura per i libri, nonostante le croniche
difficoltà finanziarle.
Lo stesso P. Carlo
Tavassi, celebre predicatore a suo tempo, vendette, col consenso del
superiore provinciale - unico caso nei documenti - le opere sparse di
Benedetto XIV per acquistare l'Opera omnia dello stesso autore, insieme
ad altri volumi. Una serie ritenuta importante per una biblioteca
conventuale, acquistata ancora dopo un secolo, aiuta a capire il
concetto di biblioteca ideale.
In tema di incrementi
accenniamo ora a quell'altro fattore di lenta crescita, più
significativo, che furono gli acquisti delle comunità locali a partire
dalla fine della triste parentesi francese, 1814, fino alle date che
vanno dal 1866 al 1875 con cui si chiuse il periodo più felice di
queste biblioteche per la intelligente continuità di accrescimento e di
cura. Non sempre i documenti sono espliciti nel riferire i titoli ma è
innegabile che sono stati questi a completare la tipologia confacente
per queste comunità.
La biblioteca di San
Sosio che nel '700 aveva fatto acquisti da Napoli, anche mediante la
sede di Terracina, non dovette avere molti aiuti da Roma (colpa della
distanza di allora?) se ancora nel 1837 il beato Domenico Barberi, in
quella sede, si lamentava di non trovare "buoni autori scritturali".
Non sappiamo quali testi occorrevano a uno scrittore famelico come lui,
ma è probabile che le sue parole abbiano qualche punta di rimprovero
per chi aveva gestito la distribuzione, forse non equa, dei testi, nei
due decenni precedenti, a partire dal 1814. Sappiamo però che dopo
pochi anni la biblioteca di San Sosio di Falvaterra porta avanti una
politica di acquisti che spiega in parte la sua maggior floridezza
rispetto alle altre due. Già nel 1806 ha avuto modo di fare qualche
acquisto, nonostante la stagione storica, poi riceve molti volumi nel
1808 dalla Famiglia Armillei di Arce, ma anche questo poteva essere
segno dell'insicurezza di quei tempi.
E' col 1818 che la
biblioteca di San Sosio inizia una felice stagione di incrementi. Si
acquistano i nove tomi in folio delle opere di Benedetto XIV, le opere
del P. Turchi, celebre predicatore, l'Azevedo in folio (liturgia). Nel
1819 fanno ingresso le opere spirituali del card. Bona. Nel 1820 il P.
Antonio Colombo da Roma, dietro qualche sollecitazione, porta i volumi
riguardanti tutto sant'Agostino e altri Padri.
Nel 1823 il provinciale
P. Luca Fabi trasferisce a San Sosio, dalla biblioteca della Badia di
Ceccano, un doppione delle opere esegetiche del card. Ugo. Nel 1840 il
Vicario generale di Sessa Aurunca (Regno di Napoli dove da San Sosio si
va per impegni missionari) dona alla biblioteca trecento volumi con
vincoli di suffragio. Lo stesso anno vengono acquistati i
cinquantaquattro volumi della Storia Universale del Rollin e la
teologia, allora ancora ritenuta esemplare, del Tournely in sette volumi.
Nel 1841 è la volta del Bossuet. Nel 1842 fanno ingresso le opere di S.
Giovanni Crisostomo con dodici volumi in folio, edizione maurina, in
più quelle di Origene in tre tomi e le opere minori di Benedetto XIV.
Nel 1844 si completa la raccolta agiografica del Massimi.
Nel 1846 è la
volta della Collectio conciliorum maxima di Filippo Labei,
diciotto volumi in folio. In questi anni è rettore a San Sosio P. Carlo
Tavassi che abbiamo visto attivo anche per la biblioteca della Badia di
Ceccano. Altri volumi non meglio precisati fanno ingresso tra il 1860 e
il 1866, anno in cui comincia l'epoca critica per queste raccolte.
I dati fisiologici, gli
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