La Biblioteca di S.
Maria di Pugliano nel cammino storico delle biblioteche passioniste del
Lazio sud: '700 e '800. P. Giuseppe
Comparelli
La sede
La contrada di S. Maria
di Pugliano, nel Comune di Paliano, nei secoli più antichi era un
piccolo borgo con castello, in parte nel territorio di Anagni, come
fanno fede documenti che risalgono al sec. VIII. Fu distrutta agli inizi
del sec. XIV. I suoi resti affiorano ancora, ma sempre meno, in località
Bosco Castello.
Secondo gli storici
un'immagine della Vergine qui venerata, sarebbe stata portata in salvo
in una piccola chiesa vicina, ma di giurisdizione prenestina. In seguito
la dizione ufficiale sintetizzò una storia e una devozione col titolo: S.
Maria di Pugliano che designò anche la contrada. In realtà questo
piccolo santuario era in una vasta zona boschiva, senza abitazioni. Dal
vicino centro di Paliano presto si dedicò una certa attenzione a questa
immagine, se tuttora una campanella reca la data del 1486. Nel secolo
XVI vi si stanziarono i conventuali con un modesto fabbricato annesso
alla piccola chiesa. Nel 1652, in seguito a disposizioni di Innocenzo X,
Instaurandae regularis disciplinae, che sopprimeva le piccole
comunità, i conventuali abbandonarono S. Maria di Pugliano e il
santuario passò in proprietà al Seminario di Palestrina. Sul posto un
eremita custodiva, d'accordo con la diocesi e col comune. Nel 1747 il
sacerdote palianese don Isidoro Calzelli pensò di offrire il piccolo
santuario al nascente Istituto dei passionisti, e si mise in contatto
con S. Paolo della Croce. Dopo alcuni anni di preparativi, con
l'ampliamento del fabbricato, la diocesi offri' ai passionisti santuario
e terreno per le attività pastorali, proprie del nuovo Istituto a
vantaggio delle popolazioni rurali. La data ufficiale di possesso è il
23 novembre 1755.
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