NARRARE CRISTO ALL’UOMO D’OGGI
Giulianova (TE) 26 giugno 2001
FACCIA A FACCIA CON GESÙ CRISTO
Costante Brovetto C.P.
1.a Relazione
Premessa
Narrare Cristo all’uomo d’oggi: una sfida che si riallaccia all’intuizione
di fondo del Vaticano II e culmina nella recentissima istruzione "Dominus
Jesus" sull’unicità e universalità salvifica di Gesù. Le nostre
lezioni avranno il taglio proprio della teologia spirituale.
Come intendiamo "vedere" e "far vedere"
il Volto di Cristo
L’esperienza di Giovanni e Andrea nel primo incontro con Gesù, da cui
nacque il primo kerigma. Kerigma "fondatore" e kerigma "rifondatore".
Proposta di una forma attualizzata.Le vicende abbastanza insoddisfacenti dei
metodi kerigmatici dal Concilio ad oggi. Kerigma radicale: Dio ti ama! Come
annunciare il Vangelo oggi in modo che appaia messaggio di gioia?
Il kerigma odierno punta a dire in "quale" Dio noi
crediamo
"Chi ha visto me ha visto il Padre!": a questo bisogna giungere.
Proponiamo di partire dall’annuncio "scandaloso" del Cristo
"abbandonato" dal Padre. Motivo psicologico. Ma anche necessità
esistenziale di partire dal male "insopportabile".
Il rifiuto di questo Dio: il dramma espresso da Dostoewski. Sconfitta di Dio?
La posizione odierna di Quinzio. La fede come combattimento in cui facciamo
nostro il grido di Gesù "abbandonato".
Il kerigma odierno ritorna alle origini storiche del
cristianesimo
Partiamo dalla situazione dei discepoli nel sabato santo.
Già e non ancora!.
Il senso che ebbe all’inizio il kerigma della risurrezione di Gesù:
praticamente estraneo alla cultura oggi dominante.
Il fallimento di Paolo che annunzia ai Greci la risurrezione. Quale "inculturazione"
oggi? Torniamo dunque all’evento storico nella sua nudità, come lo propone
Paolo nella 1.a Corinti
"Rappresentare al vivo" Gesù Cristo Crocifisso. Il vero
"volto" di Gesù appare nella Passione.
Il fenomeno del "Volto di Gesù" impresso nella Sindone,
contemplato dalle masse di oggi.
LA STORIA PARADOSSALE DI GESÙ IL CRISTO
Costante Brovetto C.P.
2.a Relazione
Premessa
Solo la trasformazione dell’operatore pastorale consente di
rispecchiare il Cristo e proporlo ai fratelli. La storia di Stefano come
antefatto misterioso della conversione di Saulo. Il coraggio della proposta
kerigmatica al mondo d’oggi e l'incoraggiamento che giunge a noi dal Cristo
vivo, come giunse all’Apostolo.
Teologia narrativa. Storia, storicità, fede
Il senso della teologia narrativa come reazione ad esasperazioni dottrinali
astratte.
La posizione di Bruno Forte.
Come il teologo Metz considera "rivoluzionaria" la memoria degli
eventi di Cristo.
Cristologia della kenosi
Il futuro si apre dalla memoria della Passione. Secondo Metz di lì si apre e
parte il mondo nuovo, la civiltà del vangelo. Kasper elabora una vera e propria
cristologia della kenosi, complementare (ma anche alternativa) a quella del
Logos.
Come introdurci nella "zona-limite" del mistero,
rappresentata dall’auto-coscienza di Cristo. Resta nei vangeli la memoria di
come egli considerasse "necessità" la sua Passione. Rivelazione!
La cristologia del paradosso
Coraggio nel comprendere che il paradosso deve diventare la
"logica" normale del credente.
Il paradossale vangelo di Marco, vangelo del catecumeno cui si presenta
appunto il kerigma della croce, se vuole il battesimo.
Il paradosso della croce in san Paolo Apostolo. Elemento di rafforzamento
della sua proposta, più che "scandalo"!
L’"idiozia" cristiana. Essenziale la struttura paradossale del
messaggio cristiano.
racconto "fondante" alle interpretazioni, necessariamente
"idiote"!
caso suggestivamente eloquente: L’Idiota di Dostoewskij.
Spiritualità e teologia del paradosso cristologico
La "scelta" del Crocifisso negli "Esercizi Spirituali" di
s.Ignazio di Loyola. La "Theologia Crucis" di Lutero.
teologo del paradosso: Kierkegaard.
Nel Volto del Crocifisso il Volto del Risorto: Patì, e, reso perfetto, è
causa salvezza eterna!
IO SONO LA RISURREZIONE E LA VITA!
Costante Brovetto C.P.
3.a Relazione
Premessa
"A Cristo risorto ormai la Chiesa guarda" NMI 28. Abbiniamo la
contemplazione del Risorto alla trasformazione che essa produce in noi. Nel
Vivente è giunta la pienezza dei tempi ed è aperto il futuro di Dio per l’uomo.
Tutta la vita terrena di Gesù è già "risorta"!
Gesù Uomo-Dio possiede in sé la pienezza inalienabile della vita. Non era
possibile che la morte lo tenesse in suo potere! Sintomi evangelici : i miracoli
di risurrezione che egli compie. Esplicito anticipo simbolico, la
Trasfigurazione. La misteriosa "risurrezione" dei giusti alla morte di
Gesù.
La matura teologia gioannea e le sue espressioni eloquenti in proposito. .
"Ho il potere di offrire la mia vita e di riprendermela!". L’evento
più significativo: la risurrezione di Lazzaro.
Quale "volto" ha il Risorto?
Ai testimoni della Risurrezione non è facile riconoscere Gesù nella sua
nuova vita. Siamo rimandati a categorie esplicative più pertinenti:
esaltazione, glorificazione. "Il tuo volto, Signore, io cerco!".
La potenza della risurrezione
La teologia paolina. Il "ritorno" di Gesù come evento imminente.
La sua presenza trasformante nella vita sacramentale della comunità. Il
battezzato è un "risorto"!. In Cristo il Padre ci ha fatti sedere nei
cieli con Lui! Sperimentare la potenza della risurrezione facendo i conti con la
croce!
Antropologia della "divinizzazione" dell’uomo
"risorto"
"Risplenda su di noi Signore la luce del tuo volto!". Anzi, tale
luce è impressa, "sigillata", su di noi!. Il "traguardo della
divinizzazione" ci è additato dal Papa. Come lo intende la teologia delle
Chiese d’Oriente. Nessuna paura di panteismo: il Figlio di Dio si è unito in
certo modo ad ogni uomo! (GS 22).
Compresenza, come in Cristo, di beatitudine e passione
Una pedagogia spirituale sulle tracce dell’esperienza fatta da Gesù in
croce grazie alla sua identità di Figlio di Dio : somma passione e somma
beatitudine! Il tema del "pati divina" nella tradizione spirituale.
"Abbandonato", Gesù, "si abbandona"!. Insegnamento di san
Paolo della Croce.
IL VOLTO DI CRISTO NEL VOLTO DEL FRATELLO
Costante Brovetto C.P.
4.a Relazione
Premessa
Prendiamo in considerazione le conseguenze pratiche di quanto detto finora.
Distinguiamo i vari ambiti entro i quali la contemplazione del Volto di Cristo
diviene evangelizzazione: quello della comunità cristiana e quello della
società secolarizzata in cui viviamo.
Una pastorale tutta kerigmatica
La prospettiva della santità: "misura alta" della vita cristiana
ordinaria. Pedagogia della santità necessariamente kerigmatica. La
"scelta" dello scandalo della croce. Gradualità e tempi di
riflessione.
Mistagogia del volto di Cristo
Pastorale kerigmatica, quella che "salta" mediazioni argomentative
e si distingue per l’"arte della preghiera". Un grande maestro: san
Paolo della Croce. Il passaggio dalla morte mistica alla divina natività. Il
"gusto" di far la volontà di Dio è lo sfondo esperienziale della
vita deiforme.
Mistagogia eucaristica
Nelle comunità delle origini, l’Eucaristia culmina nella proclamazione
kerigmatica : Maranà tha! Il "piccolo" gregge è chiamato ad
annunciare Cristo come allora. Ancora san Paolo della Croce. Una figura
straordinaria di oggi: Marthe Robin e i suoi Foyers. Teresa di Lisieux e le sue
"notti".
Ecumenismo sotto la croce
Impostazione mistica e kerigmatica dell’ecumenismo
giubilare. Ecumenismo dei martiri. Bonhoeffer e la sua "etica kerigmatica"
come sfida al mondo secolarizzato: cristianesimo è partecipazione alla
"sofferenza" divina.
Come "svelare" il Volto di Gesù al fratello
"lontano" ?
Il "Crocifisso senza braccia" è il Signore della storia! La
preghiera non distoglie dal costruire la storia rispondendo alle istanze dell’uomo,
a partire dall’ultimo "crocifisso" senza voce né braccia. La
scoperta di Lévinas: la persona si manifesta attraverso il volto. La sua
"etica della responsabilità". La "dissimmetria" della
responsabilità.
Il Volto di Cristo nell’essere umano come relazione di
responsabilità
Il kerigma imbocca la strada dell’etica. Oltre Lévinas,
Martin Buber ci parla del Tu divino. Forte ci conduce a Dio grazie alla
"trascendenza dell’esteriorità". Contemplativi del Volto di Cristo
nella carità: sull’ortoprassi come sull’ortodossia la Chiesa misura la sua
fedeltà di Sposa di Cristo.
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