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Le Relazioni di P. Fernando Taccone:
- Sommario
- Abstract Lezione 1
- Abstract Lezione 2
- Abstract Lezione 3
- Abstract Lezione 4
- Documento completo nel formato PDF (150Kb)
Le Relazioni di P. Costante Brovetto
Articolo su "Avvenire"
Annotazioni sulla morte di P. Costante
Biografia di P. Costante

 Il Centro Interdisciplinare Lateranense in collaborazione con il Pontificio Istituto Pastorale "Redemptor Hominis" e la Congregazione dei Passionisti organizza il 
Terzo Corso Estivo MISSIONARI INSIEME

25 - 30 Giugno 2001, Casa Maria Immacolata, Giulianova (Teramo)
Via A. Gramsci, 59 - Tel./Fax 085.8003315

Le Relazioni di P. Fernando Taccone - Abstract  LEZIONE 4

II – L’EDUCAZIONE CRISTIANA IN UNA SOCIETÀ NON CRISTIANA

1. Genitori che gettano la spugna
- Siamo di fronte a una società non più cristiana
- Non pochi genitori rinunziano al loro ruolo di educatori perché hanno l’impressione di essere indeboliti e svalutati dalle idee e dalle immagini circolanti nella società
- In altri casi i genitori preferiscono essere amici dei figli senza entrare nel merito della proposta e del confronto educativi
- Altri permangono nella convinzione che si educa per quello che si è più che per quello che si
dice
- Solo un’adeguata politica di sostegno e di promozione della famiglia garantisce ai genitori di svolgere il loro originario diritto all’educazione

2. Il ministero di evangelizzazione dei genitori
- Il sacramento del matrimonio ripropone il compito di difendere e diffondere la fede, veri missionari dell’amore e della vita
- Il rapporto genitori-figli è il luogo teologico della evangelizzazione più profonda
- Sono diversi gli ambiti missionari nella famiglia
- L’annuncio del vangelo della carità trova nella famiglia il "primo" luogo nel quale si espande l’amore coniugale e familiare in una società che smarrisce queste certezze
- Vivere le fasi dell’età evolutiva dei figli con la forza trascinatrice dell’esempio, l’influsso discreto e prudente, sempre rispettoso della personalità e della libertà dei figli

3. Educatori alla socialità
- I coniugi hanno una originale soggettività sociale da conoscere ed esercitare
- Testimoniano la verità dell’amore con la procreazione, l’educazione, e la convivenza pacifica all’insegna della gratuità
- Essere presenti nei luoghi educativi: scuola, lavoro, mass media
- Sostenere il ruolo della madre e specialmente del padre perché recuperi la convinzione che il suo posto è di importanza unica e insostituibile
- Essere protagonisti delle politiche familiari e partecipare alle associazioni familiari.

4. Educatori alla vita cristiana
- Sposi e sacerdoti edificano la Chiesa, devono riconoscere di essere complementari
- Sostenere che la famiglia è soggetto ecclesiale e agente pastorale esige che sia rivisto il concetto della comunità parrocchiale
- I genitori sostengono i figli per i sacramenti della iniziazione cristiana
- Ripropongono le catechesi parrocchiali
- Si rendono disponibili a formare fidanzati e animare gruppi familiari
- Promuovono forme di servizio di carità verso le altre famiglie e gli anziani.

5. Alla ricerca del volto di Dio
- I figli sono portatori dell’immagine di Dio, ma devono anche imparare a riconoscere l’immagine di Dio. Evangelizzano e sono evangelizzati. L’immagine di Dio nel figlio con l’handicap
- L’immagine di Dio è "dono dall’alto", ogni cattiva esperienza di paternità e maternità rischia di oscurare l’immagine paterna e materna di Dio
- Una educazione relazionale nell’età evolutiva fa entrare nella comunione con Dio:
- La prima infanzia: il figlio si affida perché si fida. I genitori danno la fiducia che sperimentano con Dio. Generano fiducia e stima di sé. Questa scelta fondamentale rimane anche nei momenti di sfiducia. Se i genitori sono insicuri la comunità deve aiutarli.
- La fanciullezza: nessun genitore esaurisce la genitorialità e nascono il padrino e la madrina, vi è poi l’impatto con altri educatori. Il confronto con diverse figure genitoriali fa scoprire i vari sentieri della vita. Dare maggiore credibilità alla produttività intuitiva e conoscitiva con cooperazione affettuosa. L’icona di Gesù dodicenne che ascolta e interroga nel Tempio.
- L’adolescenza: stupisce l’autonomia. Imparare ad accogliere le trasformazioni senza acconsentire all’impressione di essere considerati avversari o antagonisti. L’adolescenza è una "seconda nascita" anche per quanto riguarda la fede. Indicare esperienze di "sana trasgressione" e presentare alcune pagine del Vangelo. Introdurlo ulteriormente al mistero trascendente con l’esperienza della Parola spiegata e meditata che parli alla sua vita.
- La giovinezza: è il momento della scelta di vita. Camminare da soli e non più portati in braccio. Gli educatori presentano il volto di Dio adeguato alle sfide culturali contemporanee. Sperimentare la profonda comunione con il Dio di Gesù Cristo, raccogliendo l’appello alla radicalità evangelica per uscire allo scoperto e trascendere i propri bisogni individuali con una partecipazione attiva alla missione della Chiesa. L’approfondimento di relazioni significative con adulti cristiani maturi lo fa diventare protagonista del suo cammino.

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