27/4/01 - Biblioteca di Ceccano (FR) - Inaugurazione del Fondo Antico

Intervento di P. Giuseppe Comparelli

La sede - Dati fisiologici e incrementi - Tipologia e analisi - Biblioteca ideale e biblioteca essenziale

La Biblioteca di S. Maria di Corniano nel cammino storico delle biblioteche passioniste del Lazio sud: '700 e '800.    P. Giuseppe Comparelli

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Ma se ci sono campi di sapere e di studio in cui più si registrano movimento e rinnovamento sono quelli connessi all'attività dei soggetti in un Istituto di dichiarata fisionomia missionaria e pastorale in genere. Sono i titoli di spiritualità e quelli legati alla vasta produzione che allora si qualificava come "predicabile". Si tratta di autori che illustravano e commentavano le verità cristiane, i cicli liturgici, i temi quaresimali, i precetti morali ecc. in una parola quello che era attività dei missionari popolari, dei direttori di spirito, conferenzieri per categorie, monasteri, seminari. Per queste attività la biblioteca aveva pronti temi e autori italiani ed esteri che soccorrevano con grande ricchezza per argomenti di ascetica e mistica. Poi anche quei libri di vita devota che nell'800 pure faranno capolino nelle biblioteche passioniste senza definire per altro la fisionomia di un Istituto piuttosto restio a perdere la propria austerità in questo senso.
Per le tematiche riguardanti le verità cristiane si faceva ampio ricorso alla Scrittura, ai Padri della Chiesa che pure erano ben presenti in biblioteca (con splendide cinquecentine, tra l'altro) e ai testi di commento di autori collaudati sul campo: Segneri, Calino, Turchi, nomi di grande successo nel '600 e nel '700 ed altri che allora costituivano il mondo dell'oratoria sacra. I passionisti erano diffidati dal ricorrere al linguaggio forbito degli autori barocchi. Questo spiega il lavoro di controllo di tutto un genere di comunicazione con cui il passionista del '700 e '800 deve farsi ascoltare senza confondere l'efficacia spirituale con quella oratoria. La mole di manoscritti, che si conservano ancora, testimonia di questo grande lavoro, diversificando temi e linguaggio quando ci si proponeva al popolo oppure a categorie scelte.
Diverso era il tema di spiritualità che veniva tracciato e pronunziato con più ricorso alla biblioteca perché spaziava dall'antropologia alla mistica in un sapere ricco di sottili articolazioni, tutto per descrivere e guidare la vita dello spirito. Qui la ricchezza dei nomi permetteva ampio rifornimento di temi di autorità: Teresa d'Avila, Giovanni della Croce, Tauler, Francesco di Sales, Rodriguez, Scaramelli, Scupoli ecc. Un mondo di meditazioni e comunicazioni che si mostrò più creativo e vario sul campo rispetto alla riflessione più propriamente teologica e pastorale, nonostante la "querelle" quietista. Tanto è vero che nell'800 la riflessione passionista produrrà opere spirituali, non teologiche.
A questo settore, andrebbe aggiunta quella letteratura destinata a sussidiare la meditazione e l'orazione mentale, molto cara alla spiritualità passionista, che si concretizzò per lungo tempo nei testi di Gaetano da Bergamo, Navarra, Nepveu, Croiset, Da Ponte (Puente), A. Spinola. I primi due erano considerati ufficiali nell'Istituto per i momenti di meditazione comunitaria.
Allo spazio della spiritualità potremmo far accedere anche la serie delle agiografie, anch'essa ben nutrita accogliendo collane e volumi singoli, relativi a biografie di santi, secondo il cielo liturgico, oppure con criterio monografico, quasi sempre destinati alla lettura in comune. Spesso in questo settore si incontrano testi splendidi per la veste tipografica, le calcografie interne e la rilegatura in pelle con impressioni in oro.
Questi erano i reparti più nutriti. C'erano però altri argomenti con pochi titoli ma spesso di pregio e ancora oggi rari e stimati, legati a monografie locali, come il Cecconi, il Petrini, il Cayro nella biblioteca di S. Maria di Pugliano.
Un'altra voce abbiamo trascurato per brevità in questa rassegna ed è quella legata ai grandi editori e stampatori antichi. Queste biblioteche, particolarmente quella di S. Maria di Pugliano, hanno nomi che sono nelle.prime pagine della storia della stampa.e del libro: Schweynheim e Pannartz, N. Jenson, A. Manuzio, Gioliti, Paganini, O. Scoto, Giunti ecc. Perciò meraviglia non poco che una sede collocata in una zona boschiva aveva, a disposizione per la propria meditazione gli stessi libri dei principi colti e dei grandi ecclesiastici.

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