La Biblioteca di S.
Maria di Corniano nel cammino storico delle biblioteche passioniste del
Lazio sud: '700 e '800. P. Giuseppe
Comparelli
La sede
La contrada Badia nel territorio di Ceccano ha preso il nome dalla
presenza dei Benedettini di Montecassino, di cui è stata un possedimento
documentato fin dal secolo XII. Il titolo della chiesa e della dipendenza
monastica, già in antico, era S. Maria di Corniano, finito poi anche
sui timbri della biblioteca.
L’affidanento ai passionisti fu deciso nel 1747 e chiesto direttamente al
fondatore S. Paolo della Croce dal Comune di Ceccano con a capo il Sindaco
A. Cerroni e d’accordo col Vescovo di Ferentino Mons. F. Borgia.
Il 14 gennaio 1748 S. Paolo della Croce con il Vescovo Borgia, alla testa di
un devoto corteo di ceccanesi, prese possesso della Badia e diede inizio ad
una operosa presenza a vantaggio delle popolazioni locali e dei centri
vicini.
La sede offerta, allora in solitudine, era fatiscente, ma, dopo le gravi
ristrettezze iniziali si raggiunsero miglioramenti sia nel fabbricato che
nella vita quotidiana dei religiosi. Nel 1798 si stette sul punto di
abbandonare la sede, tanta fu la persecuzione di marca giacobina che, tra l’altro,
saccheggiò il convento. Dopo il 1814 si poté programmare con continuità e
serenità per il fabbricato e per la biblioteca, fino alle vicende
post-unitarie italiane. Successivamente, e cioè per tutto il ‘900, la
Badia ha continuato ad essere sede di studio per i giovani dell’Istituto.
Tra i religiosi che si sono distinti nella storia della Badia notiamo P.
Carlo Tavassi, P, Silvestro Zannelli, P. Gaspare Forti, P. Mariano Coraggio
per la scuola e per la biblioteca. Il Beato Grimoaldo Santamaria, P. Simone
Balest, P. Lorenzo Volante, P. Piergiovanni Santucci, oltre ovviamente S.
Paolo della Croce, per il bene spirituale lasciato nella memoria della
popolazione.
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