La Biblioteca di S.
Maria di Corniano nel cammino storico delle biblioteche passioniste del
Lazio sud: '700 e '800. P. Giuseppe
Comparelli
I dati fisiologici, gli
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Poniamo in un unico
discorso le tre biblioteche passioniste di Paliano, Ceccano e Falvaterra,
tenendo presente che quanto si afferma di questi fondi antichi vale
anche, in qualche modo, per le antiche biblioteche degli altri due
ritiri passionisti di Terracina e Monte Cavo, pure risalenti al
Fondatore, e chiusi nell'800. E' frequente notare libri provenienti da
queste case nelle biblioteche in esame, anzi la sede di Terracina nel
'700, comodo scalo commerciale per Napoli, cura acquisti di libri anche
per le altre comunità. Non includiamo per ora nel discorso, quella di
Sora, per il fatto che fu aperta circa un secolo dopo, nel 1842, quando
il cammino culturale della Congregazione aveva già maturato una fase
significativa della sua storia. D'altra parte l'origine coeva, l'unità
di indirizzo e, spesso, l'avvicendarsi periodico delle stesse persone a
guida delle comunità non vieta di associarle in un unico studio,
rimandando ulteriori dettagli locali alla pubblicazione dei rispettivi
inventari.
Il presente studio si
basa su fonti in gran parte inedite, prevalentemente documenti
d'archivio dei conventi qui nominati: cronache, registri di
amministrazione, annotazione sui frontespizi dei libri. In più,
testimonianze orali, per le informazioni riguardanti il dopoguerra.
Queste biblioteche
cominciarono a costituirsi lentamente, data anche la povertà radicale
delle origini. In seguito con qualche acquisto e donazione, ancora
deducibile, tra l'altro, dagli ex libris, prese consistenza il
corpo del fondo antico che sarà completato solo all'inizio del secolo
successivo, dopo la vicenda napoleonica che costrinse, talora, a
riacquistare opere già possedute e poi disperse.
A S. Maria di Pugliano
lo spazio riservato alla biblioteca fu ricavato sul portico della chiesa
come nel progetto del 1765, ed è stato un sito stabile per quasi due
secoli, con indubbi vantaggi. Nel 1946, con l'abbattimento della chiesa
settecentesca, insufficiente ad accogliere l'accresciuta popolazione
della frazione S. Maria, la biblioteca fu trasferita al lato
sud-est del convento che era stato sede del noviziato, dalla metà del
'700 fino al 1937. Questo trasloco, che comportò necessariamente
ridefinizione degli spazi, provocò vistosi sfoltimenti. Anche le
biblioteche della Badia di Ceccano e di S. Sosio di Falvaterra negli
stessi anni furono traslocate in siti diversi con nuove scaffalature.
Così sistemate queste tre biblioteche erano quel che rimaneva dei fondi
antichi e degli altri ingressi ottocenteschi dopo le manomissioni
dell'occupazione francese (1798-99 e poi 1810-14) e dopo le vicende
relative alle leggi "eversive" dello Stato Unitario nel 1866 e
1873 che pure operarono qualche sfoltimento, non sappiamo con quale
criterio, dal momento che, dopo l'inventariazione della Commissione
Governativa del Demanio, non tutti e non sempre i volumi furono
requisiti.
Per la biblioteca della
Badia di Ceccano le date dei rischi accennati sono gli anni 1849, 1860,
1875. Per quella di S. Maria di Pugliano l'inutile procedura di
requisizione ebbe luogo nel luglio 1873. Venne il commissario
governativo Ettore Novelli con quattro addetti, cui si aggiunse da
Paliano Benedetto Tucci. I religiosi, che da tempo erano sull'avviso,
già avevano salvato presso case private i volumi più utili, altri ne
avevano sistemati nelle stanze presso di sé, dal momento che la legge
non colpiva i libri di uso personale dei religiosi. La Commissione
timbrò e conteggiò volumi di storia, geografia, agiografia, la Civiltà
Cattolica ed altro, senza inventariare. Per molto tempo questi libri
non furono ritirati. I religiosi raccolsero in armadi distinti sia
quelli timbrati sia gli altri, tutti fuori la sede reale della
biblioteca. Poi si seppe dal Comune di Paliano (che fece stilare un
catalogo dal Signor Giovanni Laderchi relativo ai testi requisiti) che
tali volumi erano stati comprati dal Comune di Alatri. Poi i documenti
sono reticenti: non si sa se furono tutti ritirati. Fino al 1879
le cose rimasero ferme, sappiamo solo che al momento i titoli osservati
non suscitarono interesse. Tuttora comunque, si possono notare i timbri
della Commissione Governativa su diversi volumi di vari argomenti, anche
legati a discipline spirituali, forse quelle non interessanti per gli
acquirenti. Da qui si può arguire che per le altre discipline citate di
cui non sono rimasti timbri, i libri furono prelevati.
I dati fisiologici, gli
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