Prospettive
L’impegno culturale non ha
mai avuto prevalenza programmatica nell’Istituto, per il passato,
anche se si sono avute stagioni coscienti e talvolta produttive in tal
senso. Per la povertà dell’Istituto, nella politica degli acquisti si
è cercato sempre di assicurarsi l’essenziale.
Oggi un rinnovato interesse per la conservazione di ciò che è memoria,
nonostante gli sconfinamenti mediali, prima impensabili, ci ha invitati
a guardare con accresciuta venerazione a un fondo antico.
Dal 1996, con l’abnegazione di generosi collaboratori, si è lavorato
per salvare il fondo antico da un altro sisma di pari entità dei
precedenti, quello dei lavori di consolidamento delle strutture che si
vanno svolgendo nella sede dell’antico convento.
Nel novembre del 1998 avendo avuta la possibilità di utilizzare nuovi
spazi dall’ente proprietario "La Provincia dell’Addolorata dei
Padri Passionisti", e con il contributo e l’interessamento della
Regione Campania, stiamo lavorando per ridare nuovo lustro alla
Biblioteca sia nella collocazione dei suoi fondi antichi che
nell’ammodernamento della parte moderna.
Le cose realizzate, che fino a poco tempo fa, sembravano impossibili, ci
permettono di guardare a nuove e numerose prospettive per il futuro:
1. Portare a compimento il programma di informatizzazione dei
cataloghi cartacei cominciato solo in parte per il fondo antico.
2. Essere accolti nel polo Ciberg per le biblioteche
ecclesiastiche della Campania, come da richiesta fatta
3. Diventare la banca dati di tutti i fondi storici e moderni
delle biblioteche della provincia Passionista
4. Potenziare la operatività delle strutture e dei fondi moderni
perché i già numerosi docenti e studiosi che si recano nella
biblioteca possano usufruire nella tranquillità e nel verde in cui
siamo immersi di tutto ciò è necessario.
5. Salvaguardare il patrimonio del fondo antico attraverso il
restauro.
6. Incrementare l'attività di ricerca e di collaborazione con
riviste scientifiche.
Queste prospettive che oggi emergono chiare nei nostri intenti, che sono
frutto di un programmato lavoro, hanno bisogno ancora di un sostanzioso
contributo finanziario della Regione Campania per poter vedere la loro
realizzazione, per mostrare con vanto un patrimonio che non è solo di
un ente ma dell’intera comunità, patrimonio che racchiude la storia e
la memoria della nostra Regione.
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