Premessa
Il desiderio di portare a
conoscenza e di conservare un patrimonio che ci è stato lasciato in
eredità, e che costituisce una memoria vivente per le future
generazioni, ha spinto i passionisti a valorizzare nel centenario della
loro presenza a Napoli, un aspetto del loro carisma che è quello
culturale. Il 21 marzo del 1900 i primi passionisti prendevano dimora
nel convento fondato dai Pii Operai nel lontano 1606, portando a
compimento un desiderio del Fondatore S. Paolo della Croce di avere una
casa nella città capitale del Regno e della cultura Europea del tempo.
L’impegno della predicazione itinerante e del confronto con i
notabili, con uomini illustri delle diverse città e con i prelati, che
si visitavano durante le missioni popolari, comportava l’esigenza di
una preparazione umanistico - teologica solida e ortodossa.
Anni di studio nella solitudine e nella contemplazione distinguevano la
preparazione del missionario passionista araldo della parola della croce
che posta con eloquenza e con proprietà di linguaggio, doveva
coinvolgere e trasformare la vita di coloro che ascoltavano.
Anche se l’annuncio risultava primario si può costatare che i
predicatori passionisti erano di media cultura nel mondo ecclesiastico
del tempo, ma si mostravano uomini di grande pratica, conoscitori del
mondo clericale e delle situazioni politiche dei posti che
frequentavano.
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