Analisi
Uno dei declini della
biblioteca passionista nella prima metà del 1900 è dato dal fatto che
i singoli religiosi cominciano a munirsi di scaffali privati, prima
proibiti, e la biblioteca è più un rifugio erudito che strumento
abituale di sapere.
Certamente quello che noi oggi conserviamo come fondo antico
propriamente detto costituisce il 40% di quella che fu la reale
consistenza storica.
La biblioteca contiene oggi circa 18.000 volumi, 105 testate di riviste
di cui 32 ancora in corso e numerosi manoscritti.
Ci sono le serie scritturistiche con Calmet, Depineda, Sacy, Alapide.
Presenti, con vistoso formato, le opere dei padri, interessanti per
l’Antichità e per la veste tipografica. I Padri latini in buona
rappresentanza, un po’ meno i Padri greci. Presenti gli autori che
trattano questioni d’indirizzo teologico-morale fino a S. Alfonoso dei
Liguori.
Per quanto riguarda la teologia e la filosofia i Passionisti avevano
come suggerimento di regola fin dal 1753, di attenersi alla dottrina di
S. Tommaso, e numerosi sono i manuali sistematici di teologia ispirati a
S. Tommaso. Tra questi s’impose il Billuart, ma ciò non toglie la
presenza di testi di Scoto, Rosmini Gioberti, Genovesi, affiancati da
coloro che prepararono la rinascita tomista come Sanseverino,
Signoriello, Liberatore.
Per la filosofia troviamo nomi come il Rosselli anch’egli domenicano
che garantiva la fedeltà alla linea tomistica.
Singolare la vicenda del P. Sperati che nel 1877 a Napoli in seguito
alle sollecitazioni provenienti dall’idealismo e dal positivismo,
pubblicò un volume d’indirizzo neotomista: Nuovo saggio intorno
all’azione di Dio sulla libertà dell’uomo, siamo prima della
fondazione dei passionisti a Napoli, questo libro fu messo
all’indice in seguito alla recensione del Liberatore su la Civiltà
Cattolica per distinzioni oggi ritenute influenti.
Ben rappresentati sono i testi di autori latini: Cesare, Virgilio,
Orazio, Livio, Nepote.
Riguardo alla letteratura italiana, i titoli non sembrano abbondanti
perché è stato un settore sfoltito dal consumo interno e da attenzioni
esterne, ma ricco risulta il settore in lingua napoletana che
costituiscono una sezione a se stante.
Ricchi di curiosità sono quei titoli extra rispetto alle discipline
umanistico ecclesiastiche, che hanno tanto fascino per noi oggi:
floricoltura, medicina, astrologia, ecc.
Molta importanza sia per numero che per significato, hanno quei titoli
di spiritualità e quelli legati alla vasta produzione che allora si
qualificava come I Predicabili in quanto erano funzionali alla
predicazione che il passionista faceva. Si tratta di autori che
illustravano e commentavano le verità cristiane, i cicli liturgici, i
temi quaresimali, i precetti morali ecc. in una parola quello che era
attività dei missionari popolari, dei direttori di spirito,
conferenzieri per categorie. Per queste attività la biblioteca aveva un
gran numero di autori italiani e moderni. Per le tematiche riguardanti
le verità cristiane si faceva ampio ricorso alla Scrittura, ai padri
della Chiesa, che erano presenti, insieme ai testi di commento di autori
come il Segneri, Calino, Turchi nomi di grande successo nel 600 e nel
700.
Notevoli sono i manoscritti conservati, che testimoniano il lavoro di
revisione del linguaggio che il passionista operava in vista della
comunicazione al popolo, il manoscritto era una vera e propria
esperienza d’inculturazione.
Nella parte moderna, grande rilevanza hanno quei titoli riguardanti la
teologia delle Croce che a partire dagli anni settanta ha avuto un forte
impulso nella Chiesa e nella Congregazione, sotto l’aspetto teologico,
letterario, filosofico, artistico. indietro
-
avanti
|