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L'Eco di San Giuseppe  Mensile religioso e di cultura - Maggio 2001- SOMMARIO 

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IL SANTO DEL MESE di P. Amedeo De Francesco

SANTA GEMMA GALGANI
Un fulgido esempio per come si possa raggiungere la santità in breve tempo, ci è dato dalla vita di questa mistica santa che a soli venticinque anni riusciva a elevarsi nel firmamento degli eletti. La sua vita, brevemente, può essere sintetizzata dalla iscrizione che possiamo leggere sulla sua tomba: "Più che la malattia, a rapirla è stato l’ardore per l’amore di Dio" Non ci sono parole migliori per descrivere la vita di Gemma Galgani.
Nata nel piccolo paese di Camigliano, nei pressi di Lucca, il 12 Marzo 1878, da piccola fu perseguitata da una sventura dopo l’altra. Presto gli morì la madre e un fratello; il padre distrutto dal dolore e per il cattivo andamento degli affari, morì anche lui poco dopo. Lei, Gemma, avendo ricevuto il dono di vivere e amare la Passione di Gesù, riusciva a sopportare tutto con estrema pazienza e disposta ad accettare la volontà di Dio. 
In questi anni giovanili, soffrì inoltre per diverse gravi malattie; non si lamentava mai, tutto offrendo per i peccatori e facendo compagnia, come lei diceva, alla Passione del Signore. Rimasta orfana e caduta in miseria e nella sofferenza, fu accolta dalla famiglia Giannini, che divenne testimone di molti doni mistici, con cui il Signore la fece partecipe della Sua Passione. La sera del 2 Febbraio 1899 a soli 21 anni, ricevette l’estrema unzione, perché il medico pensava che non ce l’avrebbe fatta a continuare a vivere. Ma accade un miracolo: per la prima volta guarì completamente da tutti i suoi mali.
In quello stesso anno, la sera precedente la festa del Sacro Cuore, Gemma cadde in estasi. Quando tornò in sé, aveva le stigmate di Cristo. Nei successivi quattro anni, le stigmate ricomparvero ogni giovedì provocando a Gemma dolori lancinanti; le esperienze mistiche compresero inoltre la corona di spine, la flagellazione e il sudare sangue . Nella sua grande modestia, cercò di tenere celati questi fenomeni: aspirava soltanto a vivere nascosta e a servire Dio. 
Aveva fatto il voto di verginità e desiderò ardentemente di consacrarsi tra le monache passioniste, senza riuscirvi. Rinunciò sempre di più a se stessa, dicendo spesso: "Non sono più io che vivo, ma è Cristo che vive in me". Il suo biografo scrisse: "Il suo cuore bruciava come una stufa a legna. Spesso i suoi abiti erano bruciacchiati , nella regione del cuore. Un giorno tre delle costole di Gemma, situate nella regione cardiaca, si ruppero ad angolo retto, come era già successo a S. Filippo Neri e a S. Paolo della Croce." Vent’anni dopo la morte di Gemma Galgani, alcuni medici poterono riscontrare che questo incurvamento delle costole sussisteva ancora.
Moriva a Lucca l’11 Aprile del 1903, era un Sabato Santo, preludio della Pasqua!
Fu sepolta nella locale chiesa dei Padri Passionisti che avevano guidata la sua anima a maggiormente incontrarsi con il Signore. Il 2 Maggio 1940, il santo Padre Pio XII la proclamava santa e di lei diceva "Favorita da Dio di insigni carismi, ripresentò, nella sua carne verginale, una viva immagine di Gesù Cristo, fatta misteriosamente partecipe dei singoli tormenti delle Passione" .La sua festa viene celebrata il 16 Maggio.

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