IL SANTO DEL MESE
di P. Amedeo De Francesco
SANTA GEMMA GALGANI
Un fulgido esempio per come si possa raggiungere la santità in
breve tempo, ci è dato dalla vita di questa mistica santa che a
soli venticinque anni riusciva a elevarsi nel firmamento degli
eletti. La sua vita, brevemente, può essere sintetizzata dalla
iscrizione che possiamo leggere sulla sua tomba: "Più che la
malattia, a rapirla è stato l’ardore per l’amore di Dio"
Non ci sono parole migliori per descrivere la vita di Gemma Galgani.
Nata nel piccolo paese di Camigliano, nei pressi di Lucca, il 12
Marzo 1878, da piccola fu perseguitata da una sventura dopo l’altra.
Presto gli morì la madre e un fratello; il padre distrutto dal
dolore e per il cattivo andamento degli affari, morì anche lui poco
dopo. Lei, Gemma, avendo ricevuto il dono di vivere e amare la
Passione di Gesù, riusciva a sopportare tutto con estrema pazienza
e disposta ad accettare la volontà di Dio.
In questi anni giovanili, soffrì inoltre per diverse gravi
malattie; non si lamentava mai, tutto offrendo per i peccatori e
facendo compagnia, come lei diceva, alla Passione del Signore.
Rimasta orfana e caduta in miseria e nella sofferenza, fu accolta
dalla famiglia Giannini, che divenne testimone di molti doni
mistici, con cui il Signore la fece partecipe della Sua Passione. La
sera del 2 Febbraio 1899 a soli 21 anni, ricevette l’estrema
unzione, perché il medico pensava che non ce l’avrebbe fatta a
continuare a vivere. Ma accade un miracolo: per la prima volta
guarì completamente da tutti i suoi mali.
In quello stesso anno, la sera precedente la festa del Sacro Cuore,
Gemma cadde in estasi. Quando tornò in sé, aveva le stigmate di
Cristo. Nei successivi quattro anni, le stigmate ricomparvero ogni
giovedì provocando a Gemma dolori lancinanti; le esperienze
mistiche compresero inoltre la corona di spine, la flagellazione e
il sudare sangue . Nella sua grande modestia, cercò di tenere
celati questi fenomeni: aspirava soltanto a vivere nascosta e a
servire Dio.
Aveva fatto il voto di verginità e desiderò ardentemente di
consacrarsi tra le monache passioniste, senza riuscirvi. Rinunciò
sempre di più a se stessa, dicendo spesso: "Non sono più io
che vivo, ma è Cristo che vive in me". Il suo biografo
scrisse: "Il suo cuore bruciava come una stufa a legna. Spesso
i suoi abiti erano bruciacchiati , nella regione del cuore. Un
giorno tre delle costole di Gemma, situate nella regione cardiaca,
si ruppero ad angolo retto, come era già successo a S. Filippo Neri
e a S. Paolo della Croce." Vent’anni dopo la morte di Gemma
Galgani, alcuni medici poterono riscontrare che questo incurvamento
delle costole sussisteva ancora.
Moriva a Lucca l’11 Aprile del 1903, era un Sabato Santo, preludio
della Pasqua!
Fu sepolta nella locale chiesa dei Padri Passionisti che avevano
guidata la sua anima a maggiormente incontrarsi con il Signore. Il 2
Maggio 1940, il santo Padre Pio XII la proclamava santa e di lei
diceva "Favorita da Dio di insigni carismi, ripresentò, nella
sua carne verginale, una viva immagine di Gesù Cristo, fatta
misteriosamente partecipe dei singoli tormenti delle Passione"
.La sua festa viene celebrata il 16 Maggio.