TERRITORIO di
P. Antonio Rungi
Ed è subito ingorgo
Sono bastate le prime domeniche di sole primaverile per
determinare i primi ingorghi nella zona lido di Mondragone. Si
ripropone così, già dal mese di marzo, il problema del traffico e
dell’inquinamento lungo la Statale Domiziana. Questione annosa e
mai risolta, nonostante le promesse elettoralistiche o strumentali
di sindaci, amministratori provinciali e regionali, nonché di
autorevoli rappresentanti del parlamento e del governo nazionale.
Mondragone si trova nuovamente a fronteggiare il grave problema del
traffico e dell’inquinamento, dal momento che della tanto
richiesta e conclamata Variante Anas non si è visto neppure l’ombra.
Un altro lungo periodo di traffico caratterizzerà la primavera e l’estate
sulla fascia domiziana, nel silenzio generale delle istituzioni
pubbliche. A nulla sono valsi anche i ripetuti appelli del nostro
vescovo, del clero della forania di Mondragone per sollecitare una
soluzione concreta a questo grave problema di salute e di ordine
pubblico.
L’arrivo del nuovo prefetto di Caserta potrebbe costituire una
opportunità in più per affrontare la questione nella giusta
dimensione, quella del dato di fatto di una vera e propri emergenza
primaverile ed estiva lungo la fascia costiera casertana, costretta
a sorbirsi migliaia di auto e tir al giorno, specie nei week-end,
per la consolidata prassi del pendolarismo marino. Prassi che mette
letteralmente in crisi tutto il sistema di viabilità e vivibilità
di tutto il litorale Domiziano ed in particolare del centro
cittadino di Mondragone. Domenica scorsa già colonne di
automobilisti si sono bloccate davanti alla barriera del centro
cittadino di Mondragone.
Per attraversare il tratto dalla Località Le Vagnole fino a
Pescopagano (cioè circa 10 Km) la maggior parte degli automobilisti
vi ha impiegato oltre due ore. E’ inutile sottolineare che il
tasso di inquinamento, già forte durante il periodo estivo, è
balzato paurosamente in alto, anche per la concomitanza dell’afa.
Ostacoli anche nello scorrimento del traffico lungo la provinciale
Incaldana, chiusa da un po' di tempo per la sistemazione dell’acquedotto
e, soprattutto, perché sono state rivendute, a quanto sembra, le
mura dell’antica Sinuessa. Blocco, pertanto dei lavori, e chiusura
dell’unica strada alternativa alla Domiziana in direzione Nord-Sud,
per un buon tratto. Intanto, sono iniziate nuovamente le lamentele
degli abitanti situati lungo la Statale Domiziana che chiedono da
anni il blocco totale del transito delle auto nella zona lido di
Mondragone. Richiesta rimasta inascoltata negli anni scorsi e che
quest’anno nessuno ha preso in considerazione. Tante promesse da
parte di tutti, ma solo parole e soltanto parole.
E siamo certi che per le prossime elezioni politiche il ritornello
sarà nuovamente cantato su questo tema e tutti, che più chi meno,
chi per un motivo e chi per un altro, ne farò un impegno primario
per la propria operosità sul territorio. E come nel passato, anche
oggi, quelle parole promesse in campagna elettorale, rimarranno
letteralmente morte già all’indomani, pur avendo ottenuto il
consenso e l’appoggio richiesto da parte degli elettori. Il caso
Variante ANAS di Mondragone è una barzelletta che a raccontarla non
fa più ridere neppure chi per la prima volta la sente a solo titolo
informativo.
Certo, in fatto di credibilità i politici, gli amministratori, gli
enti preposti ai vari servizi pubblici hanno perso parecchio negli
ultimi anni, con l’aggiunta, peraltro, di non avere avuto mai il
coraggio di dire la verità fino in fondo: la Variante ANAS non la
sia vuole costruire perché ci sono troppi interessi economici e
politici che non si possono annullare realizzando un’opera che pur
essenziale per il bene della collettività, taglierebbe fuori
automaticamente Mondragone dal flusso pendolare del periodo estivo,
ma anche invernale, con gli innegabili risvolti sulla misera
economia locale, fatta solo di piccole, inconsistenti ed occasionali
vendite dei tanti negozianti della Statale infernale.
Il resto sono soli pii desideri anche di tanti che nel recente
passato avevano promesso di risolvere il problema nell’arco di
qualche anno. Tutto ciò non è avvenuto e, purtroppo, con grande
rammarico non potrò avvenire nell’arco di pochi anni. Forse la
soluzione non verrà mai, come i fatti sembrano confermare di anno
in anno.