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VISITA
del PAPA
alla Diocesi di Ischia
5 maggio 2002 |
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"Con voi aspetto
che si realizzi quello che e' un sogno comune: la visita del Santo Padre
alla nostra comunità diocesana. Egli viene per confermare me e voi
nella fede del Signore Gesù".
(vescovo Filippo Strofaldi) |
il Convento dei Passionisti |
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Articolo pubblicato
il 30 Marzo 2002
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LA VISITA DI MAGGIO
Ischia aspetta il Papa, e il vescovo scrive agli isolani
Lettera pastorale: «È l’ora della riflessione per la nostra comunità
ricca di fede»
MASSIMO ZIVELLI
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Il Papa, Ischia, terra di santi e beati, e la Pasqua. Al di là
dell'evento concepito come business e come pura attrazione turistica, a
recuperare il significato religioso, oltreché morale della storica
visita che il Santo Padre renderà all'isola la prima domenica di
maggio,
ci ha pensato in queste ore il vescovo Filippo Strofaldi. E lo ha fatto
con una lettera pastorale indirizzata a tutti gli abitanti della
diocesi.
Lettera che è stata promulgata ieri, in occasione delle celebrazioni
per la Pasqua.
Giunge così, dopo i lunghi ragionamenti sui luoghi più adatti a
ospitare il grande e atteso evento (è la prima volta che un Papa compie
un viaggio in un’isola del Golfo) e dopo la mobilitazione delle
risorse finanziarie, umane e organizzative da mettere in campo, il
momento della riflessione per una comunità come quella isolana che «è
piccola, ma conserva nel suo cuore l'ardore della fede e della devozione
più sincera per il Sommo Pontefice», scrive Strofaldi, nel riaffermare
il grande significato evangelico di questa visita pastorale.
Nella lettera, Maria diventa così nelle parole di Strofaldi «nostra
castellana d'Ischia», con evidente riferimento alla monumentale
struttura aragonese a Ischia Ponte, ai piedi della quale all'Angelus,
Giovanni Paolo II pronuncerà in mondovisione l'importante e atteso
discorso sull'etica del turismo.
E quasi a ricordare il secolare senso di religiosità che pervade la
diocesi, la lettera si chiude con un forte richiamo agli esempi di
santità che la comunità isolana ha saputo esprimere nel corso dei
secoli. Gli esempi non mancano: da San Giovan Giuseppe della Croce, al
parroco Giuseppe Morgera, per il quale il processo canonico di
beatificazione si può dire oramai in dirittura d'arrivo.
Importante, poi, è anche il forte riferimento alla chiesa isolana
intesa come comunità, e quindi «ai tanti uomini e donne che
partecipano ai processi di santità e testimoniano quotidianamente la
loro fede».
Cresce quindi la tensione religiosa, parallelamente alla mobilitazione
di comunità religiose e istituzioni laiche. La Regione ha già reso
esecutivi i primi importanti finanziamenti e anche in Prefettura la
macchina organizzativa sta per mettersi in moto.
Fra i più entusiasti ci sono i giovani, che affluiranno a decine di
migliaia fin dalle prime luci dell'alba sul grande piazzale antistante
la chiesa della Madonna del Soccorso a Forio, in attesa del grande
incontro del pomeriggio con il Santo Padre. Trentamila saranno infine i
fedeli che si sposteranno dalla terraferma sull'isola domenica 5 maggio.
Per l’evento saranno intensificati i collegamenti da e verso l’Isola
Verde, con corse straordinarie di traghetti e aliscafi.
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