24/3/01 - Biblioteca di Paliano (FR) - Inaugurazione del Fondo Antico

Intervento del Direttore della Biblioteca, P. Giuseppe Comparelli

La sede - Dati fisiologici e incrementi - Tipologia e analisi - Biblioteca ideale e biblioteca essenziale

La Biblioteca di S. Maria di Pugliano nel cammino storico delle biblioteche passioniste del Lazio sud: '700 e '800.  P. Giuseppe Comparelli

I dati fisiologici, gli incrementi  |  1  |  2  |  3  |  4  |  5  |

Nel frattempo anche la biblioteca della Badia a Ceccano ha fatto qualcosa di simile integrando quel primo fondo che iniziò con concreti aiuti del vescovo Borgia, amico del Fondatore, nel 1748 e 1751. Poi vennero gli incrementi di cui abbiamo già parlato. Teniamo presente che se la biblioteca della Badia, dopo la vicenda napoleonica, riacquista libri già posseduti, vuol dire che nel convulso periodo repubblicano del 1798 ha subito danni, quando fu saccheggiato il convento. La biblioteca fu inventariata dal Demanio per l'asta nel 1810 e rimase incustodita fino al 1814, pur essendo stata ricomprata dai religiosi.
Il 1826 è una delle date legate all'opera di provvista dei superiori P. Pighi e P. Fabi. Nel 1835 la biblioteca della Badia acquista libri a Ceccano stessa, segno che sul posto erano possibili collegamenti con Roma e con Napoli che allora aveva una forte attività editoriale con prezzi convenienti. Fin dai tempi del Fondatore, infatti, se ne teneva conto. Nel 1845 si acquistano i dieci grossi volumi di Cornelio A Lapide (van den Steen) allora il più titolato per gli studi biblici. 
Il 1847 è la volta della Storia Naturale del Buffon in cinquantasette volumi (1789 e ss.) e di altre opere. Tutto acquistato anche con l'industria dei singoli religiosi secondo usanze del tempo. Ma non sempre i si registra e non sempre si trasmettono i titoli dei volumi acquistati. E' in questi anni, per esempio, che si acquistano i preziosi volumi del Moroni per le biblioteche di Ceccano e Paliano: Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica. Altri ingressi vengono riferiti al P. Gaspare Forti dopo la parentesi che vide all'asta queste biblioteche, poi riacquistate. 
Siamo nel 1888 e 1890. Vengono comprati libri appartenuti ad un prete ceccanese. Dopo la stasi delle leggi eversive, vengono curati altri acquisti. Il P. Forti era uno scrittore e probabilmente il bibliotecario del tempo. Era di ricca famiglia ebraica di Siena. In gioventù era entrato tra i passionisti dopo una decisa conversione.
La biblioteca di S. Maria di Pugliano non registra una tale continuità di incrementi e la ragione molto plausibile può essere nel fatto che, essendo sempre stata sede di noviziato, fin dal 700, non aveva corsi istituzionali di studio formale. Questo ha comportato anche un tipo di personale addetto (con ricambio annuale di giovani) che non ha documentato in proposito, ma ha ugualmente fruito di una biblioteca che risulta costituita con i criteri, e nelle fasi storiche, che abbiamo notato per le altre.
Sempre in tema di incrementi è bene completare l'argomento aggiungendo un'ultima voce: quella modesta, ma significativa committenza editoriale con cui queste biblioteche passioniste a sud di Roma valorizzarono editori e stampatori di provincia come I fratelli Bono di Ferentino dal 1842, Renna e Stracca di Frosinone, Pagnanelli e D'Amico a Sora - negli ultimi decenni dell'800 - ma anche Filippo Torno ad Aversa, dal 1853. Il P. Filippo Squarcia stampò a Ferentino (1844 e 1860) i suoi scritti spirituali e biografici; ad Aversa nel 1853 diede alle stampe un'opera spirituale del suo confratello Domenico Barberi. Non sempre questo significava obbligo, soprattutto quando il finanziamento ci fa ipotizzare aiuti fuori di comunità. Il P. Forti stampò a Torino nel 1872 e a Boscomarengo nel 1876. Il P. Zannelli a Montecassino nel 1875. Il P. Sperati a Napoli nel 1876 e a Firenze nel 1882.

I dati fisiologici, gli incrementi  |  1  |  2  |  3  |  4  |  5  |