27/4/01 - Biblioteca di Ceccano (FR) - Inaugurazione del Fondo Antico

Intervento di P. Giuseppe Comparelli

La sede - Dati fisiologici e incrementi - Tipologia e analisi - Biblioteca ideale e biblioteca essenziale

La Biblioteca di S. Maria di Corniano nel cammino storico delle biblioteche passioniste del Lazio sud: '700 e '800.  P. Giuseppe Comparelli

La biblioteca passionista: alternanza tra biblioteca ideale e biblioteca essenziale
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Quando un testo guadagnava con la stima un posto negli scaffali non lo perdeva facilmente. Abbiamo anzi notato che, se in epoca rivoluzionaria fosse stato disperso, lo si riacquistava a discreta distanza di tempo: concreto dettaglio di concetto è di pratica di una biblioteca ideale, che ha visto il libro e il suo consumo con atteggiamento di culto. E fortunatamente poteva avere il suo ruolo tutelare in tempo di soppressione, proprio quando l'insidia delle leggi eversive dell'800 (con cui andarono disperse molte biblioteche ecclesiastiche sul territorio nazionale) raggiunse le biblioteche passioniste a sud di Roma nella fase più felice del loro potenziamento.
Lo stesso illuminismo non aveva fatto ripensare la biblioteca conventuale, che nei suoi capisaldi teorici rimase confermata. Il suo concetto di completezza ideale avrebbe potuto ridefinirsi nei confronti della cultura corrente nei salotti alti della borghesia e nei centri di studio. Quale atteggiamento si ebbe nei confronti di un nuovo esercizio e nuove prospettive del sapere? In altre parole: le biblioteche conventuali erano attuali allora? Ecco una domanda che avrebbe bisogno dell'integrità dei titoli per rispondere con sicurezza. 
Comunque non dovettero essere digiune in proposito, se incontriamo ancora Voltaire, Rousseau, Beccaria ed altri autori, anche in originale francese. Dei resto autori come Muratori, Genovesi ed altri minori hanno mediato bene, in ambiente ecclesiastico, quella utilità del sapere rivolto al concreto, al documentabile, propria dell'illuminismo, che non coglieva sprovveduti gli ordini di espansione post-tridentina: teatini, scolopi, barnabiti, gesuiti, produttori essi stessi di un sapere funzionale. In discipline varie si andava dai titoli di antropologia, anche spirituale, a quelli di letteratura, matematica, filosofia, fisica, fino a quelli di astronomia con nuova impostazione circa il destino pratico del libro nelle scuole da loro gestite. Per essere più vicini all'indole culturale passionista, un altro esempio del genere è lo stesso sant'Alfonso, ampiamente accolto in queste biblioteche per i suoi risultati circa l'istruzione del popolo con principi e metodiche correnti. I suoi libri, a larghissima divulgazione - è opinione degli studiosi - hanno ben meritato per la diffusione della lingua italiana nei ceti popolari.
La grande produzione ecclesiastica del '700, vicina o lontana dal taglio illuminista, rimase attuale anche dopo l'inizio dell'800, un secolo che nei primi decenni non sempre ebbe il clima e gli strumenti per produrre del nuovo dal punto di vista critico e documentario. Per questo gli autori settecenteschi ebbero vita lunga e alimentarono quel concetto di biblioteca ideale che seppe attendere il tempo dei nuovi sussidi. Infatti la riserva erudita è un supporto necessario di una cultura e può esserne l'origine, la conferma o la smentita. Diversamente una biblioteca del tipo che stiamo studiando potrebbe essere tentata di curare un corredo stabile, quasi metastorico. 
Fortunatamente non è stato il caso di queste biblioteche che nello spazio di pochi decenni sostituivano Tostado con Calmet e Cornelio A Lapide; L. Habert e Tournely con Billuart; Goudin con Roselli; Antoine e Cuniliati con Alfonso de Liguori; Segneri con Cattaneo e poi con Turchi ecc. per stare alla stagione del fondo antico. Poi i ritmi di successione saranno più celeri ma sempre coi tacito criterio di porre un'autorità ad occupare quel ruolo di modello di turno, adottato per una permanenza ideale.
Il nuovo allora incontrò pacificamente l'antico - fatta salva certa gelosia dottrinale, ovviamente - in grazia di un criterio che si diffondeva nella cultura quando le biblioteche passioniste cominciavano a maturare la propria consistenza. Sarà dopo le incertezze storico-sociali d'inizi '800 che la speculazione teologica esaminerà le sfide assertorie prendendo atto d'un conflitto, strutturalmente permanente nella nuova Europa.

Anche l'agiografia avverti ed adottò nuovi atteggiamenti impostando ricerche e moduli biografici che faranno essi pure ingresso nelle biblioteche passioniste. Attenuato lo stile laudativo, il riferimento della cornice storica vissuta intorno alle figure singolari dello spirito sarà più vicino allo schema vissuto della volontà dei soggetti.
Queste nuove prospettive mutarono anche il concetto di biblioteca come repertorio di sussidi per leggere la nuova cultura e tenerla presente nella comunicazione. Ora è essa stessa la biblioteca a documentare il sapere come vita attuale e come esercizio sollecitato dalla storia. Uno strumento storico-pratico e non più un monumento al sapere, un patrimonio ideale, rassicurante, inattaccabile e trascendente.

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La biblioteca passionista: alternanza tra biblioteca ideale e biblioteca essenziale
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