12 febbraio 2003. Centenario della morte di Santa Gemma Galgani (Articoli pubblicati sul quotidiano Avvenire). Intervista al Passionista P. Tito Zecca
 

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 Manifestazioni per il Centenario
della morte di S. Gemma Galgani

IL FATTO
Al santuario della Galgani arrivano circa 200 mila fedeli ogni anno. In crescita gli «under 30»

Gemma, una mistica per i giovani
Il Passionista Tito Zecca: la sofferenza non la abbatté nella via di adesione alla Croce
di Gianni Santamaria

A cento anni dalla morte Gemma Galgani da Lucca continua ad attirare fedeli, soprattutto delle nuove generazioni. Sono circa 200mila, infatti, le persone che ogni anno si recano al santuario lucchese a lei dedicato. Negli ultimi anni sono aumentati i giovani.
Perché? Chi è Gemma? «È una ragazza giovane, bella, libera, che sceglie la verginità come strada diretta per il perseguimento della perfezione evangelica. Aveva un carattere forte, ma è stata molto provata dalla vita, dalle malattie, dal crollo economico della famiglia, che le ha portato degli enormi scompensi. Un'altra si sarebbe disperata e buttata chissà dove. 
Invece lei ha trovato in queste strettoie della vita il conseguimento di un amore a Cristo Crocifisso», attualizza così la vicenda di questa santa il padre passionista Tito Zecca, segretario del comitato per il centenario e docente di Pastorale e spiritualità della Croce alla Lateranense.
Ed è proprio nel filone della grande mistica, dei suoi linguaggi e della sua simbolica, che si può comprendere al meglio la vicenda della santa lucchese: padre Zecca cita il filo rosso che unisce Giuliana di Norwich, Maddalena dei Pazzi, Caterina da Genova, Caterina da Siena, Teresa d'Avila, Teresa di Lisieux, fino alla francese Marthe Robin, che ha vissuto 50 anni di sola eucaristia come la bavarese Teresa Neumann. O padre Pio di Pietrelcina, stimmatizzato e incompreso come Gemma
Oppure i martiri del nazismo Edith Stein e Massimiliano Kolbe. «Questi sono morti nei campi di concentramento. Per Gemma la stimmatizzazione è stata come una sorta di martirio, procurato non dagli uomini, ma da Dio stesso».
Lo stato di salute di Gemma e le manifestazioni apparse sul suo corpo sono state, però, anche fonte di incomprensioni, riguardanti una diagnosi di presunta isteria. Tutto è iniziato con la visita fatta dal dottor Pfanner l'8 settembre del 1899. Costui, trovando Gemma sanguinante, prese una pezzuola per asciugarla. «Quando si avvicinò scomparvero i segni - spiega Zecca -. Pfanner, allora, disse "è un fatto di isteria". Poi vide in terra delle spille, o aghi, e disse che le ferite se le era fatte lei stessa. Ma qui c'è una contraddizione: se davvero fosse così, le graffiature sarebbero rimaste».
Padre Zecca invita, invece, a leggere quanto affermato dal sacerdote, psicologo e medico Giuseppe Antonelli nel processo canonico pisano: «Questi indica tutti i caratteri di un'isterica, che è esibizionista, narcisista, sensuale, ha un senso morale molto basso». Gemma, al contrario, «era la ragazza più semplice e disarmante di questo mondo, tanto che qualcuno la vuole promuovere a Dottore della semplicità evangelica. Inoltre, con tutta tranquillità scriveva lei stessa "dicono che sono un'isterica". Un'isterica, invece, avrebbe reagito».
Infine, «lei era determinata a vivere la sua verginità. Non era un specie di sublimazione. Infatti, ha vissuto un'irruzione del soprannaturale che lei stessa non voleva e di cui si sentiva "preda"». Insomma, è «un'autentica testimone del soprannaturale» come la definì un filosofo, non un visionario: Cornelio Fabro.

I lutti, le visioni, le stimmate. Ecco la biografia della santa
Gemma Galgani nacque a Borgonuovo di Camigliano (Lucca) il 12 marzo 1878. La prima prova per Gemma fu la morte della mamma Aurelia, quando aveva otto anni. Seguirono nel 1894 la morte del fratello Gino, seminarista, e nel 1897 quella del padre Enrico. E la rovina economica. 
Ad essa avrebbe potuto riparare con un matrimonio, che le venne proposto. Ma rifiutò per consacrarsi alla verginità. Anche se la volontà di Dio non si perfezionò e la giovane non riuscì a divenire claustrale passionista, padre Tito Zecca, comunque, vede in lei una sorta di anticipazione dell'impegno di tanti laici negli istituti secolari
Nel 1896 Gemma aveva subito una dolorosa operazione e nel 1898 era scampata miracolosamente a una tabe spinale. L'8 giugno del 1899 ricevette le stimmate. L'8 settembre ci fu la visita le dottor Pfanner: «Questi era un buon cattolico e poi a Pisa si è ricreduto. Fu invitato da monsignor Volpi a visitare Gemma. Ma lei, preavvertita dal Signore senza che nessuno le avesse detto nulla, mandò un biglietto, "se vuole venire lei, venga, ma Gesù ha detto di non far venire nessun altro, altrimenti non vedrà nulla".
Poi cadde in estasi e iniziò la serie di fenomeni mistici straordinari: la coronazione di spine, la flagellazione, la riapertura delle stimmate, che a lei si aprivano il giovedì per richiudersi il sabato», racconta padre Zecca.
Visse gli ultimi tre anni presso la famiglia Giannini, che ne assecondò la vocazione contemplativa. Ammalatasi, fu trasferita a casa di una zia. Morì 25enne, l'11 aprile del 1903. Nello stesso anno Pio X firmò il decreto di fondazione del monastero passionista a Lucca. Pio XI la beatificò nel 1933, Pio XI la canonizzò nel 1940. Ha lasciato molti scritti, tra cui i «Colloqui estatici».

Centenario: Celebrazioni, mostre e convegni
È fitto il calendario di celebrazioni per il centenario dalla morte di santa Gemma Galgani che cade l'11 aprile. Proprio ieri una Messa nella giornata del malato ha radunato nel santuario lucchese un centinaio di infermi. 
L'11 aprile celebrerà la Messa il prefetto della Congregazione per i vescovi, cardinale Giovanni Battista Re. Nelle date salienti della vita di Gemma celebreranno altri due porporati: il prefetto della Congregazione per le cause dei santi, José Saraiva Martins, e l'arcivescovo di Madrid Antonio Rouco Varela. 
In estate e in ottobre sono previste mostre e convegni a Lucca, Rimini e Roma. Da aprile a maggio ci sarà una «peregrinatio» delle reliquie in Toscana e altre regioni.
(Per informazioni: www.santagemma.it)

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