Vai alla Home Page Santa GEMMA GALGANI
www.passionisti.org/santagemma

Clicca per iniziare la Ricerca

Omelia di S.E. mons. Mansueto Bianchi, vescovo di Volterra,
in occasione delle festa liturgica di Santa Gemma Galgani.
Santuario di Santa Gemma in Lucca (16 maggio 2002)

Vai all'inizio di questa Sezione
www.passionisti.org/santagemma

Vai a questa Sezione


Fuori Porta Elisa55100 LUCCA - Tel. 0583.91724
www.santagemma.it 
E-Mail: info@santagemma.it

CONGREGAZIONE MISSIONARIA Sorelle di S. Gemma

Casa Madre: Via della Chiesa, 1 - 55010 Camigliano (LU) - Tel. 0583.927165
E-Mail: msgemma@iol.it

Casa Giannini: Via del Seminario, 10 - 55100 LUCCA - Tel. 0583.48237

 <--- Pag. INDIETRO 

 Pag. AVANTI --->  

(continua dalla prima pagina)
C’è un’immagine di lei nell’ora estrema, che rimane come viatico al nostro cammino di credenti, di discepoli di Gesù, a questa terra benedetta di Lucca; vorrei coglierla dalla testimonianza di Cecilia Giannini, scrive: «Gemma prese il Crocefisso tra le due mani e tenendolo all’altezza degli occhi e guardandolo disse: "Vedi, o Gesù, non ne posso più! Se è volontà tua, pigliami". 
Poi alzò gli occhi al quadro di una madonna appesa al muro davanti e aggiunse: "Mamma mia, raccomando l’anima mia a te, dì a Gesù che mi usi misericordia". Baciò il Crocefisso, se lo pose sul cuore e tenendovi sopra le mani chiuse gli occhi…così rimase, come addormentata e sorridente, senza dare più alcun segno che dimostrasse il momento preciso in cui l’anima sua se ne volò al cielo».

Santuario: affresco internoCari amici, è l’ultima immagine che ci rimane di lei, nel momento in cui questa sposa di sangue entra nelle nozze regali dell’Agnello, come ci diceva la prima lettura.
Il gesto ultimo che Gemma compie «in limine mortis» è un gesto inconfondibilmente nuziale: baciò il Crocifisso e lo tenne stretto nel cuore.

C’è una misteriosa, sconcertante e bellissima solitudine di Gemma nell’ora delle nozze con il Signore Crocefisso: sembra che anche la Chiesa, la Chiesa di Lucca si sia ritirata nel momento supremo in cui l’anima abbraccia sponsalmente il suo Dio e Signore: Padre Germano è lontano, Monsignor Volpi è pressato dagli impegni pasquali, il canonico Andreuccetti si è recato dall’Arcivescovo; nell’emergenza si reperisce appena un sacerdote di Santa Maria Bianca che l’assolve e recita le preghiere dei moribondi. 
Così essa muore in desolazione spirituale ed in umana solitudine, con la sola presenza (ed è terribile), con la sola presenza di satana che continua a tormentarla e a vessarla fino alla fine. È un abbandono e una solitudine che quasi «sub contrario», per forza di contrasto e di negazione, mostra fino alle soglie dell’evidenza, l’unica presenza che con amore e dolore, ha dato consumazione a quella vita ed ora sponsalmente la corona nella morte: la presenza di Gesù Crocefisso.

S’avvera quanto ella in un’estasi aveva sussurrato al Signore: «Gesù, tu mi chiedi amore, chi ti ha ucciso te, o Gesù (classico modo di parlare popolare lucchese), chi ti ha ucciso te, o Gesù? L’Amore.
Questi chiodi, questa croce, sono tutta opera d’amore. O Gesù che sarebbe se un giorno si potesse dire che anch’io sono stata consumata dall’amore per te? Sai Gesù come vorrei morire?
Vorrei morire vittima d’amore per te».

Santuario: internoEcco, si ricompone ora quella trilogia mistica di cui parlavamo, che racchiude l’intera geografia spirituale di Gemma: peccatori, amore, dolore.
Non sono parole esoteriche, non sono paesaggi spirituali elitari o remoti per noi, sono gli orizzonti normali, quotidiani, di ogni discepolo di Gesù che segue il cammino del Maestro.

Queste parole dicono la verità prima, segnata drammaticamente nella nostra storia e nella nostra vita: il peccato; dicono la verità ultima e beatificante cui siamo attesi e chiamati: l’amore; dicono la verità mediana: il dolore, quale via di purificazione e di espiazione che rimuovendoci dal peccato, ci consegna all’amore.
Così la via di Gemma, della povera Gemma, come amava chiamarsi, innalza ad evidenza e ad esemplarità per noi stasera e per questa benedetta Chiesa di Lucca, la via dei piccoli, la via di ogni discepolo di Gesù: dall’estraneità del peccato alla sponsalità dell’amore attraverso la via purificante del dolore.

«Ti ringrazio Padre, Signore del Cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai potenti e ai sapienti, e le hai rivelate ai piccoli». Sia lodato Gesù Cristo.

 <--- Pag. INDIETRO   Pag. AVANTI --->  
 
www.passionisti.org un sito web della Famiglia Passionista   -   passionisti@passionisti.org 

Copyright ? No Grazie: diffondete, stampate e utilizzate il contenuto di questo sito
Risoluzione: 800 x 600  -  Carattere: piccolo - Organizzazione: ACSMAM
Webmaster: Pasquale Della Ragione - della.ragione@iol.it