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ARTICOLO sul Centenario della morte di S. Gemma
tratto dalla mensile Amici
di Gesù Crocifisso, marzo 2003

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La prima laica passionista santa
S. GEMMA GALGANI
di Francesco Valori

(continua dalla prima pagina)
Lei ha deciso di "essere sposa di un re crocifisso, tutta e solo di Gesù". Bussa a tanti monasteri, specialmente a quello delle Passioniste. Ma non viene accolta, per la sua malferma salute e per i fenomeni mistici che avvenivano nella sua vita. Dirà alle passioniste: "Non mi volete da viva, mi avrete da morta".
La sua vita è segnata dalla sofferenza fisica e morale, da lutti familiari, da ristrettezze economiche. I segni della predilezione di Gesù sono molti: estasi, locuzioni interiori, apparizioni. Lei non ha soldi per affrancare le lettere, ma penserà l’angelo custode a recapitarle al p. Germano. 
I medici incapaci di vedere più in là del loro naso, giudicano non autentiche le sue manifestazioni mistiche; persino Mons. Volpi, a motivo di certi suoi atteggiamenti un po’ infantili, la giudica un po’ "scemetta". A tutto ciò risponde il demonio con altrettante attenzioni: le appare sotto le spoglie del fattore di casa Giannini, la picchia, la ostacola, le sottrae il diario che però dovrà riconsegnare, anche se bruciacchiato.

E’ una vera innamorata di Gesù Crocifisso, che nel 1899 le fa il dono delle stimmate e ogni settimana, dal giovedì pomeriggio al venerdì sera rinnova nel suo corpo verginale tutti i misteri e le sofferenze della sua passione. Lei esclama: "O Gesù, io sono il frutto della tua passione, sono un germoglio delle tue piaghe. Non basta aver la croce sotto gli occhi, o averla addosso; bisogna averla nel mezzo del cuore. O Gesù, mi fai bere la Passione fino all'ultima goccia; dammela un poco per volta".

Dall’amore per il suo sposo crocefisso trae la forza per offrire le sue sofferenze per la salvezza dei peccatori. Prega: "O Gesù, voglio salvare tutti i peccatori. Sfogati con me. Di peccatori ne hai tanti, ma di vittime ne hai poche".
Nel 1896 subisce una dolorosissima operazione al piede per carie ossea. A quell’epoca non c’era l’anestesia come abbiamo oggi. Nel 1899 viene operata per ascesso al rene e le sono applicate una dozzina di bottoni di fuoco lungo la spina dorsale! Compare poi un ascesso alla testa. Da cui guarisce miracolosamente.

Gemma muore a 24 anni l'undici aprile 1903, dopo una Settimana Santa trascorsa sulla croce, mentre le campane del sabato santo suonavano la gloria del Cristo Risorto.
Viene canonizzata da Pio XII nel 1940.

In questo anno ricorre il primo centenario della morte di S. Gemma. La sua vita e la sua missione eroica la rendono più che mai attuale e vicina a noi. È un modello di santità per tutti, specialmente per tanti fedeli laici, chiamati a santificarsi nel quotidiano, portando con amore la croce d'ogni giorno. E' un fulgido esempio di laica passionista e giustamente viene considerata la patrona del MLP.

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