Vicariato Beato
Domingos - Brasile
www.passionistas.org.br

Periodo del Viaggio: Dicembre 2002, Gennaio 2003

Prima Pagina

Indirizzi delle Comunità in Brasile
Prima parte del Viaggio:
-- Arrivo a Salvador - Bahia
-- la Chiesa di Boa Viagem
-- i Bambini dell'asilo
-- la Creche di Itabuna
-- Chiesa di S. Maria Goretti
-- Convento di Jequie
-- Itajiba, ordinazione di Marcos Souza
-- Vescovo passionista Tommaso Cascianelli
Seconda parte del Viaggio:
-- visita alle favelas di Pedras Furadas e Rio Negro
-- casa del Noviziato nella città di Colombo
-- il ritiro di Curitiba
-- la casa di Postulato nella città di Osasco
Le Foto

P. Francesco Guerra
padreguerra@tin.it

P. Francesco Guerra incontra le comunità del Vicariato: APPUNTI DI VIAGGIO

Seconda parte del Viaggio:  visita alle favelas di Pedras Furadas e Rio Negro; casa del Noviziato nella città di Colombo; il ritiro di Curitiba; la casa di Postulato nella città di Osasco.

29 gennaio 2003

La visita alle favelas e la situazione dei poveri
L'opera dei Padri e dei laici della parrocchia di Boa Viagem non si ferma fra le mura della Parrocchia o della scuola, ma raggiunge le case dei bimbi, specialmente di quelli delle favelas vicine di Pedras Furadas e Rio Negro. Aiutano nella costruzione di casette in muratura al posto di quelle in legno e lamiera e contribuiscono al sostentamento delle famiglie più povere con delle donazioni di medicine, vestiti e cibo.
Il 70% dei bambini assistiti nel nostro asilo parrocchiale proviene da questi quartieri. La visita ai bimbi delle favelas è toccante: essi e le loro famiglie ci accolgono con molto calore e gioia; d'altra parte però queste persone vivono quasi di niente, poiché quasi nessuno degli adulti qui ha un salario regolare, ma lavorano dove e quando capita in nero, e quindi senza assistenza medica e sociale. 
Considerando che il salario minimo che per legge dovrebbe essere garantito è di 200 Reali mensili, che corrispondono a 60 Euro (ma pochi arrivano a percepire questa somma) e che il costo della vita non è molto inferiore al nostro: l'alimentazione costa circa la metà, ma gli apparecchi tecnici costano quasi quanto in Europa, la conclusione è che qui sono tutti poveri.

Infatti in Brasile su una popolazione di 160 milioni di abitanti, il 60-70% vive in condizioni di povertà e 32 milioni di persone vivono veramente nella miseria: sono dati ammessi dal governo stesso; così il terzo paese del mondo per esportazione di alimenti è il sesto per denutrizione. Il Brasile, infatti, è un paese potenzialmente ricchissimo, ma dove la gran parte delle risorse sono concentrate nelle mani del 10% della popolazione, per cui le disuguaglianze economiche e sociali sono elevate e il risultato è che milioni di brasiliani soffrono la fame, vivono senza casa, senza scuola, senza assistenza sanitaria.

Un'altra piaga dolorosa che constatiamo è il fatto che molte famiglie non sono regolari: o non si sono mai sposati, o il padre se ne è andato; non è infrequente incontrare una donna che ha avuto due, tre o più figli da uomini diversi. Questi fatti, insieme alla mancanza di educazione scolastica, igienica e morale continua a perpetuare situazioni intricate e difficili da risolvere.
Quello che salva il popolo brasiliano, ed in particolare i Bahiani, è la gioia di vivere, l'ottimismo, la fiducia nella vita e, per i cristiani, la fede nella Provvidenza divina. In questo noi europei abbiamo molto da imparare.

Ho visitato poi Lucas. Ha 14 anni e da sei è totalmente paralizzato, non parla, è quasi incosciente da quando a causa di una anestesia sbagliata è entrato in questa situazione praticamente irreversibile, solo pochissimi miglioramenti si sono verificati in questi anni. Il padre e la madre hanno grande fede e forza d'animo. Lucas è figlio unico, il padre Joâo è uomo di talento e all'epoca aveva un buon lavoro, poi la sua impresa è fallita e ora campa con lavoretti saltuari, la madre Denorah ha lasciato il suo impiego per dedicarsi al figlio. Questo caso, pur doloroso, non è un'eccezione.

Nella casa del Noviziato
L'avventura è incominciata quasi per caso. I quattro novizi, Adìlson, Joèdson, Davì e Uidèlfonso il quattro di gennaio devono partire per il Noviziato di Colombo, nello stato di Paranà. Il P. Pedro vorrebbe accompagnarli, ma è indeciso perché lascerebbe solo il neosacerdote P. Marcos per le celebrazioni domenicali. 
La possibilità di visitare le comunità passioniste di S. Paolo e la casa di noviziato mi attira molto poiché significa conoscere un'altra parte del Brasile, con altra cultura, sia tra i passionisti che nella gente comune. Il P. Marcos si rende totalmente disponibile e il viaggio si può organizzare. Da Itabuna a Colombo sono 2.150 chilometri che percorriamo in omnibus in 39 ore di viaggio, passando per Rio de Janeiro e S. Paolo. 
Le ore di viaggio sono molte, ma le varie soste alle stazioni degli omnibus ci permettono di ristorarci e sgranchire le gambe, e anche se il pullman non è dei più moderni si può riposare nel viaggio. Il paesaggio muta molte volte, ma in questa fascia che percorriamo, un po' all'interno parallelamente al mare, prevalgono le colline, ora coltivate a banane, arance, mango, papaia e altri frutti locali, ora pulluleggianti di mandrie bovine che pascolano allo stato brado.

Nella tarda mattinata seguente passiamo a Rio: la città si estende davanti a noi mentre attraversiamo la grande baia sul lunghissimo ponte, possiamo ammirare da lontano la svettante e nuda cima del Pan di zucchero e la maestosa statua del Cristo Liberatore sulla gobba del Corcovado. Mi rimane il rammarico che non potremo visitare questa affascinante città.
A S. Paolo arriviamo che è quasi notte, ma solo per prendere l'omnibus per Curitiba, qui ci aspettano i confratelli che in pulmino ci trasportano nella vicina cittadina di Colombo, dove si trova la casa di Noviziato. Una veloce e frugale cena e finalmente a dormire su un vero letto.

Sono solo tre i padri che compongono la comunità: Josè, superiore e maestro, João, il vice, ed il parroco che però non incontriamo; 14 i novizi che stanno per concludere l'anno e 14 quelli che iniziano. Passeggiando nei dintorni del convento di questa semplice e ordinata cittadina abbiamo la sorpresa di scoprire che moltissimi sono i discendenti di italiani, e per la maggior parte veneti, che all'inizio del secolo scorso l'hanno fondata. 
Nel pomeriggio ci trasferiamo a Curitiba, considerata città modello come vivibilità nel Brasile; qui novizi faranno il ritiro settimanale guidati dall'ispirato P. Amilton. Con loro partecipiamo alla Celebrazione eucaristica. E il mattino seguente li salutiamo calorosamente affidandoli al Signore perché questo anno sia per loro fruttuoso.

Anche a S. Paolo i padri sono pochi, è questo per loro tempo di ferie. Il sorridente superiore P. Alcides ci accoglie con squisita cortesia, ed il giovane provinciale P. Norberto gentilmente ci accompagna a visitare la vicina sua natale città di Osasco, dove si trova la casa di postulato. L'impressione che abbiamo ricevuto è quella di una Provincia religiosa impegnata e viva, ben inserita nella realtà locale e con padri che hanno una buona formazione umana e spirituale: i nostri novizi sono in mani sicure.

Ritorno a Salvador con la convinzione che è valsa la pena accompagnare i novizi fino a Colombo, anche se abbiamo fatto tanta strada e visitato ben poco di ciò che è considerato turistico: solo la Cattedrale e la chiesa di S. Benedetto a S. Paolo.

P. Francesco Guerra, C.P.

INIZIO PAGINA

e-mail sito web: passionisti@passionisti.org              webmaster: della.ragione@iol.it