Il
decalogo natalizio. Dieci regole per vivere bene
il Natale 2002
Un
vademecum del teologo moralista padre Antonio
Rungi
Che
il Natale abbia un suo fascino particolare è
fuori dubbio. In ragione di questa particolare
disponibilità delle persone a lasciarsi toccare
dal messaggio natalizio che il teologo moralista
campano padre Antonio Rungi, sacerdote
passionista, ha scritto uno speciale
"decalogo" per la solennità più
sentita dell’anno.
"Si tratta –precisa padre Rungi- di una
sorta di vademecum per tutte le persone di buona
volontà disposte a vivere il prossimo Natale in
serenità ed armonia in famiglia e tra gli
amici".
Ecco
il "decalogo natalizio" firmato da padre
Antonio Rungi
1.
Natale
con i tuoi è un antico motto che vale ancora. Tu
trascorri questa festa in famiglia, riunendo nella
tua casa tutti i parenti vicini e lontani.
2. Natale
è la festa del perdono. Tu non perdere questa
occasione per riconciliarti con parenti e
conoscenti, ma anche con i tuoi avversari veri e
presunti di ogni situazione.
3. Natale
è la festa della solidarietà. Tu non dimenticare
quanti non hanno nulla e muoiono di fame. Un gesto
di carità vera e sentita non sia solo per questa
ricorrenza, ma ti accompagni per tutta la vita.
4. Natale
è la festa della pace. Tu non dimenticare i
drammi del mondo contemporaneo e nel tuo piccolo
diventi anche tu messaggero di pace e di bontà.
5. Natale
è la festa della vita. Tu non dimenticare coloro
che soffrono in ogni parte del mondo e soprattutto
quelli che vicini a te, genitori, amici e
conoscenti che sono toccati da grandi sofferenze.
6. Natale
è la festa dei bambini. Tu abbi una cura speciale
verso di loro che si affacciano su un mondo
segnato dall’odio e dalla violenza contro di
loro.
7. Natale
è la festa dei giovani. Tu non dimenticare quanti
si trovano in questa fase importante della loro
vita, incoraggiali ad andare avanti nella speranza
di un migliore domani.
8. Natale
è la festa della cristianità. Tu vivi il Natale
come vero credente e sii testimone verso quanti
non credono della sincerità dei tuoi sentimenti.
9. Natale
è la festa dell’Incarnazione del Figlio di Dio.
Tu ricordati di Gesù Bambino ed accogli il suo
messaggio di pace e di salvezza per l’umanità
intera.
10. Natale
è la festa di tutti. Non sia questo Natale 2002
la festa di solo alcuni, di quelli magari che del
vero Natale non gli importa più di tanto.
Mondragone
7 dicembre 2002
P. Antonio Rungi |
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Natale
2002 - Preghiera
Inginocchiati ai tuoi
piedi, O Gesù, Redentore del mondo, in questo tuo
nuovo Natale ti chiediamo perdono.
Perdono per la nostra incapacità ad amarti e ad
amare. Perdono per la nostra superficialità ed il
nostro orgoglio umano.
Perdono per la scarsa attenzione ai bisogni degli
altri e per la nostra avarizia nel donarci.
Perdono per i nostri piccoli o grandi peccati che
fingiamo di non fare o non ricordare.
Perdono per tutto ciò che contrasta con il
perenne messaggio del tuo Natale che si sprigiona
dal mistero della tua Incarnazione.
Risollevati dai nostri peccati ripartiamo dalla
Grotta di Betlemme per la strade del mondo per
recare ai nostri fratelli quel messaggio d’amore
appreso ai tuoi piedi.
Non saremo più incapaci di amare e di donarci
perché tu condividi con noi l’ansia per l’umanità.
Guarderemo continuamente nel profondo del nostro
cuore per non limitarci alle sole cose esteriori.
Sapremo offrire ai nostri fratelli tutto il nostro
tempo e soprattutto il nostro essere. Vivremo
nella Grazia che Tu ci doni continuamente e
abbondantemente nei santi sacramenti.
Accoglieremo con gioia il tuo messaggio di pace e
speranza che anche quest’anno ci fai nuovamente
ascoltare.
Signore Gesù, piccolo grande Dio, venuto tra noi
nell’umiltà della natura umana fa che questo
Natale 2002 segni per l’intera umanità un
passaggio epocale verso la bontà e la pace
universale, verso un mondo basato sulla giustizia,
la solidarietà e l’accoglienza dell’altro.
Non ci siano tra noi più guerre e violenze, né
fame, disoccupazione ed emergenze, né odi,
divisioni o sopraffazioni e né ingiustizie,
furbizie e falsità.
Per tutti sorga un mondo a misura d’uomo, dove
ognuno abbia il diritto a vivere, a nutrirsi, a
istruirsi e a curarsi nel pieno rispetto della
propria dignità umana.
Amen.
P.
Antonio Rungi
antonio.rungi@tin.it |