Home Page passionisti.org

CONGREGAZIONE DELLA PASSIONE
Provincia Religiosa dell'Addolorata - DOL
(Basso Lazio, Campania e Vicariato in Brasile)
passionisti@passionisti.org
San Paolo della Croce, il nostro FONDATORE

 BENVENUTO nella FAMIGLIA PASSIONISTA

IL VANGELO  NEL  CYBERSPAZIO !? In un mondo che cambia, come incontrare l'uomo di oggi   --->>

altre sezioni di www.passionisti.org

Linea di divisione

  

 

Chiusura del 75° Capitolo provinciale DOL
Napoli-Cappella Cangiani, 27 aprile 2007


Carissimi Confratelli,

Ieri abbiamo letto, per la S. Messa di discernimento, l’inizio del Capitolo 13 del Vangelo di Giovanni che racconta, nell’ambito della istituzione dell’Eucarestia, la lavanda dei piedi e la ritrosia di Pietro ad accettarla. Poco oltre Gesù prosegue: “In verità, in verità vi dico chi accoglie colui che io ho mandato, accoglie me”. Un invito a guardare con gli occhi della fede gli avvenimenti della nostra vita e ad accettare le mediazioni umane: oggi la diciamo per il Superiore provinciale e per i Consultori. Nello stesso tempo pone il Superiore provinciale con l’asciugamano, cinto ai fianchi, del ‘servizio’ e della carità umile e semplice: “Io sto tra voi come colui che serve”. Queste non devono rimanere vuote parole o pie riflessioni, ma scelte di vita che nascono dalla meditazione della parola e dal contemplare il crocifisso, che è la più grande scuola specialmente per noi passionisti. “Se io che sono Dio e Maestro ho lavato i vostri piedi, così anche voi dovete lavare i piedi uno all’altro “. Se questo fosse l’atteggiamento interiore e la nostra conversione, potremmo superare qualsiasi possibile divisione: la Provincia allora prenderà fuoco spirituale ed anche voi farete meraviglie come le prime comunità cristiane che erano ammirate per l’amore fraterno e la condivisione dei beni (At. 2,42-47; 4,32-37).
E lo conferma Gesù nel medesimo vangelo di Giovanni: “Vi do un comandamento nuovo, amatevi come io vi ho amati. Da questo riconosceranno che siete miei discepoli se avrete amore l’uno verso l’altro” (Gv.13, 34-35). Infatti non è la professione religiosa o il sacerdozio quello che ci rende visibili come discepoli di Cristo, ma la carità e l’amore vicendevole. E pertanto è necessario superare l’individualismo, la propria comodità ed essere disponibili ad accettare il sacrificio e la rinuncia. Nella vita comunitaria e di Provincia se non si muore un po’ a se stessi tutto si complica e diventa difficile.

Carissimi Confratelli, non è stato un capitolo facile anche se ci siamo impegnati con sincerità. A volte, forse anche senza avvedercene, coltiviamo la grande illusione che i problemi si risolvano da soli, senza parlarne e senza affrontarli. No, non è vero, non è così purtroppo, come non lo è stato spesso in passato. La prima conversione di cui abbiamo bisogno e che investe direttamente le coscienze di ognuno di noi è riabituarci a fare i conti con la “realtà” delle nostre comunità e delle Province e questo non per dolercene, ma per programmare un futuro nuovo più adeguato alle situazioni reali che eviti stress e frustrazioni ed abbia maggiore efficacia. E, siamo certi, Dio sarà con noi se avremo coraggio. Avanti dunque con forza e speranza: essere passionisti è una missione. Lo Spirito santo, che fa nuove tutte le cose, ci invita ad alzare i nostri cuori e le vele. Solo se abbiamo animo di lasciare le vecchie logiche e mentalità, come Israele la terra d’Egitto, lo Spirito potrà condurci ad una seconda giovinezza della Congregazione.

Compito di particolare rilievo è affidato ai superiori, per il loro servizio di pastori e di padri, siano essi Superiori Provinciali, che devono avere “profondamente a cuore il bene dei religiosi” e devono “dirigere e animare le comunità e legarle in fraterna unità” (Cost. 124 ), o Superiore locale che “non vive al di sopra né al di fuori della comunità… ma vede il suo compito come servizio: esercita l’autorità in spirito di servizio verso i religiosi, in modo da esprimere la carità con cui Dio li anima” (Cost. 120).
La verità del nostro stare insieme è espressa nella capacità di vivere la carità che è espressa da Gesù nel servizio estremo che offrirà al Padre e al mondo con la sua morte “dove ci mostra la verità dell’amore che è la stessa essenza di Dio”. (Sacramentum Caritatis). “Amatevi come io vi ho amati“ è il contesto di verità nel quale verificare l’autenticità della nostra consacrazione religiosa e i rapporti comunitari e interpersonali. Lo stesso processo della Ristrutturazione è un cammino per la ricerca di una maggiore verità ed autenticità della vita e missione della Congregazione nel mondo di oggi. Autenticità e identità che devono realizzarsi primieramente nelle comunità. “La vitalità della Congregazione viene dalla sua cellula fondamentale che è la comunità locale”. (Cost.119)

La stessa “Opzione preferenziale per i giovani” passa per il recupero di spazi comunitari vivibili e veri. E come scrivevo sullo Stato della Congregazione al Capitolo Generale essi, “senza una grande svolta temono un futuro sempre più riduttivo e difficile. I giovani senza grandi prospettive o sogni con l’impatto di una vita comunitaria e apostolica non autentica e non motivata, rapidamente perdono l’entusiasmo e non di rado lasciano la Congregazione. Queste sono le preoccupazioni e le ferite più aperte e dolorose di varie Province… Pertanto è necessario essere maggiormente attenti ad eliminare le cause che impediscono la comunione e la fraternità. Molte crisi nascono da questa carenza”.
Ma dobbiamo avere fiducia e coltivare la speranza di una vita nuova significata dal segno della tomba vuota e del volto del Risorto.

L’elezione di P. Enzo Del Brocco a Superiore Provinciale priva il Consiglio generale e me di un eccellente e valido collaboratore, attento e solerte nei vari servizi richiesti e con una sensibilità particolare nelle traduzioni simultanee dove riusciva a trasmettere anche le più lievi sfumature. Grazie P. Enzo, sei stato anche un buon “ambasciatore” della Congregazione con la tua gioia e positività nelle numerose parti del mondo passionista che abbiamo visitato. Sono certo che anche la comunità dei SS. Giovanni e Paolo ti ringrazierà per la presenza e la disponibilità.
Auguro buon lavoro a te per il servizio che il Capitolo ti ha affidato a nome della Provincia e ai Consultori i padri Mario Caccavale, Giuseppe Comparelli, Amedeo De Francesco e Antonio Mannara. Siate persone capaci di ascoltare e di dialogare tra voi e con i religiosi. E come dicevo ieri mattina nell’omelia, dobbiamo ascoltare non solo quando esistono problemi o difficoltà, ma ascoltarci nella normalità di ogni giorno, nella semplicità e fraternità dello stare insieme. Infine dovete dimenticarvi di voi stessi, considerarvi solo un mezzo, non un fine. Allora otterrete risultati positivi perché i religiosi, i laici, capiranno che lo fate non per voi, ma per loro. E’ incredibile la forza che nasce dal disinteresse personale nell’operare.
Gesù nel vangelo, in tutto il suo ministero, ci invita ad avere grande attenzione, rispetto e amore per le persone. Ci ha rivelato che non può esserci autentica relazione con Dio se non abbiamo umanità tra di noi. Esemplare la capacità di ascolto di Gesù. Quando si rivolge ad una persona non esiste in quel momento altra cosa più importante di essa e dei suoi problemi.
Anche sulla croce non sta chiuso nelle sue sofferenze né lontano nel suo dolore. Anche in quel momento dimentica se stesso e vede l’altro e lo apre alla speranza e alla certezza: “Oggi sarai con me in paradiso” (Lc. 23, 43). Questa sensibilità umana di Gesù deve essere particolarmente guida per il Provinciale ed il suo Consiglio ma anche per tutti noi perché incrementiamo l’accoglienza reciproca, la considerazione, il perdono, l’attenzione all’altro incluse le sue piccole o grandi gioie e risultati.

A P. Enzo, Superiore provinciale, auguro che riesca ad essere un buon pastore, padre o fratello, per i religiosi e le comunità. Gesù, dopo essere risuscitato dai morti, sulle rive del mare di Genezaret vuole offrire a Pietro il mandato di buon pastore: “Dopo aver mangiato, Gesù disse a Pietro: 'Simone mi ami tu più di costoro?’ Gli risponde: ’Certo Signore, tu sai che io ti amo’. Gesù gli dice: ’Pasci le mie pecore’. Per tre volte Gesù ripete la domanda, insistendo, e Pietro si rattrista. L’amore deve superare il tradimento e la debolezza e il servizio di essere pastori è esigente: ’Mi ami più di costoro?’. Il servizio di pastore è subordinato alla capacità di amare Dio e il prossimo. Esiste per Gesù una profonda relazione di vita tra il ‘mi ami’ e il ‘pasci le mie pecore’. L’amore di Dio, per essere autentico, si verifica con l’amore agli altri.
Un saluto particolare a tutti i religiosi di Provincia, anziani e giovani, e a quanti in futuro vorranno condividere la loro vita con noi. Guardino avanti ed abbiano grandi ideali, e si aprano al dono di Gesù e Maria protegga la loro vocazione e li accompagni con il suo cuore attento di madre come accompagnò la crescita di Gesù giovane quando stava in casa a Nazareth. In questo contesto i religiosi anziani o ammalati che spesso erroneamente si tirano fuori, hanno il compito di pregare e incoraggiare i giovani e quelli che si impegneranno per il rinnovamento e il bene della Provincia. Lo prendano come una missione.

Prima di concludere voglio dire ancora una volta grazie per i giorni passati insieme a voi. Ringrazio prima di ogni altro il Moderatore, Rev. Giovanni Dalpiaz, che ci ha guidato con serenità e competenza. Ringrazio il Consultore generale, p. Luigi Vaninetti, per la sua presenza e collaborazione sempre preziosa che ha effettuato la visita canonica alla Provincia.
Grazie anche al Consiglio provinciale passato, ai Padri Antonio Rungi, Stanislao Renzi, Pierluigi Mirra, Antonio Mannara e Antonio Siciliano, ai Superiori locali, agli economi e a quanti hanno collaborato nell’animazione e nel servizio della Provincia in questi anni non sempre facili e con molti problemi d’affrontare. Ringrazio la Segreteria e quanti hanno collaborato per i servizi più umili e insostituibili per il buon esito del nostro incontro; la Commissione liturgica e di redazione.
Grazie per l’accoglienza fraterna e a tutti coloro che si sono impegnati nei diversi servizi. Grazie agli Osservatori delle Province italiane, una presenza che incoraggia e che diventa comunione.
Posso dimenticare il Vicariato del Brasile di N.S.della Vittoria negli Stati di Mina Gerais e Espirito Santo che ho avuto la gioia di visitare varie volte? Saluto il Vicario Regionale P. Jenilson Della Piccola e P. Luigi Di Chiara che hanno portato un respiro di multiculturalità e tanta nostalgia di Dom Mauro, Vescovo passionista, morto drammaticamente da non molto tempo. Ricordiamo Lui e P. Marco Albarella come due perle preziose della Provincia.
Un saluto particolare ai laici della Famiglia passionista anche se non presenti fisicamente, ma presenti con i loro messaggi e con l’affetto fraterno. Grazie tutti coloro che hanno seguito il Capitolo provinciale ed hanno pregato per esso.

Poniamo il Capitolo e quanto da esso nascerà sotto la protezione di Maria SS.ma Addolorata titolare di questa Provincia. Se saremo capaci di essere liberi nel cuore e aperti allo Spirito, questo evento di grazia del Capitolo provinciale vissuto nel processo di ristrutturazione e rivitalizzazione della Congregazione, potrà collocarci come nuovi ‘missionari’ nella storia del mondo di oggi trasformato dalla globalizzazione. Però dobbiamo avere animo di decidere per la vita e non per le strutture se queste ostacolano la vita. Gesù è con noi e ci incoraggia: “Non si turbi il vostro cuore, abbiate fede in Dio e abbiate fede in me. Io sono la Via, la Verità e la Vita” (Gv. 14, 6). Abbiate fiducia e speranza perché possiamo essere come il seme di senape del vangelo, piccolo ma forte e pieno di vita che nasce dalla ‘memoria passionis’.
Il nostro compito, infatti, sarà lasciarsi trasformare dallo Spirito Santo per essere una Congregazione nuova. Maria, icona purissima della vita consacrata e in un certo senso figura materna di Dio, ci sia madre e ci accompagni in questa nuova vita. S. Paolo della Croce ci benedica e con questo dichiaro concluso il 75° Capitolo della Provincia della Beata Maria Vergine Addolorata.



Napoli, Cappella Cangiani, 27 aprile 2007 P.Ottaviano D’Egidio
Superiore Generale cp.


 

                

 

 

 

 Aperti alla speranza per rinnovare la nostra vita


Linea inferiore

Copyright ? No Grazie diffondete, stampate e utilizzate il contenuto di questo sito;   Risoluzione 800 x 600; Carattere piccolo;
Organizzaz. ACSMAM Associazione Culturale S. Maria Ai Monti -