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Siamo
uomini che vivono la gioia di essere consacrati al Signore, cioè di
essere separati per appartenere a colui che tutto può
nella potenza che gli è
conferita dal Padre.
Siamo
persone amate da Dio e scelti per amare attraverso il dono della
fraternità che diviene luogo di accoglienza e di
condivisione.
Siamo
deboli e peccatori con i nostri limiti e difetti che attraverso la
preghiera e la correzione fraterna cerchiamo di limare e tagliare.
Siamo
uomini appassionati e del Calvario facciamo la nostra meta in questo
terreno pellegrinaggio per giungere al termine della immolazione sulla nostra
croce alla gloria del Padre.
Siamo
una famiglia che nella diversità dei carismi e dei talenti posseduti vive
la complementarità dei doni per essere segno di unione nel modo della
divisione e della incomprensione.
Siamo
uomini combattivi ed attenti che non si lasciano abbindolare dalle
ingiustizie e dalle prevaricazioni che abbattono la spiritualità dell’uomo ma
nell’annuncio della parola della Croce portiamo la speranza al mondo che
soffre e geme in attesa della redenzione.
Siamo
degli uomini di diverse età convocati per mezzo dello Spirito Santo a
formare comunità
che si sforzano di vivere il vangelo di Cristo per raggiungere
la santità della vita che è riscoprire la nostra immagine e somiglianza con
Dio. Abbiamo lasciato tutto, siamo passati oltre le bellezze del che il mondo
offriva a ciascuno per seguire il Maestro sulla strada dell’amore secondo il
carisma di San Paolo della Croce, attraverso l’ardente memoria della passione
del Cristo, per recuperare in una nuova dimensione tutte le bellezze del creato.
Siamo
i Passionisti dell’Addolorata che volgendo lo sguardo alla Madre
affidataci ai piedi della Croce raccogliamo quel sangue ed acqua che sgorgano
ancora dal costato aperto del Cristo che cammina sulle strade della Campania e
del Basso Lazio in attesa della Risurrezione operata dal Padre nella Potenza
dello Spirito Santo.
E' difficile
presentare la nostra realtà di vita, il nostro amore per il Signore, il nostro impegno quotidiano di fedeltà
al Dio della vita che c’invita a prendere la nostra croce quotidiana per
seguirlo sulla strada del Calvario, dove c’è sofferenza e dolore, ma anche
gioia per la redenzione che si compie, perché occorre vivere ed è
solo vivendo che si può narrare attraverso la propria esperienza l’incontro
con Dio e i fratelli. |
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