LA
COERENZA DELLA TESTIMONIANZA
di Franco Nicolò, Coordinatore nazionale MLP
Le
difficoltà incontrate nel tenere in piedi la pubblicazione di "Notizia",
riconducibili per lo più a motivi di carattere finanziario,
temporaneamente ci suggeriscono di tentare la diffusione del nostro
foglio di collegamento con cadenza bimestrale e per via telematica,
utilizzando il sito internet: www.passionisti.org/mlp.
Allo stesso tempo, considerata l'assenza del Direttore Responsabile,
il Coordinamento Nazionale ne sostituirà le funzioni, curando nel
contempo le prossime pubblicazioni, la cui responsabilità sarà
affidata alternativamente al Coordinatori Provinciali e relativi
Assistenti, in rappresentanza delle 6 Province Religiose.
Questo tentativo accolto con perplessità da parte di alcuni, vuol
essere una verifica dell'impegno di tutti alla realizzazione dell'art.
10 dello nostro statuto: "Notizia è l'organo di formazione, informazione e testimonianza
del Movimento Laicale Passionista”. Probabilmente saremo assaliti
da dubbi sulle nostre capacità, sentiremo il peso di responsabilità
non adatte al nostro ruolo, ma con l'umiltà di chi si pone al servizio
dei fratelli e con la fede nell'illuminazione dello Spirito
Santo sapremo essere determinati nello svolgere l'impegno assunto!
Formazione,
informazione, testimonianza
sono i requisiti indispensabili con cui abbiamo voluto caratterizzare "Notizia".
Lasciando agli Assistenti Spirituali il compito più direttamente
formativo, considero importante nelle nostre riflessioni approfondire il
nostro ruolo di laici, testimoni che "…chi
ha incontrato Cristo non può tenerlo soltanto per sé ma deve
annunciarlo” (Novo millennio
ineunte).
Una
più attenta lettura del nostro statuto c'impone dei comportamenti che
contraddistinguono il nostro ruolo.
Essere laici nel M.L.P.
implica "promuovere,
coordinare, formare gli aderenti perché attualizzino nel mondo la
spiritualità della Croce” (Statuto M.L.P. 1/b ), in comunione con
tutta la Famiglia Passionista. Oggi diventa importante domandarci se
abbiamo acquisito quelle caratteristiche che più direttamente ci
portano alla contemplazione della "grata memoria della Passione". Ovviamente non saremo mai
testimoni per gli altri se noi per primi non raggiungiamo quel
discernimento interiore che quotidianamente ci porta ad unirci a Dio con
la preghiera e la meditazione. Personalmente penso che il nostro vivere
quotidiano non deve necessariamente essere contraddistinto soltanto da
momenti contemplativi. L'unione con Dio si realizza anche nel rapporto
con i fratelli, con il nostro modo di metterci al servizio degli altri:
solidali con coloro che sono in difficoltà, aiuto per i più poveri,
esempio ed insegnamento all'interno del nostro ambiente sociale e nelle
nostre famiglie.
La "spiritualità della
comunione”, così ben evidenziata dal Papa, deve emergere quale "principio
educativo in tutti i luoghi dove si plasma l'uomo e il cristiano...,
capacità di sentire il fratello di fede nell'unità profonda dei Corpo
mistico ..., saper condividere le sue gioie e le sue sofferenze, per
intuire i suoi bisogni..." (Novo
millennio ineunte).
Naturalmente ciò comporta un impegno costante di vita; essere testimoni
implica l'applicazione di quei principi che liberamente abbiamo scelto.
Essere tenaci sarà sicuramente faticoso, ma con la fiducia nell'amore
misericordioso di Dio e con l'aiuto di san Paolo della Croce, certamente
saremo capaci di superare quei momenti di difficoltà e sconforto che
incontreremo nel nostro cammino.
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