Il
ruolo della cultura
Ringrazio il provinciale dei passionisti per questa iniziativa che fa
onore alla famiglia passionista.
Vi rendete conto che come cristiani abbiamo il dovere di trasmettere il
Vangelo e per trasmetterlo bisogna innanzitutto sentire questa
responsabilità. La cultura cristiana ci aiuta a prendere coscienza di
questo nostro dovere e ci rende collaboratori della civiltà del nostro
popolo. I popoli infatti sono civili nella misura in cui leggono e voi
sapete bene che il mezzogiorno d’Italia non risplende per la lettura.
E’ stato fatto da poco un censimento sulla lettura dei giornali e
sugli analfabeti del popolo ed è evidente che la popolazione che
culturalmente emerge è la popolazione che si avvia al dominio del mondo
perché la cultura rappresenta la civiltà. Sapete che al Concilio
Vaticano II, che è opera dello Spirito Santo, ha lavorato un papa molto
giovane (aveva 79 anni). Quando è stato eletto il nuovo papa, dopo la
grande figura di papa Bacelli, fu detto: è meglio eleggere un cardinale
vecchio così dura poco, poi penseremo all’avvenire della chiesa.
Ebbene fu scelto il nostro Giovanni 23° il quale veramente, pur essendo
vecchio, invece di pensare ad esser vecchio e a vivere da vecchio, aveva
un cuore giovane ed ebbe il coraggio addirittura di indire un concilio
che fu il Concilio Vaticano II.
Questo Concilio ha ribaltato tutte le posizioni della chiesa e ha messo
la chiesa in condizione di affrontare il mondo moderno. I documenti del
Concilio Vaticano II ci aiutano a capire il mondo moderno e c’è
proprio una costituzione specifica che parla della chiesa e del mondo
moderno. Questa costituzione ha un capitolo dedicato alla cultura
rivolto in particolare ai cristiani. Al paragrafo 53, per esempio, si
dice che è proprio della persona umana il non poter raggiungere un
livello di vita veramente umana se non mediante la cultura cioè noi
siamo uomini e donne capaci di contare nella misura in cui abbiamo
cultura. Se noi non abbiamo cultura non abbiamo alcun valore.
Ecco allora che la chiesa si preoccupa della cultura perché infatti il
battezzato è una persona tutta immersa nella cultura che deve essere
trasmessa; per trasmetterla il battezzato non è una persona che ha
ricevuto solo un dono che si chiama battesimo, ma è una persona che
riceve l’impegno di riconoscere questo dono e di trasmetterlo. Ad un
certo punto questo documento dà una indicazione che vale la pena di
sottolineare ed è questa: (paragr. 60) bisogna inoltre fare di tutto
perché ciascuno prenda coscienza del diritto alla cultura.
Queste sono parole che davano veramente un nuovo orizzonte. Ognuno di
noi deve coltivarsi per poter coltivare gli altri. E’ davvero un esame
di coscienza questo. Vi sono talune condizioni di lavoro che
impediscono il lavoro culturale perciò distruggono l’interesse per la
cultura e questo vale specialmente per gli agricoltori e gli operai ai
quali bisogna assicurare un livello di cultura.
Io, proveniente da una parrocchia di ceto operaio, però vi dico che nel
1930 un parroco lungimirante istituì come prima sua cura pastorale la
biblioteca parrocchiale; e chi erano i fruitori di questa biblioteca?
Erano principalmente gli operai, i quali avevano questo desiderio di
emergere, riconoscevano che erano al di sotto della cultura degli altri,
non si rassegnavano ad essere sottoculturati ma volevano invece
raggiungere la cultura. Avevano un desiderio enorme di leggere e
andavano in parrocchia, chiedevano i libri che potevano avere per 15-20
giorni, poi letto il libro ne chiedevano immediatamente un altro.
Ecco il motivo per cui non possiamo dire che gli operai sono coloro che
non amano la cultura anzi desiderano la cultura e la prova è che
l’operaio desidera che il figlio non sia operaio ma sia un uomo di
cultura.
Un censimento fatto quando io ero al seminario evidenziò che le
vocazioni al sacerdozio venivano da famiglie operaie, mentre famiglie di
persone di cultura erano poco rappresentate. Quindi l’operaio sente
questo grande anelito verso la cultura e perciò bisogna aprire una
parentesi: La biblioteca non è un luogo dove si conservano i libri, è
un luogo dove i libri conservati vengono utilizzati. Ecco perché la
biblioteca è un luogo dove si riuniscono le persone, discutono sui
contenuti di un libro ed ecco che cresce la cultura.
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