Mondragone. Festa grande per San Giuseppe
Lavoratore. Oltre 5.000 persone hanno partecipato all’ultima
serata.
di Antonio Rungi
Festa grande nella parrocchia di San
Giuseppe Artigiano dei padri Passionisti di Mondragone in occasione
del primo maggio, ricorrenza annuale della festa patronale.
Una partecipazione di fedeli alle cerimonie religiosi e civili senza
precedenti, favorita da due splendide giornate primaverili. Grandi
numeri sia per i riti religiosi e socio-ricreativi. Una festa che
cresce di anno in anno e che in oltre 15 anni dalla sua istituzione
si è conquistato un posto importante tra le feste patronali non
solo nella città di Mondragone, ma in tutta la diocesi, con una
formula che si è stabilizzata sull’essenzialità, sulla
semplicità, sulla ospitalità ed accoglienza e, soprattutto, a
costi bassi. L’apposita commissione, di diretta derivazione del
Consiglio pastorale parrocchiale, composta per lo più da padri di
famiglia, lavora in modo serio e responsabile per offrire alla
comunità della zona mare di Mondragone valide occasioni di
incontro, preghiera e socializzazione.
La festa del primo maggio è stata preceduta da un triduo di
predicazione, tenuto da padre Sebastiano Cerrone ed animato dalla
schola cantorum parrocchiale, concluso da padre Amedeo De Francesco,
superiore-parroco. La giornata di festa del primo maggio è iniziata
con la messa dell’alba, officiata da padre Sebastiano Cerrone, con
la benedizione e la distribuzione dei "panetti di San
Giuseppe", quale segno di solidarietà verso i bisognosi; ad
essa ha fatto seguito quella delle ore 9,30, officiata da padre
Amedeo De Francesco.
Momento significativo è stato la messa di mezzogiorno, presieduta
dal vescovo diocesano, monsignor Antonio Napoletano e concelebrata
da padre Antonio Rungi, direttore dell’ufficio comunicazioni
sociali della diocesi, da padre Carmine Satriano. Durante la Messa
il Vescovo ha conferito il sacramento della Cresima a diversi
giovani della parrocchia. L’omelia di monsignor Napoletano è
stata incentrata sulla esemplarità della vita di San Giuseppe,
quale modello di vita laboriosa, onesta, silenziosa ed operosa, ma
anche sul sacramento della Confermazione.
La liturgia è stata animata dalla schola cantorum parrocchiale, con
canti di particolare sensibilità religiosa. Nel pomeriggio, alle
ore 17.00 circa è iniziata la processione del gruppo ligneo di San
Giuseppe e Bambino, per le principali vie della parrocchiale, La
statua era portata a spalla da un gruppo di giovani collaboratori,
accompagnata dalla banda musicale di Mondragone e da un buon gruppo
di fedeli, piccoli e grandi. Anche questa una manifestazione di fede
molto sentita. Al rientro della processione è stata celebrata la
messa solenne con panegirico. Cerimonia presieduta dal superiore
provinciale dei padri passionisti di Napoli, padre Stanislao Renzi.
Il celebrante nell’omelia ha evidenziato l’importanza della
figura di San Giuseppe nella storia della salvezza, richiamando all’attenzione
dei numerosi fedeli, partecipanti al rito eucaristico, l’esemplarità
di San Giuseppe in vari ambiti, da quello prettamente familiare a
quello socio-relazionale.
La festa poi si è spostata nel grande ed accogliente giardino dell’Istituto
dei Passionisti, dove era stata allestito tutto ciò che era
necessario per una buon svolgimento della sagra e dello spettacolo
canoro. Il successo è stato senza precedenti con oltre 5.000
persone presenti allo spettacolo, durante il quale si è esibito
Mimmo Dany. Nel corso della serata sono stati estratti, davanti al
pubblico, da una bambina di pochi anni, i nove premi della
"Lotteria di San Giuseppe".
Apprezzata anche la IX edizione della sagra delle fave con pecorino
e salsiccia. Sagra che aspira legittimamente ad essere incluse tra
gli appuntamenti "culinari" della Regione Campania. Il
coinvolgimento è stato totale da parte della gente. Tutti si sono
divertiti, con allegria, con rispetto, senza alcun incidente, in un
clima davvero familiare, anche per la presenza di interi nuclei
familiari. Anche nella serata del 30 aprile, con minor
partecipazione di gente, è stato ugualmente assicurata una serata
di sano divertimento e di buona cucina.
La festa si è conclusa alle ore 24.00 di un primo maggio davvero
eccezionale, con l’ultima canzone del cantante di Mimmo Dani e
senza fuochi artificiali, come è prassi da alcuni anni in questa
festa, che ha un suo fascino, discreto, ma di ampia portata sociale
e culturale per lo stile, tipicamente "passionista" che ha
ingenerato fin dalla sua nascita.
1 maggio 2001