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SINTESI STORICA del Santuario

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-  La chiesa di S. Maria a Fiume nei secoli, fino all'ultima guerra  -
Ceccano - FR - Italia La chiesa di S. Maria a Fiume rifulge nel tempo, non solo per l'importanza storica ed artistica, ma specialmente perché è stata il cuore della vita religiosa di Ceccano e dei paesi vicini; inoltre ha interessato vari Pontefici, che l'hanno arricchita di privilegi singolari.
V. Misserville narra che la custodia e la cura pastorale fin dai tempi antichissimi fu affidata ad un abate di vari ordini religiosi che aveva alle sue dipendenze altri sacerdoti e chierici.
Per molto tempo vi dimorarono i frati ospedalieri di S. Antonio.
La Cronaca di Fossanova accenna ad una comunità dì preti che viveva a S. Maria a Fiume. La stessa Cronaca menziona le varie donazioni, la prima fatta a S. Maria a Fiume dai Conti di Ceccano in data 22 agosto 1201, di due pezzi di terra: uno nel luogo detto Il Campo dell'Amico, l'altra nella Contrada Cosa, e ancora di un mulino nel territorio Il Vado.
Nel 1208 il papa Innocenzo III concesse con un suo breve alla chiesa di S. Maria a Fiume un singolare privilegio: la prese sotto la sua protezione ed ordinò che si scrivessero lettere con il suo sigillo, quali confermavano tutte le donazioni ricevute, gli acquisti fatti, e il privilegio della "CHIARTA LIBERTATIS" fatto da Giovanni conte di Ceccano il 24 luglio 1196.
Che il santuario fin dalle sue origini sia stato più importante della altre chiese locali, si può dedurre anche dalle decime che pagava per i beni che possedeva e dai preti che erano adibiti al suo servizio.
L'importanza della chiesa però: non era solo economica ma anche religiosa in quanto la Cronaca di Fossanova riferisce che essa fin dalle origini godette della benevolenza dei Pontefici di Roma.
Chiesa S. Maria a Fiume Nel 1853 dietro istanza del Cardinale Antonelli, con breve del 27 luglio Pio IX decretò che in alcuni giorni più solenni dell'anno (8 e 10 dicembre, 25 marzo, 8 settembre) la chiesa di S. Maria a Fiume fosse equiparata per i privilegi alla sacra Casa di Loreto. Lo stesso Pontefice con un secondo breve del 4 aprile 1856 accordò all'altare maggiore del santuario il privilegio di altare gregoriano. Il 21 maggio 1937, infine, con rescritto della Sacra Congregazione della Penitenziaria Apostolica Pio XI concedeva l'indulgenza plenaria semel lucranda ai fedeli che, confessati e comunicati, avrebbero visitato il santuario negli ultimi tre giorni di maggio, e l'indulgenza plenaria toties quoties per quanti in comitiva si fossero recati a visitare il santuario in qualunque giorno dell'anno.
Momento di intensa vita cittadina per il santuario era rappresentato dai festeggiamenti in onore della Madonna del Fiume che si teneva il 25 luglio, data della consacrazione della chiesa (avvenuta il 25 luglio 1196). La data della festa fu poi spostata al 15 agosto, giorno dell'assunzione al cielo della Vergine Santissima. In questa ricorrenza sia ai vespri che alla festa liturgica partecipava tutto il clero locale, mentre la festa pubblica si teneva il 31 maggio con messa solenne e fuochi d'artificio.
Gli anziani ricordano che dopo il 1850 le "compagnie" cominciavano ad arrivare dietro ai loro stendardi, a volte anche dopo qualche giorno di cammino, già dalla metà del mese, pernottando anche all'aperto.
La Chiesa ... com'era Nei momenti difficili della vita, Ceccano ha sempre rivolto lo sguardo ed il cuore alla Vergine, del Fiume ed è stata esaudita. Ad esempio, nel 1855 a Ceccano scoppiò una epidemia di colera, furono rivolte preghiere a S. Maria del Fiume e dopo un triduo solenne il morbo cessò immediatamente.
Nel periodo dell'Impero di Etiopia un'immagine di S. Maria a Fiume fu mandata ai nostri soldati nelle Terre conquistate.
I ceccanesi si sono sempre fatti vanto del loro santuario, che fu sempre meta dì illustri personaggi, come S.M. il Re Imperatore, che lo visitò in incognito il 30 agosto 1936.
Molti erano anche i pellegrinaggi dai paesi vicini: soprattutto nel mese di maggio la Valle del Sacco risuonava di inni e di canti dei devoti che, preceduti dai loro stendardi, affluivano da ogni parte per onorare la Vergine SS., la quale dal suo trono elargiva grazie e favori, come testimoniano ancora oggi i numerosi ex-voto. Le persone più anziane ricordano commosse i numerosi miracoli fatti da S. Maria a Fiume.
L'ultima guerra colpì tragicamente Ceccano, e il santuario di S. Maria a Fiume venne quasi completamente raso al suolo il 26 gennaio 1944 dai caccia bombardieri degli alleati, che intendevano con tale azione indebolire le retrovie tedesche e fiaccarne la resistenza al fronte di Cassino.
Dalla distruzione si salvò miracolosamente la statua della Madonna: il manto era tutto bruciacchiato e una scheggia di bomba era conficcata nel legno all'altezza del petto. L'unico danno fu nel braccio sinistro della Madonna, che venne restaurato dall'architetto Karl Wolf, un soldato tedesco di stanza alla Badia dei Passionisti dove il simulacro fu portato dopo il bombardamento.

-  Il periodo post bellico e l'attuale vitalità parrocchiale  -
la Chiesa di S. Maria a Fiume Passato il furore bellico, i ceccanesi, spronati e guidati dall'abate Vincenzo Misserville, si misero subito all'opera per ricostruire il loro santuario, e dopo non poche difficoltà finalmente il 25 settembre 1955 fu posta la prima pietra.
Dopo la morte improvvisa dell'abate Misserville, avvenuta il 28 aprite 1957, la chiesa fu riaperta al culto il 14 agosto 1958 non come parrocchia, ma sempre come santuario. Monsignor Tommaso Lionetti, Vescovo di Ferentino, affidò il medesimo alla cura pastorale dei Padri Passionisti, già presenti a Ceccano fin dal 1747.
Il 24 giugno del 1965 S. Maria a Fiume diviene anche parrocchia, con una convenzione stipulata tra la Diocesi di Ferentino, rappresentata dal Vescovo mons. Costantino Caminata, e la Congregazione dei Passionisti, rappresentata dal provinciale P. Sebastiano Cerrone.
Al censimento del 1982 la comunità parrocchiale di S. Maria a Fiume conta 1.800 famiglie, corrispondenti a circa 6000 abitanti.S. Maria a Fiume
Da allora si sono succeduti alla guida della parrocchia diversi sacerdoti che si sono distinti per le intense attività apostoliche e sociali, che hanno reso il santuario ancora più ricco e ancora più pronto a ricevere pellegrini ed emigrati provenienti da ogni parte.
Molto intensa è sempre stata la vita pastorale, tanto da portare alla istituzione di un Consiglio Pastorale Parrocchiale con circa 40 membri, divisi secondo le zone della parrocchia. Un gruppo efficiente di Catechisti (circa 20) cura l'istruzione religiosa dei ragazzi delle scuole elementari e medie, sia in parrocchia che nelle zone rurali; infine da segnalare la presenza di un gruppo giovanile numeroso e vitale, inserito in tutte le attività della parrocchia.
Attualmente, dall'11 ottobre 1997, il Santuario si e' arricchito della presenza di una Comunità religiosa femminile Passionista, che cura la pastorale dei malati, affianca i Catechisti nell'insegnamento e custodisce giorno e notte il medesimo.

NOTE BIBLIOGRAFICHE
M. SINDICI, Ceccano l'antica Fabrateria, Roma 1893
G. BIANCHINI, Hist. Eccles. Quadripartita, III, Roma 1746
Cronaca di Fossanova, traduz. a cura di G. SPERDUTI, Veroli 1980
A. SERAFINI, Torri campanarie di Roma e del Lazio nel medioevo, Reale società romana di storia patria, Roma 1927
C. ENLART, Origines francaises de l'architecture gotique en Italie, Paris 1894
D. G. OLMI, Memorie di S. Maria a Fiume in Ceccano, Genova 1896
V. MISSERVILLE, Il santuario di S. Maria a Fiume in Ceccano, Roma 1935

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