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Goretti e le Figlie di Maria
Cent’anni e li dimostra, perché la devozione a Santa Maria
Goretti è cresciuta in ogni parte del mondo, mediante una
capillare azione dei padri passionisti che, oltre a seguirla nel
suo cammino spirituale, durante la sua vita terrena, ne hanno
curato il processo di canonizzazione, ne hanno diffuso il culto in
ogni parte del mondo e ne custodiscono oggi le spoglie mortali nel
Santuario della Madonna delle Grazie di Nettuno.
Cent’anni della sua morte, anzi del suo transito alla gloria del
cielo, della sua nascita in Paradiso.
E’ infatti un secolo che Maria Goretti, la martire della
purezza, la bambina di Dio, moriva nella Cascina Antica di Conca
delle Ferriere, uccisa da 14 pugnalate, inferte sul suo candido
corpo dal giovane Alessandro Serenelli. Era il 16 luglio 1902
quando la piccola grande martire delle Ferriere chiudeva gli occhi
a questo mondo per aprirli alla gloria del Paradiso, spirando in
una sala dell’Ospedale "Orsenigo" di Nettuno, lì
ricoverata in seguito alla brutale aggressione.
Un secolo di storia di una devozione, ma soprattutto di una
testimone coraggiosa del Novecento che non ebbe paura di dire no a
chi voleva indurla in peccato, contro il sesto comandamento.
Il coraggio di essere autentica cristiana fino al martirio. E’
questa Marietta Goretti, che la Chiesa oggi ripropone, in modo
più accorto ed approfondito, alla nostra attenzione nel primo
centenario della sua morte. Una ricorrenza, questo centenario,
molto sentita nei luoghi dove più solida è la devozione a questa
santa. In primo luogo proprio nelle varie località in cui Santa
Maria Goretti è vissuta: Corinaldo, Paliano (Colle Gianturco), Le
Ferriere. Luoghi gorettiani della cosiddetta memoria storica di
questa piccola grande santa, che, nonostante i tempi, rimane un
forte richiamo per bambini, adolescenti, giovani, adulti al valore
della purezza, in ogni stato di vita.
Certamente, Maria Goretti è in primis un modello di vita per la
gioventù dei nostri giorni, sempre più distratta dalle cose
della terra e del mondo e sempre meno attenta a quelle del cielo.
Maria Goretti è richiamo prepotente a fissare il nostro sguardo
sul cielo, dove è assiso Dio e verso il quale noi tutti siamo
diretti. Un richiamo che non ci esonera dall’impegno nella
storia, sia personale che comunitaria, per rilanciare il discorso
del rispetto della vita umana, della purezza (e non solo dei
sentimenti), della giusta valorizzazione della sessualità umana,
del rifiuto di ogni violenza nei confronti degli esseri umani,
soprattutto se bambini o persone indifese.
Un centenario non può passare sotto silenzio, soprattutto se
riguarda la testimonianza di una vita santa, come quella di Maria
Goretti, che ha raggiunto il massimo grado della perfezione nell’amore
verso Dio, in neppure 12 anni di vita.
Ecco perché lo ricordiamo anche noi passionisti di Mondragone.
Padre Antonio Rungi
antonio.rungi@tin.it