Convento dei Passionisti e Chiesa di san Gabriele
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CONGREGAZIONE DELLA PASSIONE
PROVINCIA RELIGIOSA DELL'ADDOLORATA - DOL
(Basso Lazio, Campania e Vicariato in Brasile)
San Paolo della Croce, il nostro Fondatore

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cartolina del Lungomare con il Convento
cartolina del Lungomare con il Convento

Veduta del Convento dal mare
Veduta del Convento dal mare

Facciata della Chiesa (particolare)
Facciata della Chiesa (particolare)

san Paolo della Croce
san Paolo della Croce
santa Gemma Galgani
santa Gemma Galgani
Croce Ricordo sul Lungomare di Casamicciola (1903)
Croce Ricordo sul Lungomare di Casamicciola (1903)

I Passionisti di Casamicciola nel ricordo del 50° anniversario della loro chiesa

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I Padri Passionisti, figli spirituali del grande apostolo del Crocifisso "S. Paolo della croce", fedeli al loro carisma, hanno più volte percorso l’incantevole terra dell’Isola Verde seminando, nelle varie Chiese del territorio, la Parola di Dio, centrata sul Mistero della Passione e Morte di Gesù.
Le varie Croci ricordo, come segni esteriori, attestano la presenza di questi missionari della Croce e trasmettono ai posteri il bene spirituale sbocciato nei cuori dei fedeli sotto l’azione feconda della Parola di Dio.
Il popolo di Ischia rimase sempre affascinato dalla loro presenza e, nel momento del distacco, un sentimento di spirituale malinconia veniva a serpeggiare nel loro cuore.
Sull’onda della scena di Emmaus spesso ripetevano: restate ancora con noi, perché il risucchio del mondo e la forza delle passioni umane rendono spesso oscuro il nostro cammino terreno senza la luce delle parole di Verità e di Vita.
’eco di questi sinceri inviti rimanevano incancellabili nell’animo dei partenti e, nel tempo, filtrò prepotentemente anche nella mente e nel cuore dei Superiori e di molti Padri della nostra "Provincia Religiosa".
Questi, che, nel corso degli anni, usufruendo dell’ospitalità caritatevole della famiglia Lombardi, (nota famiglia benefattrice dei Padri Passionisti di Casamicciola) si portavano spesso nell’Isola
per trarre giovamento dalle salutari acque termali, non potevano rimanere sordi a queste pressanti richieste e, quando il momento si rese opportuno, tradussero in atto questo desiderio profondo e sentito del popolo ischitano.

Ciò avvenne nel 1930.
In quest’anno il Padre provinciale Angelo dell’Addolorata, approfittando del suolo edificatorio offerto gratuitamente, in "Contrada Perrone", dal Cav. Erasmo Lombardi,
pensò di erigere nell’amena cittadina di Casamicciola un piccolo "Convento".
Iniziati subito i lavori, gettate anche le fondamenta, ma, per sopraggiunti tatticismi umano-socio-politici inspiegabili, nell’ottica della carità evangelica, tutta svanì nel nulla.
I Padri allora rivolsero lo sguardo altrove e per interessamento del cav. Erasmo Lombardi comprarono un nuovo terreno dal Comm. Amedeo Federico e con sacrificio e zelo apostolico si incominciò ad erigere l’attuale struttura in Via Girardi 13 a Casamicciola. L’inizio era una piccola gemma, incastonata tra il mare prospiciente ed il verde del monte Epomeo, che sboccerà poi in un magnifico fiore per bellezza e colori.

Questo iniziale edificio che, nel corso degli anni, ha subito ampliamenti e rifacimenti strutturali, fu portato a termine in un anno sotto la direzione dell’Ingegnere Antonio Riccio di Calvizzano (NA) e dell’impresa di Giuseppe Ruggiero sempre di Calvizzano (NA).

Il 21 Giugno 1931 la piccola Comunità Passionista, formata da padre Casimiro e Fra Modesto, prese ufficialmente possesso della nuova casa religiosa.
Il popolo cristiano fu subito attratto da questi messaggeri della Passione del Cristo, che, nel silenzio, nella povertà della vita, nella preghiera e nella testimonianza del vangelo, divennero punto di riferimento dell’Amore di Dio.
Una piccola Cappella al piano inferiore, oggi sala d’aspetto per accoglienza, apriva le sue braccia ad una sempre crescente presenza di anime oranti, che, con Fede, accorrevano ogni giorno per assistere alle funzioni religiose, per assaporare la Parola di Verità e di Vita e per trovare, negli incontri interpersonali, gioia, pace e serenità.
Una schiera di anime elette profumò, sin dall’inizio, le mura di quest’oasi di pace: Padre Casimiro, Padre Francesco Saverio, Padre Piergiovanni, Padre Silvano, Padre Erasmo, Fra Felice, Fra Bonaventura, Fra Domenico, Fra Eleuterio a cui seguirono nel tempo Padre Gabriele, Padre Callisto, Padre Cristoforo, Padre Antonino, Padre Andrea, Padre Mansueto, Fra Giacomo, Fra Pio, ed altri ancora che morti o viventi sono sempre presenti nel libro di Dio e nella memoria del popolo cristiano.

Nel 1946 veniva eletto Superiore della Casa Padre Gabriele.
Quest’ultimo rendendosi interprete del comune desiderio dei Religiosi e dell’aspirazione del popolo di Casamicciola e dell’intera Isola, pensò alla costruzione di una vera Chiesa da addossare al ritiro al lato ovest confinante con la proprietà del Cav. Erasmo Lombardi.
Nel Maggio di questo stesso anno furono incominciati i primi lavori e poiché lo spazio per la lunghezza e larghezza era troppo angusto, il Cav. Erasmo Lombardi cedette generosamente e gratuitamente il terreno necessario per attuare l’edificio sacro.
Le opere di Dio sono grandi, perché veleggiano al di sopra dei sentimenti umani e sono sempre suggellate dall’incomprensione e delle sofferenze: la Resurrezione di cristo sbocciò trionfante sulla scia della Sua dolorosa Passione e Morte. A fermare lo slancio dei nostri Padri intervenne misteriosamente la burocrazia statale e comunale. Per primo si fece viva la "Soprintendenza ai Monumenti" che chiese perentoriamente il progetto dell’edificante Chiesa.
Il progetto venne preparato nello studio tecnico "Costantino" di Casamicciola e, con umiltà, fu presentato sia alla Soprintendenza ai Monumenti sia all’Autorità Comunale di Casamicciola e sia all’ufficio competente della Diocesi di Ischia.
Tale progetto fu avallato anche dal Prof. Ing. Giuseppe Esposito di Napoli a cui i Passionisti affidarono i lavori di costruzione. L’approvazione tanto attesa non giunse per la mancanza di un importante beneplacito. Il parto doveva essere ancora lungo e travagliato.

Con il tempo il cielo sembrava rasserenarsi ed il 28 Febbraio 1948 finalmente si potettero iniziare i lavori di costruzione sempre sotto la vigile direzione dell’Ingegnere Esposito.
Improvvisamente altre nuvole si affacciarono nel firmamento, cariche di prevenzione, fuori dall’ottica di qualsiasi vivere fraterno. Su sollecitazione di qualcuno il 24 Dicembre 1948, sempre la Soprintendenza ai Monumenti, tramite l’Ufficio Municipale di Casamicciola, ordinava la sospensione dei lavori per il semplice motivo che l’esecuzione di quest’ultimi non rispondevano, per alcuni centimetri, alle misure comunicate nel progetto.
Quasi a voler dire, parafrasando un detto manzoniano: "Questa Chiesa non bisogna farla".
Il Padre Gabriele Superiore della Casa con santa pazienza e con spirito di sacrificio, accettò, nella luce della fede, questo nuovo misterioso "stop". Lo stesso, pur non essendo a tanto abilitato, non risparmiò assistenza e consigli ai tecnici ed alle maestranze impegnate onde eliminare questa piccola infrazione col fine di portare a termine l’opera incominciata con tanto entusiasmo.
Nel suo spirito ben sapeva che l’oro si purifica nel crogiolo e, alla luce della Fede, era ben conscio che se Dio toglie qualche cosa, è sempre per donare poi un bene migliore.
Negli anni seguenti i lavori della Chiesa andarono molto a rilento sia per la pressanti opposizioni della cattiveria umana, sia per la mancanza di mezzi pecuniari. Specialmente per quest’ultimo motivo nel mese di aprile i lavori si dovettero sospendere.

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