I
Padri Passionisti,
figli spirituali del grande apostolo del Crocifisso "S. Paolo della
croce", fedeli al loro carisma, hanno più volte percorso l’incantevole
terra dell’Isola Verde seminando, nelle varie Chiese del
territorio, la Parola di Dio, centrata sul Mistero della Passione e
Morte di Gesù.
Le varie Croci ricordo, come segni esteriori, attestano la presenza di
questi missionari della Croce e trasmettono ai posteri il bene
spirituale sbocciato nei cuori dei fedeli sotto l’azione feconda della
Parola di Dio.
Il popolo di Ischia rimase sempre
affascinato dalla loro presenza e, nel
momento del distacco, un sentimento di spirituale malinconia veniva a
serpeggiare nel loro cuore.
Sull’onda della scena di Emmaus spesso ripetevano: restate ancora
con noi, perché il risucchio del mondo e la forza delle passioni
umane rendono spesso oscuro il nostro cammino terreno senza la luce
delle parole di Verità e di Vita.
’eco di questi sinceri inviti rimanevano incancellabili nell’animo
dei partenti e, nel tempo, filtrò prepotentemente anche nella mente e
nel cuore dei Superiori e di molti Padri della nostra "Provincia
Religiosa".
Questi, che, nel corso degli anni, usufruendo dell’ospitalità
caritatevole della famiglia Lombardi, (nota famiglia benefattrice dei
Padri Passionisti di Casamicciola) si portavano spesso nell’Isola
per trarre giovamento dalle salutari acque termali, non potevano
rimanere sordi a queste pressanti richieste e, quando il momento si
rese opportuno, tradussero in atto
questo desiderio profondo e sentito del popolo ischitano.
Ciò avvenne
nel 1930.
In quest’anno il Padre provinciale Angelo dell’Addolorata,
approfittando del suolo edificatorio offerto gratuitamente, in
"Contrada Perrone", dal Cav. Erasmo Lombardi, pensò
di erigere nell’amena cittadina di Casamicciola un piccolo
"Convento".
Iniziati subito i lavori, gettate anche le fondamenta, ma, per
sopraggiunti tatticismi umano-socio-politici inspiegabili, nell’ottica
della carità evangelica, tutta svanì nel nulla.
I Padri allora rivolsero lo sguardo altrove e per interessamento del
cav. Erasmo Lombardi comprarono un nuovo terreno dal Comm. Amedeo
Federico e con sacrificio e zelo apostolico si incominciò ad erigere l’attuale
struttura in Via Girardi 13 a Casamicciola. L’inizio era una piccola
gemma, incastonata tra il mare prospiciente ed il verde del monte Epomeo,
che sboccerà poi in un magnifico fiore per bellezza e colori.
Questo
iniziale edificio che, nel corso degli anni, ha subito ampliamenti e
rifacimenti strutturali, fu portato a termine in un anno sotto la
direzione dell’Ingegnere Antonio Riccio di Calvizzano (NA) e dell’impresa
di Giuseppe Ruggiero sempre di Calvizzano (NA).
Il 21 Giugno 1931 la piccola Comunità
Passionista, formata da padre Casimiro e Fra Modesto, prese
ufficialmente possesso della nuova casa religiosa.
Il popolo cristiano fu subito attratto
da questi messaggeri della Passione del Cristo, che, nel silenzio, nella
povertà della vita, nella preghiera e nella testimonianza del vangelo,
divennero punto di riferimento dell’Amore di Dio.
Una piccola Cappella al piano inferiore, oggi sala d’aspetto per
accoglienza, apriva le sue braccia ad una sempre crescente presenza di
anime oranti, che, con Fede, accorrevano ogni giorno per assistere alle
funzioni religiose, per assaporare la Parola di Verità e di Vita e per
trovare, negli incontri interpersonali, gioia, pace e serenità.
Una schiera di anime elette profumò, sin dall’inizio, le mura di
quest’oasi di pace: Padre Casimiro, Padre Francesco Saverio, Padre
Piergiovanni, Padre Silvano, Padre Erasmo, Fra Felice, Fra Bonaventura,
Fra Domenico, Fra Eleuterio a cui seguirono nel tempo Padre Gabriele,
Padre Callisto, Padre Cristoforo, Padre Antonino, Padre Andrea, Padre
Mansueto, Fra Giacomo, Fra Pio, ed altri ancora che morti o viventi sono
sempre presenti nel libro di Dio e nella memoria del popolo cristiano.
Nel 1946 veniva eletto Superiore della Casa
Padre Gabriele.
Quest’ultimo rendendosi interprete
del comune desiderio dei Religiosi e dell’aspirazione del popolo di
Casamicciola e dell’intera Isola, pensò alla costruzione di una
vera Chiesa da addossare al ritiro al lato ovest confinante con la
proprietà del Cav. Erasmo Lombardi.
Nel Maggio di questo stesso anno furono incominciati i primi lavori e
poiché lo spazio per la lunghezza e larghezza era troppo angusto, il
Cav. Erasmo Lombardi cedette generosamente e gratuitamente il terreno
necessario per attuare l’edificio sacro.
Le opere di Dio sono grandi, perché veleggiano al di sopra dei
sentimenti umani e sono sempre suggellate dall’incomprensione e delle
sofferenze: la Resurrezione di cristo sbocciò trionfante sulla scia
della Sua dolorosa Passione e Morte. A fermare lo slancio dei nostri
Padri intervenne misteriosamente la burocrazia statale e comunale. Per
primo si fece viva la "Soprintendenza ai Monumenti" che chiese
perentoriamente il progetto dell’edificante Chiesa.
Il progetto venne preparato nello studio tecnico "Costantino"
di Casamicciola e, con umiltà, fu presentato sia alla Soprintendenza ai
Monumenti sia all’Autorità Comunale di Casamicciola e sia all’ufficio
competente della Diocesi di Ischia.
Tale progetto fu avallato anche dal Prof. Ing. Giuseppe Esposito di
Napoli a cui i Passionisti affidarono i lavori di costruzione. L’approvazione
tanto attesa non giunse per la mancanza di un importante beneplacito. Il
parto doveva essere ancora lungo e travagliato.
Con il tempo il cielo sembrava rasserenarsi ed il
28 Febbraio 1948 finalmente si potettero iniziare i lavori di
costruzione sempre sotto la vigile direzione dell’Ingegnere
Esposito.
Improvvisamente altre nuvole si affacciarono nel firmamento, cariche di
prevenzione, fuori dall’ottica di qualsiasi vivere fraterno. Su
sollecitazione di qualcuno il 24 Dicembre 1948, sempre la Soprintendenza
ai Monumenti, tramite l’Ufficio Municipale di Casamicciola, ordinava
la sospensione dei lavori per il semplice motivo che l’esecuzione di
quest’ultimi non rispondevano, per alcuni centimetri, alle misure
comunicate nel progetto.
Quasi a voler dire, parafrasando un detto manzoniano: "Questa
Chiesa non bisogna farla".
Il Padre Gabriele Superiore della Casa con santa pazienza e con spirito
di sacrificio, accettò, nella luce della fede, questo nuovo misterioso
"stop". Lo stesso, pur non essendo a tanto abilitato, non
risparmiò assistenza e consigli ai tecnici ed alle maestranze impegnate
onde eliminare questa piccola infrazione col fine di portare a termine l’opera
incominciata con tanto entusiasmo.
Nel suo spirito ben sapeva che l’oro si purifica nel crogiolo e, alla
luce della Fede, era ben conscio che se Dio toglie qualche cosa, è
sempre per donare poi un bene migliore.
Negli anni seguenti i lavori della Chiesa andarono molto a rilento sia
per la pressanti opposizioni della cattiveria umana, sia per la mancanza
di mezzi pecuniari. Specialmente per quest’ultimo motivo nel mese di
aprile i lavori si dovettero sospendere.
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