23/12/00 - Biblioteca dei Passionisti di Napoli - Inaugurazione della nuova sede

Intervento di P. Michele Iodice (direttore della Biblioteca)

Premessa - Dati fisiologici - Analisi - Prospettive

P. Michele Iodice (Direttore della Biblioteca)Premessa
Il desiderio di portare a conoscenza e di conservare un patrimonio che ci è stato lasciato in eredità, e che costituisce una memoria vivente per le future generazioni, ha spinto i passionisti a valorizzare nel centenario della loro presenza a Napoli, un aspetto del loro carisma che è quello culturale. Il 21 marzo del 1900 i primi passionisti prendevano dimora nel convento fondato dai Pii Operai nel lontano 1606, portando a compimento un desiderio del Fondatore S. Paolo della Croce di avere una casa nella città capitale del Regno e della cultura Europea del tempo.
L’impegno della predicazione itinerante e del confronto con i notabili, con uomini illustri delle diverse città e con i prelati, che si visitavano durante le missioni popolari, comportava l’esigenza di una preparazione umanistico - teologica solida e ortodossa.
Anni di studio nella solitudine e nella contemplazione distinguevano la preparazione del missionario passionista araldo della parola della croce che posta con eloquenza e con proprietà di linguaggio, doveva coinvolgere e trasformare la vita di coloro che ascoltavano.
Anche se l’annuncio risultava primario si può costatare che i predicatori passionisti erano di media cultura nel mondo ecclesiastico del tempo, ma si mostravano uomini di grande pratica, conoscitori del mondo clericale e delle situazioni politiche dei posti che frequentavano.
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