"Si chiamerà Gemma" disse lo zio Maurizio
ufficiale medico, contemplando la nipotina dagli occhi grandi
e azzurri.
"Ma non è il nome di una Santa",
osservò preoccupata la mamma, Aurelia Landi, mentre stringeva
forte al cuore la sua piccola. Il sacerdote, don. Olivo Di
Nelli, presente al dialogo, rassicurò la mamma e contentò lo
zio: "Si farà santa lei, sarà lei una Gemma del
Paradiso". E così è stato.
Chi è Gemma Galgani?
Una Santa straordinaria dotata di grandi carismi e doni
soprannaturali.
Nacque nei pressi di Lucca il 12 marzo 1878, a Borgo Nuovo
di Capannori. Il dott. Enrico, papà di Gemma, si trasferì a
Lucca dove gestiva una farmacia. Quì le cose andarono male.
Per in rovescio di fortuna la farmacia e casa Galgani furono
poste sotto sequestro. La povera Gemma miseria e umiliazioni.
Era una ragazza vispa, intelligente, brava nello studio sempre
la prima della classe.
Quando portava al papà la pagella scolastica questi le
chiedeva: "Gemma, che regalo vuoi?" La piccola
rispondeva: "Parlami di Gesù, della sua passione e
morte". Era una vera innamorata del crocifisso, tanto da
poter dire con l’apostolo Paolo: "il mio vivere è
Cristo e morire per Lui è un guadagno" (cf. fil. 1,21).
Nel giorno della cresima, il 26 maggio 1885, Gesù parlò a
Gemma chiedendole un grosso sacrificio: "Gemma, mi vuoi
dare la mamma?" Gemma rispose: "Si, ma se prendi
anche me". "No", rispose Gesù, "tu ora
devi rimanere col babbo, mamma verrà in cielo con me".
"Fui costretta a dire di si" Finita la messa corsi a
casa. Mio Dio!!". Guardava la mamma e piangeva. In casa
Galgani si pianse amaramente, ma chi riusciva a dare coraggio
a tutti era lei.
"Perchè piangete? Mamma è in paradiso con
Gesù". Chiedeva solo Gesù. Aveva tale confidenza con
Gesù sino ad ottenere sempre tutto, specie la conversione dei
peccatori e quando Gesù le diceva qualche volta di no Gemma
gli diceva "Punisci me, ma perdona i peccatori.
Io li
voglio salvare tutti, Gesù". L’8 giugno del 1899
riceve il dono delle stigmate, grazia che la resero una viva
immagine del Signore Crocifisso.
Ascoltiamo lei: "Mi sentii morire, sarei caduta per
terra, ma la Madonna mi sorresse". Durante la preghiera
sudava sangue e sul suo corpo, oltre le stigmate, apparivano
anche i segni della flagellazione e della corona di spine. La
vita di Gemma è piena di soprannaturale sino al punto da
suscitare critiche, sospetti, accuse e calunnie, ma la verità
si fa largo da se e che il Signore confermerà, tramite un
santo e dotto padre passionista: Padre GERMANO RUOPPOLO,
profondo conoscitore di filosofia e teologia ascetica e
mistica.
Conosceva diverse lingue oltre il greco ed il latino.
Nato a Vico Equense, nella penisola sorrentina, il 18 gennaio
1850, passionista dal 7 ottobre 1866, morì a Roma nella casa
generalizia l’11 dicembre 1909. L’11 luglio 1995 fu
dichiarato "Venerabile".
Da saggio direttore, padre
Germano studiò bene Gemma, comprendendone i doni
straordinari, indirizzandola verso una santità seria e piena
d’amore di Dio e del prossimo. Gemma capisce bene Padre
Germano, seguendone le direttive, piena di schiettezza e
sincerità impressionante, specie quando, per suo ordine
scriverà l’autobiografia che chiamerà "Il quaderno
dei miei peccati". Il Padre Germano ne parlerà quando
scriverà la biografia di Gemma nel 1907.
La vita di Gemma è segnata da sofferenze, martirio e gioie
soprannaturali che non si possono descrivere in un solo
articolo.
Per che ne volesse conoscere di più ed innamorarsi di
Gesù come Gemma, invitiamo a leggere la sua vita, i suoi
ricordi e a partecipare, volendo, alla settimana missionaria
che si terrà nella parrocchia di S. Maria della Rotonda dal 6
al 12 aprile 2003, ad opera di missionari passionisti.
Nel grande monastero delle suore passioniste, in via S.
Giacomo dei Capri (NA), sarà allestita una mostra missionaria
per ricordare il primo centenario della morte di S. Gemma
Galgani: 11 aprile 1903 – 11 aprile 2003
Valentino Orefice C. P.