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Foto e Testi
sono tratti dal depliant
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«Nell'anno
1899 l'insigne pietà e modestia di Gemma destò una
così grande ammirazione in una piissima famiglia di
Lucca, di nome Giannini, che questa volle accoglierla
in casa propria e tenerla come figlia» (Pio XII). |
La
sala da pranzo
Qui si
riuniva per i pasti la famiglia Giannini. La sala è
rimasta pressoché intatta dall'epoca della Santa. Vi
domina un lungo tavolo, sul quale una targa metallica
ricorda il posto che normalmente occupava Gemma. Alle
pareti molte fotografie sia della famiglia colta in
varie circostanze, sia dei padri spirituali della
Santa, sia dei Santi passionisti, ai quali lei si
sentì sempre intimamente congiunta. |
La
camera Agrimonti
Nella
camera da letto del sacerdote fu talvolta adagiata
Gemma, quando era in stato di estasi dolorosa. Anche
la poltrona in fondo alla camera ricorda la passione
della Santa. Mons. Agrimonti fu uno dei primi e più
autorevoli osservatori della virtù di Gemma e della
sua altissima contemplazione. |
Il
Crocifisso
Ma ciò
che subito colpisce il visitatore è il Crocifisso.
L'immagine scolpita da un abile e pio religioso era
venerata dai Giannini e fu la silenziosa testimone
degli ardenti colloqui e delle estasi di Gemma.
Particolarmente espressivo è il volto del Signore,
qui riprodotto, sul quale le tracce di un inenarrabile
dolore si distendono in una soave pace annunciatrice
di misericordia. |
Mons.
Lorenzo Agrimonti
Era un pio Sacerdote, professore di canto
gregoriano nel seminario lucchese. Viveva con i
Giannini in qualità di istitutore e occupava le due
stanze adiacenti alla camera di Gemma. In una di
queste, lo studio, nel quale erano sistemati i libri e
il pianoforte del sacerdote, Gemma compose quasi tutti
i suoi scritti, usando sedia, tavolo e calamaio
ottimamente conservati. Qui fu fotografata da Giuseppe
Giannini mentre era in estasi seduta sulla poltroncina
accanto al tavolo. La foto dell'estasi collocata sulla
sedia è copia dell'originale custodito nel piccolo
museo di casa Giannini. |
Gemma e Cecilia
Nella camera
da letto della signora Cecilia, Gemma dormì durante
la sua permanenza in casa Giannini. In questa stanza
pregò, subì le vessazioni demoniache e fu da Gesù
decorata dei segni della sua passione. Cecilia fu la
saggia testimone di codesta divina predilezione e, con
le sue nipoti, Eufemia specialmente, l'ascoltatrice
diretta dei messaggi di Gesù a Gemma. Esse li
trascrissero e ce li hanno trasmessi.
Preziosi cimeli. In questa stessa stanza, cuore
del Santuario galganiano, si conservano intatti, con
il pavimento e le pitture murali, il letto della
signora Cecilia, il canterale dal quale l'Angelo
custode di Gemma sottraeva le lettere di lei per
inviare a Roma al padre Germano, la copia
dell'Autobiografia di Gemma bruciata dal demonio, il
catino per la pulizia mattutina, la statua della
Madonna Addolorata donata a Gem-ma da sua madre. La
brandina usata dalla Santa si trova oggi nel monastero
delle passioniste di Lucca. |
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Il
giardino
Nel grazioso
giardino Gemma lavorò di cucito insieme alla signora
Cecilia. Il pozzo ricorda l'atto eroico della Santa,
che, in un momento di tentazione impura, spense in
esso il desiderio sensuale. Nella foto è visibile la
finestra della camera (segnata da un cerchio), nella
quale Gemma morì assistita da quasi tutta la famiglia
Giannini. |
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