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VITA DEL MONASTERO-SANTUARIO di una Claustrale Passionista

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 SFOGLIA LA RIVISTA S. Gemma 

Rivista S. Gemma N.6
Giugno 2003
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Grandi cose ha fatto per me il Signore
Il nuovo convento dovrà essere fatto qui, in questa città, e tu sarai passionista
(Gesù a Santa Gemma)

Novena singolare quest'anno, in preparazione alla festa liturgica di Santa Gemma, vissuta da noi in Monastero-Santuario quasi «in punta di piedi». A differenza degli altri anni, mancava la presenza delle venerate spoglie di Santa Gemma, dal 4 maggio in Cattedrale, nell'Urna preziosa che le custodisce. Si avvertiva come un vuoto, un'assenza di qualcuno che dava significato al nostro vivere qui, intorno all'altare sotto cui avevamo collocato, al posto dell'Urna, una reliquia della Santa. 
Una novena silenziosa, senza la consueta festosità di fedeli, di canti, di parole da accogliere, come pascolo spirituale, dalle omelie della sera durante la Celebrazione Eucaristica. Sappiamo però che questa esperienza è solo una «impressione», sia pur viva; Gemma è rimasta sempre con noi, anche se le sue benedette spoglie hanno sostato quest'anno accanto al Volto Santo, dove sono state richiamo a quella santità che lei, «la povera Gemma» visse breve arco della sua esistenza terrena: una santità fortemente segnata dalla croce.
Per i molti che oggi vivono questa dolorosa esperienza, Gemma è una luce di esempio per viverla in Cristo; è una luce di speranza e di amore. Così abbiamo pregato e gioito, nella pace e nella certezza di una Presenza che confortava noi ed anche i pochi fratelli e sorelle che con noi hanno pregato in Santuario davanti a Gesù Eucaristia esposto sull'altare. 
La presenza di Gemma l'avvertivamo nella stupenda realtà della Comunione dei Santi che ci unisce tutti in Gesù, nel suo amore, nella sua Croce, nella luce delle sue ferite gloriose. E ci siamo sentite anche con Maria «la Madre» in questo suo bel mese che la celebra particolarmente nei Misteri della gioia, del dolore, della luce e della gloria. Santa Gemma accanto al Volto Santo, e noi qui accanto a Gesù Eucaristia; in un solo spirito e in un solo cuore, come sempre. La vigilia della festa di Gemma viene quasi annunciata da Maria, Madre delle Grazie, Patrona della Toscana. E con la Madonna ci siam date da fare per preparare il ritorno delle spoglie di Santa Gemma.

16 maggio. Nella mattinata i Paracadutisti sono arrivati con il loro autocarro per adornarlo di tappeto e piante verdi. Nell'andata in Cattedrale, l'Urna venne trasportata dai Vigili del Fuoco, sul loro autocarro adornato di fiori e piante; così, anche i «Para'» hanno voluto riportare in Santuario la loro Patrona, meglio, Compatrona con San Michele Arcangelo.
Di Santa Gemma custodiscono con amore l'immagine, ma soprattutto le si affidano nel compimento delle loro difficili missioni. Alle 18, ci siamo unite spiritualmente alle centinaia di fedeli che gremivano la Cattedrale, raccolte nella dolce Liturgia dei II Vespri della Santa: «Perla nascosta fosti in terra, o Gemma, ed ora brilli di Cristo nel diadema...». Il sole volgeva ormai al tramonto e abbiamo acceso i lumi a tutte le finestre da cui pendevano i drappi rossi, e sul terrazzo alle due piccole cupole che danno sulla via.
A tratti, la brezza portava già il suono della Banda di San Gennaro. E mentre all'andata dell'Urna in Cattedrale avevamo ricordato con commozione l'antico Inno alla Santa:
«...O Lucca gloriosa, progenie di Santi, accogli la sposa di Cristo tuo Rè», ora eravamo pronte, ad unirci al canto dell'Inno Ufficiale per il Centenario, composto dal Maestro Don Emilio Citti, su testi di Mons. Femando Tornei «Lo sguardo e il cuore volto a Cristo in Croce, hai visto, o Gemma, nel dolore umano un dono, prezioso a chi l'accoglie e caro a Dio. Davvero, Gemma, Fiore di Passione, tu che sperimentasti il dolore, la povertà, l'incomprensione, che passasti silenziosa e schiva per le vie della tua città, portandoti nel cuore e nelle membra un segreto d'amore per Gesù e per i fratelli, ora stavi per arrivare tra noi, tra canti e musiche solenni e gioiose, accompagnata da una folla plaudente, Sacerdoti, Religiosi e laici, dalle autorità cittadine, da piccoli e grandi e, finalmente giungevi al «tuo» Monastero che circonda come un abbraccio il Santuario in cui sei venerata, in cui accogli tanti segreti di preghiera, di gioie e dolori, di gratitudine e di supplica dai molti che, nella tua breve e tribolata esistenza terrena si riconoscono e da te traggono coraggio per vivere una fede ed una speranza cristiana sempre rinnovate, per confidare nel Padre, in Gesù che sempre ci salva, nello Spirito Santo che è Luce, Forza e Amore. 
Nel frattempo abbiamo avuto la gioia di una rapida visita di S. Eminenza il Card. José Saraiva Martins che in Cattedrale aveva presieduto la Solenne Concelebrazione Eucaristica (ne diamo in queste pagine l'omelia) e che doveva ripartire per Roma. Già era venuto tra noi per il Centenario delle Stigmate di Gemma e siamo state felici di rivederlo, di riceverne la benedizione e la promessa che ritornerà a «Santa Gemma». Intanto condivideva la nostra trepida attesa il nostro Arcivescovo, Monsignor Bruno Tommasi, venuto ad accogliere l'Urna della Santa. 
Alle 20.35, ecco le prime staffette della Polizia a fermare il passaggio delle macchine davanti al Santuario e poco dopo ecco il carro dei Para. Quasi sollevassero un lieve peso, i giovani portano la pesante Urna sulla base fiorita che l'aveva accolta in Cattedrale.
Un volo di candide colombe, di tortorelle, e di palloncini bianchi e rossi, l'irrompere dell'Inno del Centenario, il suono festoso delle campane del Santuario e della vicina parrocchia, tanti petali di fiori gettati dalle finestre del Monastero e un grande applauso. Due colombe, dopo un breve volo nell'aria della prima sera, si son posate sull'Urna piccolo «segno» delle «Colombe del Crocifisso» (come San Paolo della Croce soleva chiamare le Passioniste), tra le quali tu, Gemma, avresti voluto vivere la tua vita di croce e di amore!
E nel sollevarsi rapido dei palloncini, come non pensare ai colori che la Sposa dei Cantici vede nell'Amato!: «Il mio Diletto è bianco e vermiglio», bianco nella purezza, rosso nella Passione... La folla ha riempito presto il Santuario seguendo l'Urna mentre dalla cupola scendeva una pioggia di cuori, portanti un messaggio di Santa Gemma. Dopo il nostro Arcivescovo ha iniziato la preghiera del Padre Nostro che ci ha fatti sentire tutti una cosa sola nel Signore, e poi ha dato l'ultima benedizione all'Urna e ai presenti. 
Nessuno in Santuario sembrava voler partire. I fedeli pregavano accanto all'Urna di Gemma. Abbiamo potuto salutare il nostro Arcivescovo, il nostro Padre Provinciale, Padre Adolfo Lippi; il Sindaco di Lucca, Dott. Pietro Pazzi; il Generale Bertolini e il Colonnello Fioravanti, dei Paracadutisti; il Maresciallo dei Carabinieri, i tanti volontari in particolare abbiamo riveduto con gioia i parenti di Santa Gemma: Gemma e Mario, con la mamma, signora Bianca, nipoti di Angelina, sorella della Santa. La sera avanzava e, pian piano, il Santuario è tornato silenzioso si son chiuse le porte. Noi pure allora abbiamo potuto andare all'Urna di Santa Gemma. Venivano spontanee alla mente le Parole del Salmo: «Esulteranno le ossa umiliate». E la presenza silenziosa di Padre Germano e di Monsignor Volpi?
E' stato come l'avvertissimo lì, accanto alla creatura stupenda che Gesù aveva loro affidata, affinchè la coltivassero, come un fiore di Passione, per lo Sposo, per la Chiesa, per il mondo. Abbiamo ricordato anche i membri della Famiglia Giannini: Cecilia che visse con Gemma i momenti più drammatici degli ultimi mesi, delle ultime settimane della sua protetta. E gli altri, specialmente i Genitori e l'Avv. Giuseppe, testimone anche nelle varie ricognizioni delle spoglie mortali di S. Gemma, e l'Eufemia, Fondatrice dell'Istituto Missionario delle Sorelle di Santa Gemma. 
E Suore di altri Istituti che a Gemma si ispirano: Suore di Santa Gemma Galgani, di Dodoma (Tanzania) da tempo nostre ospiti, ed altri pure; e il Movimento Laicale Passionista che della "laicita' sofferta" di Gemma prende motivo per invocarla come loro Patrona. Vorremmo davvero ricordare tutti in queste pagine. I membri del Cenacolo di Santa Gemma, che il primo giovedì di ogni mese alle 21 si riuniscono in Santuario, per una veglia orante con noi: ed altri, vicini e lontani che con noi si sentono uniti tramite Santa Gemma: particolarmente i collaboratori alla nostra rivista e tutti coloro che ricevono queste pagine e ci esprimono il loro incoraggiamento.
Soprattutto i sofferenti e quanti sperimentano la Passione di Gesù e che traggono luce e conforto dall'esempio di Gemma. Gemma si consegnò all'Amore Crocifisso, affidandosi e amando, e l'amore ha reso feconda di Grazia la sua vita, e darà senso e preziosità alla vita di chi, come Gemma vorrà accettare di soffrire amando, per la salvezza del mondo, con Gesù.

Domenica 18 maggio. Abbiamo avuto la graditissima visita del Superiore Generale dei Passionisti, il Rev.mo Padre Ottaviano D'Egidio che ha presieduto la Concelebrazione Eucaristica delle 10,30. Concelebranti, il Rev. Padre Luigi Vaninetti, 1° Consultore Generale Passionista, e Padre Tito Zecca, Segretario del Comitato per il Centenario di Santa Gemma e Padre Giambattista Scarinci.
 Erano presenti in Santuario i Laici del Movimento Passionista e i partecipanti ad un pellegrinaggio. Il Padre Generale ama molto Santa Gemma; all'omelia ne ha parlato con profondità di concetti, mostrando di conoscere bene la Santa e la sua spiritualità di Mistica della Passione; ha pure ricordato la figura di Padre Germano, Passionista, il «Buon babbo» di Gemma, di cui la Chiesa ha già riconosciuto le virtù eroiche, dichiarandolo Venerabile.
Il Padre Generale si è poi trattenuto paternamente con noi e il suo desiderio è che i Monasteri Passionisti possano crescere soprattutto in santità di vita. Vari pellegrinaggi si sono susseguiti, nel pomeriggio e siamo liete che sia richiesto molto il Sacramento della Riconciliazione.
Vogliamo terminare queste brevi note con le parole che la Chiesa rivolge a Gemma nella Liturgia dei Vespri: «Gemma, vergine saggia».

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