16 MAGGIO: FESTA LITURGICA DI
SANTA GEMMA
di una Claustrale Passionista
Gemma ritorna nel Suo Santuario
Non di rado ci vien chiesto in quale giorno si festeggia
Santa Gemma, perché in genere, i calendari riportano date
diverse. Dopo l'ultima riforma liturgica, la festa annuale
della Santa è il 16 Maggio. Perché?
Perché l'undici Aprile – data della sua morte – è la
memoria di San Stanislao, Vescovo e Martire; il 2 maggio,
quella di Sant'Atanasio, Vescovo e Dottore e il 14 maggio,
giorno della Beatificazione di Gemma e per anni sua festa
annuale, si celebra ora San Mattia, Apostolo.
Così, per «Santa Gemma Galgani, Vergine lucchese» è
stata fissata la data del 16 maggio, più vicina a quelle che
potevano riguardare la sua figura di Santa del Mistero
Pasquale, come la definì Papa Paolo VI. Gemma, icona di
Cristo Crocifisso, «la più bella medaglia commemorativa del
Volto Santo di Lucca». Il16 maggio vien subito dopo la festa
di S. Maria delle Grazie di Montenero, Patrona della Toscana.
Gemma chiamava la Madonna "la cara Mamma mia", e nel
mese dedicato a lei rimane ancora la sua festa annuale.
Quest'anno, l'urna della Santa tornerà al suo
monastero, dopo aver sostato durante i giorni della Novena in
«San Martino». il Duomo della sua città, accanto al
Volto Santo, là, dove per la prima volta la «ragazzina della
grazia» (l’improvvisa guarigione da malattia mortale), la
giovinetta schiva che nelle sue membra nascondeva il
misterioso segno delle stigmate, aveva veduto i Passionisti,
ascoltato la loro parola nella Missione popolare in
preparazione all'anno 1900. Il loro stemma, la croce bianca
nel cuore, era rimasto scolpito nelle sua mente e nel suo
desiderio. Non le aveva detto Gesù: «Sarai una figlia della
mia Passione, ed una figlia prediletta»?
In questo 16 maggio, Gemma ritorna al Monastero che Gesù
le aveva chiesto (Lett.85a a P. Germano), ma nel
quale non poté entrare: l'ultima sua rinuncia accettata in
totale abbandono al Signore, ma con la certezza che «...con
le Passioniste ..vi starò quando sarò morta» (PG, p.313) !
Gemma ritorna al Monastero che racchiude , come in un
abbraccio, il santuario in cui riposano le sue spoglie in
attesa della risurrezione. Ritorna solennemente, attraversando
le vie che percorse umile e povera, silenziosa e assorta nel
suo Dio. Ritorna tra le preghiere, i canti festosi, la gioia
di strumenti musicali.
E l'accolgono le parole che campeggiano su due lati del
Santuario: «.. et exaltavit humiles» - «Fecit mihi magna
qui potens est"; (ha esaltato gli umili – Grandi cose
ha fatto in me l’Onnipotente. E le sue stesse parole,
all'esterno ed all’interno della cupola: «Io vorrei, o
Gesù, che la mia voce arrivasse fino al confini del mondo;
chiamerei tutti i peccatori e gli direi che entrassero tutti
nel tuo Cuore» - «Si deve imparare ad amare soltanto: scuola
è il Cenacolo, il Maestro è Gesù; le dottrine da impararsi
sono la sua carne e il suo sangue».
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