vai alla Home PageLo schema utilizzato nella scrittura delle Lettere

(Brano tratto dal Libro)

Vai alla copertina del libro    Inizio:   
un saluto o augurio cristiano che nei primissimi anni era Iesus; o Viva Gesù; o Viva Gesù, Viva Maria SS.ma; o Sia il SS.mo Nome di Gesù benedetto; poi, per vari anni, si trova quasi sempre I. M. I. (Iesus, Maria, Ioseph); o Sia lodato Gesù e Maria; poi comincia, durante gli anni ’30 a porre la giaculatoria o augurio derivante dal carisma: La Passione SS.ma di Gesù e i Dolori di Maria SS.ma siano sempre nei nostri cuori; che diventerà in latino Passio Domini nostri Iesu Christi sit semper in cordibus nostris; per comodità e facilità di scrivere si abbrevierà in Iesu Christi Passio, sottinteso sit semper in cordibus nostris, abbreviata in I. C. P. e questa sigla diventerà il saluto abituale dagli anni ’50.
In alcune lettere di direzione il saluto risponde alla situazione della persona diretta.

    Il saluto alla persona:   
la formula dipende dalla familiarità di relazione che si è stabilita tra lui e il corrispondente ed anche la dignità sociale o ecclesiale del destinatario. In genere è molto semplice e cordiale ed aiuta il corrispondente a sentisi a proprio agio. Merita particolare attenzione la sua compitezza nel dare i dovuti titoli ad ogni persona, perché atto di giusto rispetto e carità.

    Corpo della lettera:   
tratta dell’argomento con ottima logica e scorrevolezza. L’argomento umano è sempre unito ad una visione di fede; però la visione di fede non gli impedisce di richiamare l’uso della ragione e della prudenza, "giacché, scriveva, finché si può camminare per le vie ordinarie, convien farlo, senza aspettare eventi miracolosi" (Lettere, IV, 36).

    Saluti di commiato:  
generalmente sono un augurio di bene dal Signore, espresso in varie maniere secondo il tempo disponibile e il tipo di relazione con il corrispondente. Con i religiosi passionisti spesso usa: Vi abbraccio in Gesù Cristo; oppure: lo abbraccio nel Cuore purissimo di Gesù; spesso usa anche: Resto in fretta di vero cuore; con saluti ai religiosi di comunità.
La formula di commiato è prolissa e risente del barocco specialmente con le persone altolocate, per es: Umilissimo Indegnissimo Servo Obbedientissimo; spesso Indegnissimo Servo Obbligatissimo; con le persone che dirige spesso scrive solo Indegnissimo Servo in Cristo; oppure Suo vero Servo in Gesù; Suo vero Servo nel Signore; a volte semplicemente Suo Servo; con i religiosi spesso Affezionatissimo Servo.