3 giugno 2003, Falvaterra (FR). Pellegrinaggio alla tomba del Venerabile padre Fortunato Maria De Gruttis, passionista, il "Padre Pio dei Passionisti del Secolo XIX".

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Documenti Curia DOL

 

PER GLI APPROFONDIMENTI sul Venerabile Fortunato Maria De Gruttis, consulta la sezione Santità nella Famiglia Passionista 


Congregazione della Passione di Gesù Cristo

PROVINCIA "B.M.V. ADDOLORATA"
P. Antonio Rungi, Superiore Provinciale
Via S. Maria ai Monti, 330 – 80141 –Napoli
Tel. e Fax 081/7513707 – Cellulare 338/6474243

Molti fedeli di Roccavivi (Aquila), lunedì 2 giugno 2003 hanno svolto un pellegrinaggio presso la tomba del Venerabile padre Fortunato Maria De Gruttis, sacerdote passionista, originario di tale località.
Accompagnati dal parroco, don Giuseppe Siciliano, i pellegrini sono giunti al Ritiro di San Sosio Martire, in Falvaterra (Fr), intorno alle 9.00, accolti dai religiosi della locale comunità passionista.
Una breve visita in chiesa, poi una passeggiata distensiva nell’ampio giardino del convento dei passionisti, da decenni casa di esercizi spirituali e di accoglienza per giovani e gruppi. Successivamente i fedeli si sono accostati al sacramento della confessione per prepararsi alla celebrazione eucaristica. 
Alle ore 11.00 è iniziata puntuale la santa messa, nella Chiesa del Convento, officiata dal superiore provinciale dei passionisti del Basso Lazio e Campania, padre Antonio Rungi, con il quale hanno concelebrato il parroco di Roccavivi, don Giuseppe Siciliano ed il parroco di Falvaterra, padre Cesare De Santis, passionista.
Durante l’omelia, il superiore provinciale ha messo in risalto l’esemplarità della vita del Venerabile padre Fortunato che ha vissuto in modo eroico le virtù teologali di fede, speranza e carità. "Attraverso una scelta di vita coraggiosa –ha detto padre Rungi- il Venerabile ha risposto in pienezza alla chiamata di Dio, sia accogliendo il dono del battesimo e sia consacrandosi in modo speciale a Dio mediante la professione dei consigli evangelici di povertà, castità ed obbedienza. 
Educato alla fede cristiana nella sua famiglia fu attratta dall’esempio di vita dei figli spirituali di San Paolo della Croce, nella cui Congregazione decise di entrare. Tutta la sua vita sacerdotale fu interamente consacrata ad un mistero particolare: quello dell’amministrazione del sacramento della Confessione. 
Per 40 anni, nel Ritiro dei passionisti di San Sosio Martire, padre Fortunato accolse tutti coloro che volevano riprendere un cammino di fede e di adesione a Dio, dopo un allontanamento da Lui con il peccato mortale. Sia nella guida spirituale di persone semplici ed umili e sia nella guida di persone di ceto elevato, padre Fortunato parlava a tutti con il cuore in mano, trasferendo nelle persone l’amore a Gesù Crocifisso, ma anche un ‘insegnamento di vita incentrato su un atteggiamento di conversione permanente".
La santa messa è stata animata dalla Schola cantorum e dai ministranti della Parrocchia di Falvaterra, a conferma di un stretto rapporto tra la comunità parrocchiale e la comunità passionista del Ritiro di San Sosio Martire. La parola di Dio è stata proclamata dai fedeli della parrocchia di Roccavivi e dal loro parroco.
A conclusione della celebrazione eucaristica, i concelebranti e tutti i presenti si sono recati presso la tomba del Venerabile padre Fortunato De Gruttis, ricavata nella parete, del lato destro, dell’ingresso della chiesa, per recitare la preghiera per la beatificazione del Venerabile, proposto quale esempio di vita cristiana e religiosa da Giovanni Paolo II, che l’11 luglio 1992 riconosceva in padre Fortunato De Gruttis l’esercizio, nel grado eroico, delle virtù teologali.
Il pellegrinaggio è stato anche un primo passo verso la celebrazione del Centenario della morte del Venerabile, che ricorre il 28 dicembre 2005. In vista di tale storico avvenimento sia i passionisti della Provincia dell’Addolorata che la comunità parrocchiale di Roccavivi vogliono predisporre un articolato programma di manifestazioni religiosi, culturali e sociali in ricordo di questo degno figlio della terra abruzzese. 
In particolare, la commissione congiunta che sarà costituita nei prossimi mesi, focalizzerà i suoi lavori su due obiettivi fondamentali: l’azione pastorale e l’animazione vocazionale. Padre Fortunato è molto conosciuto e venerato tra le gente di Roccavivi e dei Paesi limitrofi. 
In tutte le famiglie l’immagine dei Venerabile è custodita e ad essa si rivolgono i membri delle famiglie soprattutto nei momenti difficili, ritenendo padre Fortunato un "santo" particolarmente potente presso il trono di Dio per casi gravi e disperati.
D’altra parte, tutta la sua vita di religioso e sacerdote passionista è stata improntata ad una sensibilità verso le sofferenze spirituali, morali e materiali dei moltissimi fedeli che si rivolgevano a lui nel Ritiro di San Sosio Martire. Moltissime persone per parlargli facevano giorni di cammino e attendevano ore davanti al confessionale per aprire il loro cuore a questo apostolo instancabile del confessionale.
Padre Fortunato Maria De Gruttis era nato a Roccavivi (Aq) il 3 marzo 1826. Tra i passionisti professò il 14 giugno 1844 a Paliano (Fr) e fu poi ordinato sacerdote il 23 dicembre 1848. Figlio dell’obbedienza visse la sua consacrazione al Signore in perfetta sintonia con la Regola dei Passionisti. Per circa 40 anni svolse il ministero di confessore nel Convento di San Sosio Martire. 
Nell’apostolato, tuttavia, fu arricchito dal Signore di singolari carismi: profezia, scrutazione dei cuori, guarigioni, bilocazione. Anticipò di un secolo lo stile di vita sacerdotale, ma nella Congregazione dei Passionisti, di padre Pio da Pietrelcina. Infatti, folle di fedeli circondarono sempre il suo confessionale per avere in lui una guida sicura nel cammino verso santità in ogni stato di vita. 
E padre Fortunato a tutti seppe indicare la strada giusta per incontrare Cristo nel sacramento della Riconciliazione e dell’Eucaristia.
Ora, in vista del centenario della sua morte, nel cuore dei suoi numerosi devoti, molti anche in America, c’è il segreto desiderio e l’attesa di vederlo elevato agli onori degli altari con una possibile beatificazione del "Venerabile padre", che seppe fare del Confessionale la sua abitazione preferita dalla mattina alla sera, per accogliere le anime in cerca di Dio e della loro interiore serenità.

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