9 marzo 2003, Airola (BN). Festeggiata Santa Francesca Romana, protettrice degli automobilisti, nel convento dei Passionisti, con la presenza del Superiore Provinciale | ||
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Festa grande ad Airola (BN) nel Convento dei
Passionisti di Monteoliveto in onore di Santa Francesca Romana,
protettrice degli automobilisti, ricordata nell’annuale ricorrenza
liturgica della nota santa. Nella città di Airola il culto in onore di Santa Francesca Romana risale ad antica data. Esattamente al 1608 in occasione della canonizzazione della santa, quando i monaci olivetani, alla cui spiritualità si rifaceva santa Francesca Romana, ottennero una preziosa religiosa, tratta dalla costola della santa e realizzato un altare privilegiato nell’attuale chiesa, ora parte integrante del grande monastero dei padri passionisti. La devozione alla grande santa romana viene conservata nella città di Airola con iniziative non solo religiose, ma anche culturali e sociali. Domenica 9 marzo, infatti, una solenne concelebrazione, presieduta dal
superiore provinciale dei passionisti della Campania e Basso Lazio, padre
Antonio Rungi, e da tutti i sacerdoti della locale comunità
passionista ha riproposto all’attenzione dei numerosi fedeli convenuti a
Monteoliveto la figura e l’opera di santa Francesca Romana, nonché l’attualità
del suo messaggio di donna, madre, religiosa, impegnata su vari fronti,
nonostante le sue nobili origini e la situazione economica particolarmente
brillante, che valorizzò per aiutare le persone ammalate e in
difficoltà. Con semplicità accettò i grandi doni della vita, l'amore
dello sposo, i suoi titoli nobiliari, le sue ricchezze, i tre figli nati
dalla loro unione e sui quali ella riversò un amore vigile e
tenerissimo; e con altrettanta semplicità e fermezza d'animo ne
accettò la privazione. La carità fu uno dei suo capisaldi di vita interiore e
cristiana. Il suo palazzo, infatti, divenne la meta obbligata di bisognosi
d'ogni genere. Generosa con tutti, profondeva i beni di cui disponeva per
alleviare le tribolazioni degli altri, senza nulla concedere a se
stessa. Il Cronista Airola (BN), 9 marzo 2003 |