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Carlo Houben (1821-1893)
Olandese di
origine, entrato nella
congregazione dei Passionisti appena impiantata in Nord Europa (siamo nel quarto
decennio dell'Ottocento), viene mandato in Irlanda. Un
paese povero, stremato dalle carestie, ancora legato alla Gran
Bretagna, dissanguato
dalle emigrazioni. E
richiesto il suo aiuto per sostenere una
povera comunità che agli
inizi della sua presenza nella "Terra
dei Santi" veniva messa duramente alla prova da difficoltà
di ogni genere.
Carlo spende tutte le sue energie per il bene degli irlandesi.
Le tante conversioni e le innumerevoli grazie, che i fedeli
ottengono per l'intercessione di questo generoso e tanto
umile servo di Dio, lo fanno chiamare ancora oggi «il taumaturgo
di Dublino».
Il primo biografo padre Austin, suo contemporaneo, parla della
mirabile impressione che faceva su tutti padre Carlo:
chiunque l'avesse incontrato, anche una sola volta, percepiva
subito nel proprio cuore un intimo risveglio di devozione,
rimanendogli per sempre impresso il ricordo di una
veneranda figura, che
portava impressi i segni delle veglie e
dei digiuni. A tutti era
evidente - scrive l'Austin
- che padre Carlo era un ricettacolo di grazia speciale e
abbondante, alla quale
corrispondeva pienamente, conducendo una
vita tutta elevata alle cose
del cielo. |