L’impatto con la nuova realtà ha fatto si che il confronto con essa è stato positivo, era come ricominciare una nuova vita segnata soprattutto da molto entusiasmo e fervore. Ci sono stati anche momenti di alti e bassi ma con la Grazia di Dio li ho superati fino alla decisione di fare la domanda di ammissione al noviziato dopo tre anni di noviziato. Ancora adesso sento risuonare in me la Evangelica: "vieni e seguimi" fino al punto di trovarmi nella casa di noviziato della Presentazione di Mari al Tempio sul monte Argentario. Sento oggi, ancor più di prima, il consolidarsi dell’immenso Amore di Dio.

Essere novizio è prendere quella Croce che Gesù cita nel Vangelo per seguirlo. E’ fino ad ora (circa sei mesi) una esperienza insita di preghiera, meditazione e un crescere nella carità fraterna (avendo un buon rapporto sia con la comunità, sia con il maestro sia con i novizi. Per mezzo delle lezioni del maestro, P. Francesco Guerra, sto avendo la possibilità di conoscere meglio la figura di S. Paolo della Croce e della nostra Congregazione. Fino ad ora il momento più emozionante l’ho avuto il giorno della vestizione il 21 Novembre scorso, l’essere spogliato per essere rivestito di Cristo mi ha donato la forza e la gioia ma anche la responsabilità. E’ un cammino che sta maturando con l’aiuto di Dio e degli uomini che Egli mi ha messo accanto sperando che questo mi porti ad una più consapevole adesione a quello che è il disegno di Dio su di me.