Nella Comunità delle Monache Passioniste di
Napoli ho trascorso dei giorni indimenticabili.
Al Monastero ero già stata per una visita frettolosa insieme a
un'altra persona. Le monache, così attente e specialiste
nell'indovinare le inclinazioni delle anime, si erano accorte dell'amore
che nutro per la Trinità Beata abitante nel cuore di ogni uomo e,
nel modo più squisitamente ospitale, mi avevano invitata a vivere
con loro un po' di tempo. Avevo pregato molto perché Sua Divina
Maestà mi concedesse il privilegio di una simile esperienza, e,
avevo lasciato quell'"oasi di pace" ripiena di una profonda
gratitudine nei confronti di Dio, donatore dei più bei doni, e di
quei Suoi angeli che già in terra Lo lodano incessantemente per
noi e per il mondo.
L'imponenza del Monastero davvero richiama alla mente la
Sua Autorità Regale, ma l'interno è così
accogliente e caldo che l'abbraccio divino si può avvertire al
tatto. La Sua Presenza è viva, attiva fin nel più piccolo
angolo: la Preghiera delle Sorelle genera continuamente la Sua Energia
Salvifica, persino con ogni singolo gesto che è orientato
direttamente alla Sua Gloria.
La Divina Unione si vive in modo totale nel momento della Celebrazione
Eucaristica mattutina, cui precede, in senso propedeutico, la recita
delle preghiere del mattino, l'ufficio delle letture e le lodi. La
Comunione è comunque piena in tutti i momenti del giorno
perfettamente scandito e offerto in modo cordiale, accorato, attraverso
la Liturgia delle Ore (terza, sesta e nona) in cui il tempo, dono di Dio
anch'esso, viene reso prezioso e sacro. La vita all'interno del
monastero risulta essere una costante ricerca, un cammino verso una
perfezione sempre maggiore per una sempre migliore edificazione del
Regno di Dio. Il clima di spirituale povertà, ma anche la
povertà materiale volontaria, questo amore per il sacrificio, il
modo cosi soave, sereno e docile di esercitarlo da parte delle monache,
tocca sensibilmente il cuore ed edifica, ed eleva l'umanità
intera.
L'immolazione di se stesse, ad imitazione del Cristo
sofferente e la propria scelta di oblazione fanno delle monache
claustrali validissimi strumenti di santificazione universale. Mai la
mente è distolta dal pensiero dello Sposo Divino. Anche durante
il pasto "parco e frugale" una di loro sacrifica il proprio,
per poter leggere alle altre, ad alta voce, qualche bella meditazione.
Questo anche nel breve tempo che si dice di "ricreazione"
durante il quale ciascuna può dedicarsi ad un lavoro di
"diletto" che può essere l'uncinetto, il tombolo, il
ricamo, diverso dall'ufficio che ognuno di loro adempie ogni giorno.
Anche in questo tempo di ricreazione ci si impegna nell'ascolto della
lettura della vita delle lettere di un santo.
Mi è parso di vivere in cielo, nella Sua dimora; ai Suoi Piedi;
dissetarsi della Sua Parola che sgorga direttamente dalle Sue Labbra e
non essere mai sazi del Suo Amore e quindi abbandonarsi nuovamente alla
Sua Misericordia. Davvero voglio invitarvi tutti a vivere questa
esperienza stretti per mano dell'Amico per eccellenza. A sera le
preghiere e la Compieta chiudono il giorno e la tenerezza del Padre
passa attraverso la mano della Superiora, che segnando col pollice una
piccola croce sulla fronte, benedice ancora il sonno e il riposo delle
Sue colombe.
In cella, poi, ciascuna può restare ancora in
compagnia dell'Amato Bene. Certo l'esercizio della riparazione del
peccato, soprattutto quando il peccato appartiene al mondo intero, non
riesce spontaneo a tutte le anime, ma bisogna avere l'audacia di
provare: Signore, nella più profonda umiltà Ti prego: dona
uno Spirito D'Amore che promuova e attui in ogni istante la concordia e
la pace perché il Tuo Regno sia presto definitivamente instaurato, per
Cristo Tuo Figlio. Amen.
Si degni ancora il Signore di benedire il mondo nella
Sua grande pazienza e longanimità.
Per questa diretta collaborazione con il Creatore di tutte le cose che
è la vita claustrale è prevista una formazione che si
compone di un periodo di "postulandato", uno successivo di
"probandato" fino all' ammissione ufficiale.
Una intensa e santa preghiera a tutti.
2001