la Testimonianza di Suor Olga

Le Mie vie non sono le vostre vie!
Avevo un lavoro, tante amicizie. Ero autonoma e libera di organizzarmi come volevo. Nella mia vita non mi mancava niente!

Nel tempo libero dal lavoro mi piaceva girare in macchina, fare escursioni e andare a sciare sulle mie belle Dolomiti. Erano tutti divertimenti belli e sani, ma con il passare del tempo mi soddisfacevano solo momentaneamente, mi sentivo inquieta, fuori posto e tutto mi appariva sempre più piccolo, limitato, e nel profondo sentivo un grande vuoto, il mio cuore anelava a qualcosa di infinito, ma non riuscivo a capire che cos’era.

Questa strana e pungente inquietudine che il Signore mi aveva messo dentro per condurmi a Sé, mi assillava da parecchio tempo e non mi lasciava in pace. Capivo che dovevo cambiare vita, e lo desideravo, ma come? Una domanda incessantemente mi tormentava: " Che cosa vuoi, Signore da me?"

Dio nella sua immensa bontà, aveva messo sul mio cammino un sacerdote che mi ha aiutato, con molta pazienza, a capire e a discernere la Sua volontà su di me. E’ stato questo un periodo lungo di forte ricerca e parecchie volte mi sono trovata in crisi profonda. Ero un’anima in pena. C’era la fatica, il travaglio di sapermi fare accoglienza, di essere docile a ciò che Lui mi chiedeva attraverso le sue mediazioni. In questo particolare periodo di lotta ho fatto un’esperienza molto forte di Gesù presente nell’Eucarestia. 
Stare davanti al Santissimo Sacramento mi donava tanta pace e sentivo la bellezza di stare con Lui , e questo mi dava una forte ricarica e non potevo lasciare passare un giorno senza fare la mia visita a Gesù e sostare con Lui in silenzio e momentaneamente sparivano le mie ansie e le mie angosce. Dio che scruta e conosce i cuori e penetra i nostri pensieri sapeva ciò di cui avevo bisogno..., e io intanto continuavo a chiedere di farmi conoscere la sua volontà, qualunque essa fosse. La mia vita continuava come prima, ma il Signore era diventato un amico sempre più presente nel mio cuore che mi spronava a vivere con più radicalità la mia quotidianità.

Avendo conosciuto il movimento dei focolari sentivo il desiderio di fare un’esperienza più profonda e decisi di recarmi in una loro comunità. Durante il viaggio però ho avuto un incidente e tramite questo evento ho capito chiaramente che questa non era la volontà del Signore e abbandonai decisamente questo pensiero.
Nel frattempo per staccarmi un po’ da tutti e da tutto decisi di fare un anno di volontariato sociale a tempo pieno a servizio delle persone più bisognose ed emarginate. All’inizio ero contenta perché mi sentivo realizzata nel donarmi agli altri. Ma con l’andare del tempo anche questo non mi bastava più e sperimentavo che il Signore voleva qualcosa d’altro. Però io facevo la sorda e resistevo ai suoi richiami. Si facevano sempre più chiari i segni di una Sua chiamata ad una vita di consacrazione. 
Avvertivo che il Signore mi chiamava per un’altra strada che non corrispondeva alla mia e che le mie vie non erano le Sue, come pure i Suoi pensieri non erano i miei. Stavo comprendendo che potevo trovare pace e gioia solo abbandonandomi al Suo progetto d’amore.

Terminato l’anno di volontariato sperimentavo sempre più che il dono di un anno vissuto nel servizio ai più poveri poteva diventare DONO al Signore e ai fratelli di tutta la mia vita. Decisi cosi di fare un’esperienza in questo monastero che avevo conosciuto durante l’anno di volontariato, anche per verificare se il Signore mi chiamasse ad una vita di totale donazione a Lui nel silenzio e nel nascondimento. Qui il Signore ha parlato al mio cuore .Ho provato dentro di me tanta pace, serenità, una gioia interiore che non sapevo spiegare e che invano avevo cercato fuori in tanti modi.
In questa pace, serenità e gioia ho compreso l’infinito amore di Gesù Crocifisso per me, e allo stesso tempo ho sentito un forte bisogno di contraccambiare il Suo amore con il dono di tutta me stessa a Lui, come Lui si è donato a me e a ciascun uomo.

Conoscere la Sua volontà, se da un lato mi riempiva di gioia, dall’altro mi gettava nell’angoscia e nella paura. Non avevo mai pensato di diventare monaca di clausura, anzi a dire il vero avevo sempre avuto una forte ripugnanza per questo tipo di vita, per le grate. (A me che piaceva tanto girare!), per il modo di vestire... Ed ora io ero chiamata a diventare monaca? Oh, il solo pensiero mi faceva stare male, eppure ciò che avevo sperimentato in questo monastero mi faceva capire che era quella la mia strada. 
E’ stata una scelta maturata nella prova, nella sofferenza. Ricordo di aver pianto amaramente davanti al Signore, perché mi stava chiedendo troppo, ero disposta a tutto, ma non a diventare monaca! Il Signore mi chiedeva di morire a me stessa ed io non volevo, non mi sentivo ancora pronta...e come Gesù nell’orto del Getsemani chiedevo che allontanasse da me quel calice. Capivo che era una contraddizione: prima chiedevo con insistenza di conoscere la Sua volontà e adesso mi tiravo indietro...ma il Signore è paziente e Lui porta a termine l’opera che ha iniziata.

Ho sentito molto vere le parole del profeta Geremia:" Mi hai sedotto Signore e io mi sono lasciata sedurre, mi hai fatto forza e hai prevalso".
Non è stato neanche facile per i miei accettare questa scelta così "strana", fuori del normale...ma sapendo che non riuscivo a stare ferma non si erano preoccupati più di tanto perché avevano la certezza che non avrei resistito più di una o due settimane o al massimo un mese, e mi prendevano anche in giro...Mi lasciarono partire abbastanza tranquillamente. 
Intanto passavano le settimane, i mesi... e io non avevo nessuna intenzione di ritornare a casa. Mia mamma allora incominciava a piangere e a supplicare di tornare a casa.., perché per lei ero come morta; ogni momento le sembrava di vedere la mia macchina arrivare...e invece niente. Continuava a telefonare e a piangere finché un giorno le dissi: "Va bene mamma ritorno ma solo per fare contenta te, io sono contenta di stare qui, ma se tu lo vuoi io vengo" .Dopo un attimo di silenzio e tra le lacrime mi disse:" No, se tu sei contenta resta pure, io mi abituerò col passare del tempo, basta che tu sia felice". E veramente è stato così. Adesso anche i miei sono contenti di questa scelta anche se c’è la sofferenza del distacco e del capire una vocazione così radicale.

Oggi ringrazio il Signore perché mi ha dato il coraggio di seguirlo, perché non si è stancato di bussare al mio cuore indurito. Lo ringrazio del dono immenso della vocazione. Quando sono entrata ho sperimentato forte che dietro di me si chiudevano sì le porte, ma allo stesso tempo si spalancavano le porte del mio cuore sul mondo intero, per diventare preghiera incessante per coloro che avevo lasciato, e per i più bisognosi, incompresi, abbandonati... Ecco il Signore mi chiamava a scalare altre montagne ...per me ancora sconosciute e difficili.!

Sto scoprendo sempre più, con grande gioia e stupore, quanto Lui ha fatto e continua a fare per me, ma soprattutto lo ringrazio di questo Suo amore totale, gratuito e questo invade il mio cuore di gioia, riconoscenza e desiderio di ricambiarlo.
Quando il Signore chiama e trova in noi disponibilità, allora dona anche la forza e la grazia per camminare su una strada che forse all’inizio non si capisce, che sembra inutile e che può costare molto. Sto sperimentando che il Signore cammina con me e anche se è molto quello che mi ha chiesto, molto di più è quello che Lui mi ridona ogni giorno.

Vivendo il carisma passionista mi unisco alla passione di Cristo che continua oggi nei poveri e sofferenti. Con l’offerta quotidiana e la preghiera posso presentare al Signore tutti i crocifissi del mondo ed essere per loro una voce di intercessione che sale a Dio.

Suor Olga della Val Badia (Alto Adige) è entrata in questo monastero a 29 anni. Diplomata alla scuola alberghiera, ha lavorato parecchi anni in albergo.
Anche lei ha fatto un anno di Volontariato sociale a Bolzano ed è tramite il Fondatore di questa Associazione per il recupero dei tossicodipendenti e minori in difficoltà, Don Giancarlo Bertagnolli, che ha conosciuto le Passioniste di Loreto

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