la Testimonianza di Suor Eva Maria Benedetti

Ho sempre avuto grande stima della claustrali, ma pensavo che non fosse tra loro il mio posto.
Fin da piccola avevo in cuore il desiderio di essere tutta e solo di Gesù, ma cresciuta mi sembrava logico, viste le mie scelte, diventare suora missionaria medico, altrimenti cosa stavo facendo? Perché mai studiare tanto e poi lasciare tutto ? E cos’era il desiderio che sentivo dentro di servire i poveri e i sofferenti, condividendo la mia vita con loro?

Avrei voluto raggiungere e curare tutti, e consolare tutti e amare tutti. Più cercavo, più ero indecisa e non riuscivo a colmare quella sete di esserci per tutti che mi ardeva dentro. L’insoddisfazione cresceva e con essa la sicurezza che stavo bene solo nell’incontro con Gesù. Ma continuavo a cercare.
Il Signore con pazienza mi ha attesa, guidata e condotta un giorno nel 1995 nel Suo deserto…… aspettando la mia risposta.

Avevo da poco scoperto il Monastero delle Clarisse di Verona, in centro, e lì andavo ogni volta che mi rimaneva libero un po’ di tempo dall’università, per stare in adorazione davanti a Gesù Sacramentato .
Finalmente un giorno decisi di conoscere le monache che sentivo dalla Chiesa, senza però vedere, e verso le quali mi sentivo come misteriosamente attratta. Chiesi loro di poter fare un ritiro per il Santo Natale, che volevo vivere in maggior raccoglimento e preghiera.

Lontanissima ero dal pensare che ne sarei uscita trasformata nel cuore e col solo desiderio di rimanere lì con Lui per sempre. Ma nel silenzio del Monastero, quei nove giorni, Dio si è fatto sentire così forte in me che non potevo resisterGli. Ero disposta a lasciare l’università a metà del quinto anno, e meno male che non lo feci.
Più mi convincevo che ero fatta per quel deserto, più cercavo ancora qualcosa…ma cosa? Gesù Crocifisso che, nell’abisso amoroso e doloroso del Suo mistero d’Amore, mi voleva per Sé.
Dove?

Quello del dolore e della sofferenza umana era un abisso che mi chiamava, che mi interrogava continuamente: all’ospedale come sulle strade del mondo. E perché tanti modi di viverlo, accettarlo o rifiutarlo? Volevo sapere che cosa muoveva l’anima degli amanti del Crocifisso e perché Gesù aveva voluto salvare il mondo sulla Croce. Lessi per caso la vita di Santa Gemma Galgani, spinta dalla curiosità per una frase detta da un sacerdote diocesano che entrava nella Congregazione della Passione.
Da sempre guidata da un Padre Passionista non avevo mai pensato che alla fine sarei entrata in questa meravigliosa famiglia. Così sono arrivata, non senza mille incertezze, a Loreto. L’unica garanzia è il Suo troppo grande amore per me e per l’umanità.

Chi mi conosce sa quanto mi sia costato lasciare l’università, le mie prospettive di missione e tanti bei progetti, e quanto mi costi dire ogni giorno sì alla Volontà di Dio .Qui il Signore mi fa la grazia di amare il Suo modo di salvare l’uomo che per molti è ancora oggi scandalo. Gesù Cristo ha salvato il mondo attraverso la propria sofferenza e morte libera e generosa. Non è il dolore che in sé ha valore, ma l’accettazione e l’offerta di esso per amore. E’ infatti l’amore che trasfigura la sofferenza, e la Passione di Cristo ne è l’espressione più piena . E Dio ancora oggi non salva il mondo senza di noi; tutti in qualche modo collaboriamo alla Salvezza.

Fuori di Dio, tante cose non le accetterei, fuori di Dio le sofferenze e i pesi quotidiani che cerchiamo di evitare, cioè la nostra croce, sarebbe insopportabile e impossibile accogliere. Dio ha fatto della nostra miseria la via per raggiungerlo e per comprendere il Suo immenso amore. Il carico di Gesù è il nostro carico, è Lui che fa se Gli permettiamo di incontrarci.
Noi monache Passioniste in particolare, siamo invitate a portare questo carico di Gesù, questo peso del mondo che ci fa conoscere l’infinito Amore di Dio, pregando perché ogni uomo possa incontrare, conoscere ed amare Cristo.

Suor Eva Maria Benedetti di Ceredo (Verona) è entrata nel Monastero delle Passioniste di Loreto nel settembre del 1998 all’età di 25 anni, dopo due mesi dalla laurea in medicina. Il 14 settembre 2001 fa la Professione religiosa.

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