la Testimonianza di Suor Eva Maria Benedetti |
Ho sempre avuto grande stima della claustrali, ma
pensavo che non fosse tra loro il mio posto. Avrei voluto raggiungere e curare tutti, e consolare
tutti e amare tutti. Più cercavo, più ero indecisa e non
riuscivo a colmare quella sete di esserci per tutti che mi ardeva
dentro. L’insoddisfazione cresceva e con essa la sicurezza che stavo
bene solo nell’incontro con Gesù. Ma continuavo a cercare. Avevo da poco scoperto il Monastero delle Clarisse di
Verona, in centro, e lì andavo ogni volta che mi rimaneva libero
un po’ di tempo dall’università, per stare in adorazione
davanti a Gesù Sacramentato . Lontanissima ero dal pensare che ne sarei uscita
trasformata nel cuore e col solo desiderio di rimanere lì con
Lui per sempre. Ma nel silenzio del Monastero, quei nove giorni, Dio
si è fatto sentire così forte in me che non potevo
resisterGli. Ero disposta a lasciare l’università a
metà del quinto anno, e meno male che non lo feci. Quello del dolore e della sofferenza umana era un abisso
che mi chiamava, che mi interrogava continuamente: all’ospedale come
sulle strade del mondo. E perché tanti modi di viverlo, accettarlo o
rifiutarlo? Volevo sapere che cosa muoveva l’anima degli amanti del
Crocifisso e perché Gesù aveva voluto salvare il mondo sulla
Croce. Lessi per caso la vita di Santa Gemma Galgani, spinta dalla
curiosità per una frase detta da un sacerdote diocesano che
entrava nella Congregazione della Passione. Chi mi conosce sa quanto mi sia costato lasciare l’università, le mie prospettive di missione e tanti bei progetti, e quanto mi costi dire ogni giorno sì alla Volontà di Dio .Qui il Signore mi fa la grazia di amare il Suo modo di salvare l’uomo che per molti è ancora oggi scandalo. Gesù Cristo ha salvato il mondo attraverso la propria sofferenza e morte libera e generosa. Non è il dolore che in sé ha valore, ma l’accettazione e l’offerta di esso per amore. E’ infatti l’amore che trasfigura la sofferenza, e la Passione di Cristo ne è l’espressione più piena . E Dio ancora oggi non salva il mondo senza di noi; tutti in qualche modo collaboriamo alla Salvezza. Fuori di Dio, tante cose non le accetterei, fuori di Dio
le sofferenze e i pesi quotidiani che cerchiamo di evitare, cioè
la nostra croce, sarebbe insopportabile e impossibile accogliere. Dio ha
fatto della nostra miseria la via per raggiungerlo e per comprendere il
Suo immenso amore. Il carico di Gesù è il nostro carico,
è Lui che fa se Gli permettiamo di incontrarci. Suor Eva Maria Benedetti di Ceredo (Verona) è entrata nel Monastero delle Passioniste di Loreto nel settembre del 1998 all’età di 25 anni, dopo due mesi dalla laurea in medicina. Il 14 settembre 2001 fa la Professione religiosa. |
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