Sono una ragazza di 17 anni e vivo a Napoli da circa 8 anni.

Mi sono resa conto (da circa 2 anni) che il Signore mi chiama alla vita consacrata e in questo periodo ho cercato di capire in quale ordine il Buon Dio vuole che io lo serva. Ero fidanzata e rifiutavo la mia vocazione, poi ho cominciato a pregare tanto, a leggere, mi sono documentata e mi sono sentita attratta dalla spiritualità passionista.

Non pensavo che a Napoli esistesse tale ordine, ma quando l'ho scoperto (guarda caso) ho deciso di andare a parlare alle suore per chiedere se potevo stare un po’ con loro per fare un po’ più di luce in me stessa. Nonostante la mia era speranza, mancanza di senso di orientamento ed indicazioni sbagliate circa il mezzo per poter raggiungere il monastero, il Signore ha guidato i miei passi e sono riuscita ad arrivare alla meta e a parlare del mio desiderio alla superiora: ci sono cose che il cuore sente ma che le parole non possono esprimere. So solo che ero molto emozionata e lo sono stata molto di più quando ho avuto il permesso di fare l'esperienza di una permanenza breve presso il monastero. 

Mi recai dalle suore proprio il giorno del mio compleanno, a fine luglio, e sono stata accolta con tanta gioia, sono rimasta per una settimana. Il profondo silenzio, le lunghe orazioni e meditazioni, uno stile di vita così umile, hanno colmato la mia anima di un senso profondo di pace e serenità. Certo, ci sono stati momenti di aridità spirituale, (chi è che non ne prova) ma ho capito che anche questo è una prova perché l'anima che si trova in tale stato lodi e ringrazi il Signore per quando lo sente vicinissimo; -qualche tentazione- ma tutto passa quando ci si rende conto che essendo Sposa del Crocifisso si impara a soffrire amando e ad amare offrendo. Ho lasciato il monastero fisicamente ma non spiritualmente e ci sono ritornata altre due volte. 

Ora sono a casa perché è iniziato l'anno scolastico (frequento il terzo anno superiore) ma mi tengo in contatto con le suore telefonicamente o ci vado per una breve visita. Spero che il Signore mi aiuti a trascorrere il tempo che manca al diploma nel miglior modo possibile nel lavorare me stessa proficuamente, nel crescere spiritualmente e a far passare in fretta questo periodo fuori dal monastero perché mi manca: ho già compreso dove il buon Dio vuole che lo glorifichi e lo serva. Un'ultima cosa, qualcuno ha obiettato che la mia è una pazza idea, che oggi non ha senso la clausura quando fuori c'è tanta gente che ha bisogno di aiuto e bla... bla… Invito chi pensa a queste cose a verificarle: la clausura non è un luogo cupo, chiuso che opprime, anzi vi è tanta luce e pace esteriore ed interiore; le suore, con la loro vita umile e nascosta pregano e offrono al Signore per tutti quelli che mai lo fanno e che corrono solo dietro al mondo e poi … (come ci ricorda la beata suor Faustina) quante volte le preghiere di questa sorella hanno fermato il dito di Dio?