Sparanise,
1-8-2001
Sono una ragazza di 27 anni e mi chiamo Sonia. Vorrei raccontarvi
un'esperienza di vita, anzi, una botta di vita.
Sono sempre stata una ragazza molto tranquilla e sognatrice, mi
accontento di poco nella vita di tutti i giorni e grazie alla mia
famiglia ho imparato ad apprezzare le cose più piccole e banali,
che sono le più belle.
Sono cresciuta in una famiglia di religione cattolica, però come
spesso può capitare a noi ragazzi, crescendo si perde un po' la voglia di continuare a professare la propria religione. Mi
ritengo una persona molto fortunata e soprattutto ho avuto tanto aiuto
dal Signore. Sono sposata con Massimo da circa un mese e mi rendo conto
del grande dono che ho ricevuto dal Signore.
Ho sempre pregato, chiesto aiuto a Gesù credendoci veramente e
lui mi ha sempre aiutato. Un giorno, però, mi capita di parlare
con mio zio della fede, e la prima cosa che notai era che avevo una base
ma non il resto delle mura.
Mi propose di assistere con lui e i miei zii ad una messa celebrata da
Padre Emanuele. Quando al mattino siamo arrivati a Ceccano, la prima
cosa che mi ha colpito è stata che i bambini degli zii
cominciarono a correre alzando le mani verso il cielo, salutando e
cantando.
All'inizio ero lì in piedi, ascoltavo e guardavo la gente, gli
zii e i bambini pregare, ma in modo diverso dal mio, sia con le parole
che con lo spirito; volevo a tutti i costi fare come loro, quindi mi
sforzavo quasi ad imitarli, poi ad un certo punto dei signori, uno per
uno, dissero delle bellissime frasi che riguardavano il male che regna
nel mondo in cui viviamo e in quel momento cominciai a sciogliermi, mi
sentii libera e sofferente, forse perché riuscivo davvero a capire
quelle cose che mi stanno più vicine di altre e cominciai a
piangere, volevo trattenermi ma non ci riuscivo. E' stato bello perché
in quel momento mi sono fermata a riflettere sulle cose che esistono ma
non ci colpiscono direttamente. Mi sentivo peccatrice e volli quindi
dopo tanto tempo confessarmi senza farmi scrupoli e fidandomi della
persona che poteva con Gesù perdonarmi.
la confessione volavo, ero leggera e pura, sicura di me stessa, in una
parola felice. Durante la messa mi sono sentita protetta, vicino al
Signore e un po' scioccata vedendo persone che stavano poco bene. In
poche parole in questa giornata e nei giorni seguenti ci sono stati
eccezionali momenti di riflessione sulla mia vita passata. Ho scoperto
un lato nuovo, forse nascosto di Massimo, della sua fede e della sua
serietà.
Grazie Signore di tutto questo, che tu sia benedetto; ti prometto che
lascerò da parte i soliti libri e imparerò a leggere la
Bibbia.
Sonia De Robbis
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