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MOVIMENTO  LAICALE  PASSIONISTA
VII Convegno Nazionale
"Con Paolo sotto la Croce, testimonianze e comunione"
27-30 giugno 2002  -  S. Giovanni Rotondo (FG)


MLP in Italia
Il Movimento Laicale nelle 6 Province Passioniste Italiane

 

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28/6/02. - Vespri e Concelebrazione Eucaristica (presiede P. Alberto Pierangioli)

Le riflessioni di P. Alberto Pierangioli durante la Messa vespertina Santi Pietro e Paolo

Questa messa vespertina in preparazione alla solennità dei Santi Pietro e Paolo non è capitata a caso in questo primo giorno pieno del Convegno.
Oggi abbiamo riflettuto sul grande dono del carisma passionista, dato da Dio per mezzo di San Paolo della Croce a tutta la Chiesa, cioè ai consacrati e ai laici.
Ma il Movimento laicale, prima di essere passionista, deve essere ecclesiale, deve essere inserito pienamente nella Chiesa di Dio. Oggi ci sono state indicate alcune condizioni perché il M. L. sia passionista; la solennità dei due grandi Apostoli ci aiuta a riflettere sulle condizioni necessarie perché sia ecclesiale.
i due Apostoli che celebriamo: sono le due colonne fondamentali della Chiesa. Diversissimi per carattere, personalità e formazione, sono uniti nell’amore appassionato per Cristo.

Simone detto Pietro, un umile pescatore, s’innamora di Gesù a prima vista, lascia moglie, figli e lavoro, per seguire Cristo e diventare pescatore di uomini. E’ sempre al fianco del Maestro, si dice pronto a morire per lui, ma è debole, cade alla prima prova e rinnega il suo maestro, giurando di non conoscerlo. Poco dopo piange disperatamente per la sua caduta. Gesù ha pregato per lui e a lui Gesù risorto riserva un’apparizione particolare, per confermarlo nella fede. Chiede poi al nuovo Pietro un triplice atto di amore; e Pietro, pentito e perdonato, può dirgli con sincerità: "Signore, tu sai tutto: tu sai che ora io ti amo". E Gesù gli conferma la missione di pascolare il suo gregge, di guidare la sua Chiesa. Pietro non si tirerà più indietro nel seguire Cristo e nel guidare la Chiesa; la sua fede ora è solida, fino a compiere grandi miracoli nel nome di Gesù, come abbiamo ascoltato dalla prima lettura; la sua fede è tanto grande che basta la sua ombra per guarire i malati, come ci narrano gli Atti degli Apostoli; ora Pietro è pronto a versare anche il suo sangue sulla croce per il Maestro.

Saulo detto Paolo è invece un dotto fariseo, attaccatissimo alla religione del V. T. E’ quasi contemporaneo di Gesù, certamente ne ha sentito parlare e forse lo ha conosciuto, ma lo ha combattuto, perché non lo ha capito. Forse ha partecipato alla condanna di Gesù, certamente ha partecipato alla condanna di Stefano, il primo martire cristiano, e ha cercato di distruggere il nome cristiano.
Ma Gesù lo attende al varco, proprio nel momento del suo maggiore furore contro Cristo, lo getta a terra e trasforma il lupo feroce in un mite agnello, anzi in un segugio di Cristo: il più grande nemico di Cristo diventa il suo più grande innamorato e il suo più grande apostolo. Non risparmierà nessuna fatica, nessun sacrificio per portare il nome di Gesù in tutto il mondo allora conosciuto, fino a versare il suo sangue per il nome di Gesù.

Una caratteristica fondamentale della Chiesa cattolica è di essere "apostolica", cioè fondata sugli Apostoli, primi fra tutti Pietro e Paolo: questo le da la certezza di essere fondata su Cristo.
A noi del MLP che cosa deve dire questa solennità?
deve aiutare soprattutto a capire il dono della fede, trasmessaci dagli Apostoli e il dono della Chiesa, fondata sugli Apostoli.

La fede deve essere la base di tutto, il motore di tutto per ogni cristiano, ma in particolare per i membri di un gruppo ecclesiale. Questo è anche il primo insegnamento che ci ha lasciato San Paolo della Croce.
Egli ha basato tutta la sua vita sulla fede, che lo ha sostenuto nelle innumerevoli difficoltà che ha dovuto superare. Non meraviglia quindi che anche il cammino di santità che addita ai suoi discepoli sia basato sulla pura fede. La fede ritorna in tutte le sue lettere, come fondamento di tutto il cammino spirituale.

"Il giusto vive di fede", ripete continuamente a tutti, e intende dire che tutta la vita deve essere illuminata dalla fede. E’ l’unica strada per arrivare a Dio. Diceva: aa fede, nella sua oscurità, è "più chiara del sole"; "è più sicura del fatto che la mia pelle è mia, perché si basa su Dio"; è l'unica garanzia contro gli inganni della natura e del demonio. «Vorrei che camminassimo in fede». Questo è il suo ritornello, il suo programma, il suo criterio di fondo nel giudicare ogni stadio e fenomeno di vita interiore.

"Vivere di fede" significava per il santo vedere ogni cosa, lieta o triste, con gli occhi di Dio, alla luce della fede, accettare ogni cosa da Lui, abbandonarsi nelle sue braccia, ma soprattutto vivere continuamente alla presenza di Dio. Diceva: "Io non posso capire come mai si possa trovare qualcuno che non pensi sempre a Dio". Per questo ripeteva che l’orazione deve durare 24 ore al giorno.

Insisteva molto sulla grazia dell’inabitazione di Dio in noi: «State in casa vostra! Voi siete il tempio di Dio vivo. Visitate spesso questo santuario interiore. Vedete se le lampade sono accese», e intendeva "le lampade della fede, speranza, carità".

Osservava: "Alcuni hanno una grande devozione di andare a visitare i luoghi santi e i templi magnifici. Non disapprovo questa devozione. Ma la fede ci dice che il nostro interno è il vivo tempio di Dio, e vi risiede la SS. Trinità. Entriamo dunque spesso in questo tempio, per adorarvi in spirito e verità la SS. Trinità. Oh! questa sì che è una devozione assai sublime!».

Questa "vita di fede" deve essere il distintivo di ogni membro del MLP. Ci deve sostenere, incoraggiare, spronare in ogni momento e situazione della nostra vita.

La fede poi ci fa apprezzare il dono della Chiesa.

"Dove è Pietro, ivi è la Chiesa" diceva S. Ambrogio. E noi possiamo completare così: Dove è il papa, successore di Pietro, ivi è Pietro, ivi è la Chiesa, ivi è Cristo. Se siamo figli della Chiesa, abbiamo la certezza di essere e vivere da figli di Dio.

Il MLP, fondato su una spiritualità riconosciuta autentica dalla Chiesa, è e vuole essere un movimento pienamente ecclesiale. Scrivono i nostri vescovi nell’importane documento del 1993 sulle "Aggregazioni laicali nella Chiesa":

"Ecclesiale" è termine esigente: significa sapere di appartenere alla Chiesa e, più ancora, sapere di "essere Chiesa" e avere il "senso della Chiesa" (1568) .

I vescovi, ispirandosi alla Esortazione Apostolica di Giovanni Paolo II "Christifideles Laici", compendiano così i 5 "Criteri di ecclesialità" di un movimento laicale cristiano:

1) "Il primo criterio è il primato che il gruppo deve dare alla vocazione alla santità. Se la santità è la vocazione di ogni cristiano, lo è in modo tutto particolare ed evidente per chi fa un cammino di fede in un gruppo ecclesiale. Chi entra a far parte del MLP deve sentire l’impegno per la santità e deve trovare nel gruppo ogni aiuto per raggiungere questo scopo. Qualunque sia lo scopo concreto di un gruppo che aderisce al MLP, deve sentire come primo impegno quello di aiutare i suoi membri a tendere alla santità.

2) Il secondo è "accogliere e confessare integralmente la fede cattolica, in umile obbedienza al magistero della Chiesa. Per questo i nostri gruppi devono formare i propri membri alla fede integrale e aiutarli a vivere questa fede, in una società che non è più cristiana.

3) Il terzo è "una comunione piena e convinta con il papa e con il vescovo". Spesso vediamo il Papa applaudito e venerato, ma poi ognuno la pensa secondo il mondo in materie fondamentali per la fede. Come MLP dobbiamo accettare pienamente gli insegnamenti dei pastori della Chiesa.

4) Il quarto è "lo slancio missionario, partecipando al fine apostolico della Chiesa". In una Italia tornata in gran parte pagana, agnostica, indifferente e impermeabile alla fede, dobbiamo sentire il bisogno di dare il nostro contributo alla "nuova evangelizzazione", con lo zelo con cui gli Apostoli e i primi cristiani parteciparono alla prima evangelizzazione. Rievangelizzare un mondo scristianizzato è più difficile che evangelizzare un mondo pagano.

5) Il quinto criterio per essere un gruppo ecclesiale è "l’impegno per una presenza cristiana nella società, alla luce della dottrina sociale della Chiesa. Il papa ha dato ai laici questa missione: "Santificarsi nel mondo, per santificare il mondo".

Non è questo il momento per approfondire questi cinque criteri di ecclesialità; ma dobbiamo convincerci che essi sono tutti essenziali e necessari e valgono sia per i fedeli che per i pastori dei gruppi che vogliono essere ecclesiali. Valgono pienamente anche per noi e dobbiamo impegnarci ad approfondirli nei nostri incontri. Come appartenenti al MLP, dobbiamo sentirci pienamente "figli della Chiesa", "membri della Famiglia Passionista", "apostoli di Cristo Crocifisso". Il nostro impegno è di conoscere e amare Gesù Crocifisso, e di farlo conoscere e amare dagli altri. Il voto di amare e fare amare Gesù Crocifisso è il voto essenziale del carisma passionista; deve essere l’impegno fondamentale di ogni aderente al MLP.

Chiediamo ai due grandi Apostoli, Pietro e Paolo, per noi e per i nostri gruppi, il dono di una grande fede, la gioia di sentirci Chiesa, l’impegno per essere anche noi apostoli di Cristo nel nostro ambiente.

P. Alberto Pierangioli

San Giovanni Rotondo 28 giugno 2002

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