Dopo
la recita delle lodi presieduta da Padre Paolo Podda,
Piera Iucci coordinatrice della Provincia della Piet,
ha presentato la relatrice Isabella Caponio che ha tenuto
la conferenza intitolata " La vita cristiana del
laico Passionista".
Isabella Caponio è stata la seconda coordinatrice
nazionale, prima di Franco Nicolò, per la durata di
quattro anni e chi fa parte del MLP dal momento della sua
fondazione, la conosce senz’altro.
Inizia la sua relazione asserendo
che il laico passionista ha scoperto per grazia di Dio la
follia della Croce che altro non è se non la gloria di
Cristo crocifisso e risorto. Citando la "Lumen
Gentium" precisa che il laico è il cristiano che in
forza del battesimo fa parte del popolo di Dio e quindi è
sacerdote, profeta e re. Inoltre la Chiesa si aspetta
molto dai laici perché mancano vocazioni sacerdotali e i
sacerdoti sono sempre meno.
I laici sono dunque la forza ecclesiale d’oggi.
Per il laico aggregato al MLP e quindi ai Padri
Passionisti, è importante vivere la quotidianità con il
Crocifisso nella piena umiltà tenendo presente ciò che
raccomandava S. Paolo della Croce: "E’ necessario
meditare di frequente e tenere ben molto presente il
nostro NULLA ed il TUTTO DI DIO. Dobbiamo frenare però i
nostri entusiasmi perché possono essere potati da Dio
come dice proprio Gesù: I tralci più belli li pota
perché portino più frutti.
I crocifissi di oggi si
incontrano dappertutto ma ce n’è una categoria che
difficilmente si mette allo scoperto: le persone sole, gli
anziani, gli emarginati socialmente come gli
extracomunitari, i drogati. E’ qui che il Cristo
crocifisso interviene con il suo esempio:
-- qualcuno è solo? Anche Gesù lo era,
-- qualcuno è triste? Anche Gesù lo era,
-- qualcuno è allo stremo delle proprie forze, delle
proprie sopportazioni, ha un grosso calice amaro davanti a
sé ? Anche Gesù lo aveva, ma ha fatto la volontà del
Padre.
Il laico passionista deve
convivere con i crocifissi moderni, deve compatire con
essi , tenendo però sempre presente che Gesù è sì
morto in croce, ma è anche risorto. Comunque il laico
passionista deve vivere alla luce di quelle 3 N di cui
parla S. Paolo della Croce: Nulla avere, Nulla
essere, Nulla potere e della T che
rappresenta IL TUTTO DI DIO. Seguendo questo cammino è
certo sulla via della santità.
Isabella porta la testimonianza della sua vita, del suo
passato e del suo presente.
I N T E R V E N T I
- Piera Iucci
allacciandosi alla relazione di Isabella conferma che
si può gioire delle nostre piccole vittorie quando
nelle prove riusciamo ad accettarle e a non reagire.
- P. Alberto Pierangioli nel
ringraziare Isabella conferma che le parole Passione e
Croce fanno sempre paura ma Isabella ha più volte
asserito che dopo la morte c’è sempre la
resurrezione. Auspica quindi che nei gruppi si riesca
a condividere non solo la preghiera ma anche le
testimonianze e la gioia con qualche momento di festa,
con l’agape fraterna che porta all’amicizia ed all’amore.
D’altronde quel Gesù che è morto crocifisso, non
esiste più perché è risorto.
Nel pomeriggio sono state
lette le sintesi dei lavori di gruppo dai quali è emerso
che il rapporto con i Padri Passionisti è molto
soddisfacente e spesso veramente fraterno ed amichevole. Si
richiedono più formazione e più informazione su S. Paolo
della Croce. Quasi tutti sono contenti di far parte
del MLP ma non sempre possono lavorare in parrocchia.
L’elenco dei crocefissi moderni
è molto lungo.
Seguono 6 testimonianze molto interessanti.
La giornata di lavoro ha avuto un
ritmo molto sostenuto e si è conclusa con la
concelebrazione presieduta da Padre Augusto Sagaria –
Prov.le della Provincia LAT.
Sintesi
a cura di
FIAMMA PANTANALI