Carissimi fratelli e sorelle,
Siete i Benvenuti a S. Giovanni Rotondo, in questa
cittadina della terra di Puglia, benedetta dalla
presenza ed esperienza di santità di P. Pio da
Pietrelcina.
Sono trascorsi solo pochi giorni da quando la Chiesa,
per bocca del Papa Giovanni Paolo II, ha ufficialmente
glorificato questo umile religioso cappuccino e l’eco
di quella giornata è ancora viva nel nostro cuore.
Chi non ha avuto e non ha un personale rapporto di
vicinanza con quest’uomo che è vissuto accanto alla
gente e, pur nella sua umiltà, ha lasciato tracce
indelebili del profumo del crocifisso in questo nostro
tempo?
Vi accoglie questa terra del
Gargano calpestata anche dal giovane laico Paolo
Danei. Paolo, insieme col fratello Giovanni
Battista, negli anni della sua giovinezza, -era l’estate
dell’anno 1724-, ha trascorso alcuni mesi a Troia,
accolto dal venerato vescovo di quella città, mons.
Emilio Cavalieri, zio di S. Alfonso dei Liguori.
Paolo ascoltò i consigli del santo vescovo circa la
fondazione del nuovo Istituto religioso del quale aveva
già scritto le Regole nei giorni di ritiro al
Castellazzo.
I due giovani romiti si recarono anche in pellegrino al
Santuario di S. Michele, a Monte Santangelo, luogo
famoso in tutto il mondo cristiano, e alla protezione
del santo arcangelo Michele Paolo affidò la futura
Congregazione della Passione.
Il VII Convegno Nazionale
del MLP che stiamo iniziando, ha come tema: "Con
Paolo sotto la croce: testimonianza e comunione".
Con Paolo sotto la croce: il Calvario dove è
piantata la croce di Gesù è abitato da quanti ci hanno
preceduto con la loro testimonianza e c’invitano a
fare comunione con loro e tra noi.
Sotto la croce troviamo la sublime testimonianza e
sperimentiamo la comunione con uno stuolo numeroso di
uomini e donne, laici e religiosi, che hanno vissuto
intensamente la spiritualità della Passione, ed in
particolare sperimentiamo la comunione con i santi e
beati della famiglia passionista.
Tra i santi della nostra
famiglia desidero ricordare, per una singolare
coincidenza di tempo, due persone eccezionali, S.
Maria Goretti e S. Gemma Galgani, che hanno vissuto
la loro breve, ma intensa, esperienza di vita come
discepoli di Cristo nel mondo.
Paolo della Croce invita questa grande famiglia radunata
in Convegno a contemplare queste due figure singolari di
sue figlie: Marietta e Gemma, delle quali stiamo vivendo
un tempo privilegiato.
Tra qualche giorno, cade il 1° centenario del
martirio e della morte si S. Maria Goretti, avvenuto a
Le Ferriere di Nettuno il 5/6 luglio 1902.
La giovane martire della purezza è un fiore spuntato
nel giardino della Passione. I pochi rapporti spirituali
avuti con sacerdoti, Maria li ebbe con i Passionisti. La
prima Comunione la ricevette dalle mani del passionista,
P. Girolamo di S. Michele Arcangelo.
Il piccolo fiore di campo, destinato a non sfiorire, ha
lasciato a noi petali profumati di bontà, di fiducia
nella provvidenza, d’amore all’eucaristia, di
venerazione della Madonna, di rifiuto della violenza, di
rispetto del proprio corpo tempio dello Spirito, di
perdono.
È anche iniziato l’anno
commemorativo del Centenario della morte di S. Gemma
Galgani che cade il 13 aprile del prossimo anno 2003.
Gemma Galgani, lucchese, vissuta soli 23 anni,
ebbe un’ottima educazione dai genitori. Rimasta orfana
e caduta in miseria, fu accolta nella famiglia Giannini
che divenne testimone dei molti doni mistici
straordinari con cui il Signore volle farla partecipe
della sua Passione. Ne sono eco le lettere e i suoi
scritti. Il suo candore era superato da un amore ardente
a Gesù, a Maria, agli uomini, soprattutto peccatori.
Voglio ricordare anche quanti
non sono presenti a questo Convegno, ma che hanno
lavorato o lavorano per la crescita del nostro
movimento. In particolare è doveroso ricordare P.
Fausto La Montagna che è stato animatore del MLP
nella Provincia dell’Addolorata e che il Signore ha
chiamato a sé nei giorni scorsi.
Con l’augurio che il santo religioso, P. Pio da
Pietrelcina, e le due giovani sante laiche, Maria
Goretti e Gemma Galgani, accompagnino con la loro
benevolenza questi nostri giorni di ascolto, di
riflessione e di preghiera.