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MOVIMENTO  LAICALE  PASSIONISTA
VIII Convegno Nazionale
"IL MISTERO PASQUALE" nella vita del M.L.P.
27-30 maggio 2004  -  S. Gabriele dell'Addolorata (Teramo)


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Il Movimento Laicale nelle 6 Province Passioniste Italiane

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Riflessioni e conclusioni convegno – San Gabriele 30 maggio 2004
Il Coordinatore Nazionale M.L.P. Franco Nicolò

 

Non è mia intenzione fare delle conclusioni al termine di questi 3 giorni di lavoro, oltretutto, per l’ampiezza degli argomenti trattati, non c’è stato nemmeno il tempo materiale per farlo in modo più o meno completo, voglio soltanto porre alla vostra attenzione - a modo di flesc - alcune riflessioni, convinto come sono che per le emozioni vissute e per le cose ascoltate, ognuno saprà trarre i proponimenti più adatti al suo modo di vivere “il Mistero Pasquale” nella sua vita di laico passionista.
Abbiamo iniziato il nostro convegno con una breve lettura tratta dall’Apocalisse che ha accompagnato le lodi del venerdì “ Ecco, sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me” Il P. Piergiorgio Bartoli nell’invitarci ad aprire il nostro cuore al Signore ci esortava a non aver paura, a non essere titubanti, a non aver “paura di rimetterci” puntualizzando con questa affermazione un po’ forte la convinzione che aprendo la porta a Cristo, farlo entrare nella nostra casa, non può che essere momento di gioia e condivisione.
Il P. Gabriele Cingolati con la puntuale ed attenta esposizione del tema della conferenza, ci ha condotto con mano negli approfondimenti del Mistero Pasquale, soffermandosi sulla Morte-Resurrezione, dove il Crocifisso-Risorto attraversa la morte per vincere sulla morte e risplendere nella Resurrezione. Dove il sacramento dell’Eucarestia - in quanto Cristo che si dona - assume un aspetto essenziale nella vita del cristiano. Dove la memoria del mistero Pasquale diventa centrale nella vita del laico passionista. 
Si potrebbe spaziare in ulteriori considerazioni, lascio alla vostra attenzione ulteriori riflessioni.
Tutto in questi giorni è stato intenso, intenso è stato la partecipazione alle cerimonie dove il pur semplice atto dell’offertorio ha assunto una sua valenza, penso ad esempio all’offertorio della messa dedicata a San Gabriele dove i bambini qui presenti tra le altre cose hanno portato in offerta all’altare un telefonino. Onestamente debbo confessare che inizialmente non ne capivo il senso, non riuscivo a capire come questo strumento che è entrato così prepotentemente nella nostra vita, annullando ogni forma di privacy e condizionandola, potesse in qualche modo avere un significato nel contesto della nostra celebrazione, invece nell’ascoltare la preghiera di accompagno “portiamo a te Signore questo nostro telefonino, perché tra la confusione delle mille chiamate di ogni giorno, impariamo a riconoscere la tua” ho compreso il suo messaggio riconducibile comunque al Signore “che possiamo riconoscere la Tua chiamata”.
Intensa è stata la Via Crucis con le sue riflessioni, la penitenziale con il nostro chiedere perdono a Dio e riconciliarci con Lui.
Nel tornare alle nostre case non mancheremo di ritornare con la mente su momenti intensamente vissuti. Certamente non potremo ignorare gli stimoli rivoltici dal P. Luigi Vaninetti, inviti rivolti a “testimoniare” con la nostra vita contro “la diffusa indifferenza” del messaggio evangelico e “la difficile imposizione dei valori della Chiesa” come lui stesso affermava, tanta diffusa nel nostro tempo.
Nella mia introduzione auspicavo ed invitavo ad un confronto e ad un dibattito con il relatore, debbo prendere atto dai lavori di gruppo, che si è preferito fare una ulteriore enunciazione del tema, ripercorrendo, come lo stesso P. Gabriele spiritosamente faceva notare, gli stessi percorsi di un qualsiasi predicatore, forse l’ambiente ci coinvolge talmente tanto che ci immedesimiamo in ruoli che non ci appartengono! 
Se il M.L.P. stà così bene di salute, è cosi certo del suo essere, come dalle nostre relazioni abbiamo fatto emergere, mi rimane difficile comprendere: lo scoramento, l’incomprensione con i religiosi, le difficoltà di un cammino unitario, ecc. ecc.
Sono del parere che talvolta è meglio intervenire con eventuali correzioni nel nostro vivere, nei nostri comportamenti, che ridurre soltanto questi tre giorni come un intenso amore con la famiglia passionista e poi rivederci fra due anni. Il nostro non vuole, né deve essere un movimento di pie persone, ma un movimento che “in modo singolo o associato, intendono vivere la propria vita, ispirandosi al carisma di San Paolo della Croce (Statuto MLP 1). Lo stesso desiderio di un percorso formativo comune, tanto invocato ma soltanto da 2 o 3 gruppi di lavoro richiesto, è un aspetto che se approfondito, ci porta a definire oggi stesso la definizione di un percorso che potrebbe essere un ulteriore approfondimento della conferenza nelle catechesi dei gruppi di provenienza.
Nel salutarvi tutti non posso non ringraziarvi nuovamente per la vostra partecipazione, tra la collocazione negli alberghi e le persone presenti presso questa casa di esercizi, abbiamo raggiunto il numero di 180 partecipanti! Grazie alla Provincia della Pietà per l’ospitalità, al suo Provinciale, al P. Taccone che magistralmente ha fatto da moderatore in questi giorni e che puntuale ha voluto affidare l’inizio di ogni giorno di lavoro alla nostra patrona Santa Gemma Galgani.
Grazie a voi Assistenti Spirituali, che vostro malgrado vi fate carico delle nostre lamentele, lamentele rivolte perlopiù ad altri, ma che voi puntuali vi cibate!
Un grazie grande-grande ed un applauso a Piera che con il suo impegno e la sua tenacia abruzzese…ha organizzato il tutto con l’aiuto di pochi…, un grazie alla sua esplosiva e precisa fantasia nel preparare le scene…dove tutto ha un significato ben preciso, penso ad esempio il passaggio rappresentato dalla morte-alla luce nel lumino della penitenziale, all’albero spoglio della veglia di pentecoste ricoperto man mano dai frutti della pace, della pazienza, del dominio di sé, ecc. ecc.
Un grazie a questi bambini che con la loro gioiosa innocenza hanno partecipato alle nostre funzioni, speriamo che la presenza loro e dei loro genitori qui in mezzo a noi sia sintomo di rinnovata linfa per tutta la famiglia passionista. 
Un grazie alla vostra pazienza per quello che eventualmente non ha funzionato, l’impegno da parte nostra è stato il massimo, vogliate perdonare i limiti.
Intendendo farlo oggi, giovedì non ho fatto gli auguri a nome del Movimento al nostro Assistente Nazionale P. Alberto, per i suoi 50 anni di sacerdozio, lo faccio adesso al termine di questo nostro convegno. Auguri di cuore, caro P. Alberto, due volte auguri per aver superato qualche problema di salute. Possa la sua tenacia, la sua fede in questo movimento essere di esempio per i suoi confratelli. Volevamo farle in regalo una targa, una pergamena, qualcuno a lei più vicino ci ha informato che ne ha tante, non saprebbe dove metterle, allora abbiamo pensato di farle un regalo forse più importante, ricordarlo nelle nostre preghiere! Auguri!
Nella mia introduzione di giovedì riportavo un passo dell’ultimo libro del Papa “Alzatevi, Andiamo”, mi piace chiudere con le parole di chiusura dello stesso libro:
“Andiamo, fidiamoci di Cristo: Sarà Lui ad accompagnarci nel cammino, fino alla meta che lui solo conosce”.
Un abbraccio a tutti voi, un ricordo quotidiano nelle preghiera e che la passione di Gesù sia sempre nei nostri cuori! 

 


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